Autore Topic: 34 anni fa.....Ciao Luciano  (Letto 1335 volte)

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Faber67

34 anni fa.....Ciao Luciano
« : Martedì 18 Gennaio 2011, 09:45:33 »
Tratto da www.Laziowiki.org

24 ottobre 1976: Lazio-Bologna 3-0.

Per Luciano Re Cecconi è l’inizio della sua quinta stagione nella Lazio. Durante la partita s’infortuna ad un ginocchio e, zoppicante, abbandona il campo dello Stadio Olimpico.

Nessuno può immaginare che il biondo centrocampista ha appena indossato, per l’ultima volta, la maglia che più di tutte gli ha dato gioie calcistiche, arrivando a vincere lo Scudetto e venendo convocato più volte in nazionale. Sembra essere un infortunio di poco conto, di facile guarigione, dove basta restare fermi un po' di tempo. In un mese torna ad allenarsi, ma proprio in questa delicata fase subisce una dolorosa ricaduta, rischiando addirittura l’intervento chirurgico. Luciano non si dà per vinto e, grazie alla sua forza di volontà, recupera a vista d'occhio.

Si allena solitario al Flaminio dove riceve anche la visita del suo amato allenatore Maestrelli ormai consumato dal ritorno del male che lo porterà di lì a pochi mesi alla scomparsa prematura. Martedì 18 gennaio 1977: gioca finalmente per intero la partitella d’allenamento con il resto della squadra. È felice, corre verso il dottor Ziaco e gli confida: «Va meglio Dottore, mi sento pronto. Domenica a Cesena sono convinto che giocherò, facendo rimanere tutti a bocca aperta».

E' praticamente pronto a rientrare in squadra quando, la stessa sera, mentre il telegiornale della Rai (allora unico tg nazionale) chiudeva l'edizione serale, arrivò la notizia che il centrocampista della Lazio e della Nazionale era morto in una gioielleria a Roma mentre era in compagnia di altri compagni di squadra. Si pensò inizialmente ad una rapina finita tragicamente, invece la morte del forte centrocampista fu dovuta ad un tragico scherzo finito nel sangue.

Quella sera di gennaio Luciano è in compagnia di Pietro Ghedin e Rossi Renzo. I tre incrociano Garlaschelli e lo invitano ad unirsi a loro per una serata a cena fuori. L'ala declina l'invito e va via. Anche Rossi deve sganciarsi per fare delle commissioni. Re Cecconi e Ghedin vanno da un loro amico comune, Giorgio Fraticcioli (titolare di una profumeria), per passare un po' di tempo scambiando due chiacchiere. Il negoziante li invita ad accompagnarlo da un cliente a cui deve consegnare dei flaconi in una gioielleria di via Nitti a Roma, nel quartiere Flaminio.

I tre entrano poco prima dell'orario di chiusura, intorno alle 19,30. Il carattere estroverso di Luciano gli suggerisce uno scherzo che si rivelerà tragico anche perchè il clima sociale del periodo non è certo dei migliori. All'ingresso si presenta col bavero alzato esclamando: "Fermi tutti questa è una rapina". Il gioielliere, Bruno Tabocchini, non lo riconosce anche perchè Re Cecconi ha il volto parzialmente coperto e tiene una mano in tasca simulando una pistola. Il calciatore è così scambiato per un rapinatore ed il gioielliere estrae una pistola che teneva in negozio perchè già vittima di diverse rapine e spara immediatamente.

Re Cecconi, colpito in pieno, cade mormorando: "Era uno scherzo, era solo uno scherzo". Ghedin fa in tempo ad alzare le mani e farsi riconoscere. Poi si gira verso il compagno dicendogli di alzarsi chè lo scherzo è terminato, ma si accorge del sangue che esce dal torace del compagno. Il dramma è compiuto. Qualcuno ferma una pattuglia della polizia che, a sirene spiegate, lo porterà al San Giacomo dove arriverà ormai morto. Sono circa le 20 e neanche mezz'ora dopo l'atroce fatto, il calciatore muore lasciando nel dolore non solo la tifoseria laziale, da cui era adorato, ma l'intero modo sportivo italiano.

Luciano lasciava così, a soli 28 anni appena compiuti, l'adorata moglie Cesarina ed i figli Stefano di due anni e Francesca nata da pochi mesi. La notizia si sparge in un'attimo. Accorrono i compagni di squadra ed il presidente Umberto Lenzini pietrificati dal dolore. Felice Pulici è l'unico a vederlo all'obitorio, nudo con un piccolo foro del proiettile che gli è penetrato nel cuore. Gli altri non ce la fanno. Ghedin è in preda alle convulsioni in stato di shock. Solo dopo ore riuscirà a fare una deposizione alle autorità giudiziarie raccontando i fatti.

Tabocchini venne arrestato ed accusato per "eccesso colposo di legittima difesa". Processato per direttissima 18 giorni dopo, venne assolto per "aver sparato per legittima difesa putativa". Per una delle tante ironie del destino che spesso gioca beffardamente con la vita, Luciano Re Cecconi era uno dei pochi, se non l'unico giocatore della rosa laziale del tempo, a non possedere un'arma da fuoco.

I funerali si svolsero presso la basilica romana di San Pietro e Paolo all'EUR a cui prese parte una gran folla. Le sue spoglie vennero poi tumulate nel cimitero di Nerviano. Il 30 gennaio 1977, alla ripresa del campionato, la Lazio è di scena a Cesena e nel minuto di raccoglimento decretato dall'arbitro Agnolin, un trombettiere solitario intona il silenzio dalla curva locale in uno stadio che rimane immobile per la commozione.

Scriveva Giorgio Tosatti: «La morte di Re Cecconi rappresenta un dramma cui nessuno può sentirsi estraneo: è la folgorante testimonianza della nevrosi nella quale viviamo. Di queste nevrosi si trovano prove anche nei commenti della tragedia: il cinismo si sostituisce alla pietà, la riprovazione per la stupidità dello scherzo è superiore allo sdegno per il modo in cui è stata stroncata la vita di un uomo».

Nel libro Lui era mio padre: Re Cecconi edito nel 2008 e scritto dal figlio Stefano, questa versione dei fatti viene ritenuta poco credibile da Martini e D'Amico che hanno sempre ritenuto che Re Cecconi con gli estranei avesse sempre mantenuto un comportamento riservato. Inoltre non è da dimenticare il fatto che il Tabocchini pochi mesi prima aveva sparato a due rapinatori ferendoli.

La verità su quella tragica sera forse è stata un po' diversa da quella che si è sempre sostenuta, ma al momento non è stato ancora possibile appurarla con certezza.

Cioa Luciano

Offline rione 13

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #1 : Martedì 18 Gennaio 2011, 09:46:53 »

bak

Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #2 : Martedì 18 Gennaio 2011, 09:49:52 »
ciao angelo biondo

Offline Fabio70rm

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #3 : Martedì 18 Gennaio 2011, 10:51:43 »
Ciao Angelo Biondo
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline olimpia

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #4 : Martedì 18 Gennaio 2011, 11:15:51 »
Sento ancora quel dolore sordo e indistinto di bambina...ciao Luciano

Offline BobLovati

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #5 : Martedì 18 Gennaio 2011, 11:24:55 »
Come ho già detto in altre occasioni, ero in ospedale in attesa di un intervento chirurgico; dire che " diluviò sul bagnato " non rende neppure l´1% della situazione che ho vissuto...

Ciao Luciano
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Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Rupert

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #6 : Martedì 18 Gennaio 2011, 11:47:41 »
Lacrime....

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Offline lollapalooza

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #7 : Martedì 18 Gennaio 2011, 11:50:21 »


Offline salasso

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bak

Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #9 : Martedì 18 Gennaio 2011, 12:00:15 »
La Lazio di Calleri, nel 1987 fece una amichevole a Nerviano (presente!) contro la Pro Patria, proprio per ricordare Luciano.
Sarebbe apprezzabile se anche questa Presidenza facesse una cosa simile, magari devolvendo l'incasso per fini nobili; tanto a Milano ancora ci dobbiamo andare due volte

Offline MCM

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #10 : Martedì 18 Gennaio 2011, 13:34:03 »
Ciao Luciano!

POMATA

Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #11 : Martedì 18 Gennaio 2011, 14:20:39 »
Ciao Luciá

Offline fiDelio

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #12 : Martedì 18 Gennaio 2011, 14:25:36 »
Che male che fà ogni 18 gennaio da 34 anni a questa parte...
Ciao Luciano!

Ecco il nuovo stadio lo intitolerei a lui.
#Liberate I Laziali

"Ancora date retta a quegli stronzi dei giornalisti?"

"Se un giorno dovessi fare un trapianto di cervello, vorrei quello di un giornalista sportivo. Perché so che non è mai stato usato"

Offline pepetto

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #13 : Martedì 18 Gennaio 2011, 16:17:36 »
Mi ritengo un fortunato:  HO GODUTO VEDENDOTI GIOCARE E HO ESULTATO PER I TUOI GOL!!
Passano gli anni, ma il tuo ricordo è sempre vivo.
Ciao ANGELO BIONDO.
Virtute duce, comite fortuna (Con la virtù come guida e la fortuna come compagna). Cicerone
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ASROMAMERDA!

Offline Il lodolaio

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #14 : Martedì 18 Gennaio 2011, 17:01:26 »
"A noi la qualità cià rotto il cazzo.
VIVA LA MERDA!"

Offline Breizh

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #15 : Martedì 18 Gennaio 2011, 19:46:50 »
:(

Offline Ulisse

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #16 : Martedì 18 Gennaio 2011, 19:57:24 »
IL DERBY NON VA MAI PERSO.

Ci sarà sempre chi ti critica, l'unica cosa da fare è continuare ad avere fiducia, stando attento a chi darai fiducia due volte.

Non ti sforzare tanto, le cose migliori succedono quando meno te lo aspetti.

Nessun futuro è per sempre.

IL GOL DI VIERI ERA BUONO!!

Offline DinoRaggio

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Re:34 anni fa.....Ciao Luciano
« Risposta #17 : Martedì 18 Gennaio 2011, 21:48:24 »
Ci sono due giocatori che hanno influito molto sul mio diventare Laziale.

Storia già raccontata in un altro topic, ma che ha seminato quello che poi Beppe ha fatto sbocciare .

Avevo 7 od 8 anni. Mio padre faceva collezione di monete, che naturalmente metteva sempre nel cassetto più alto del comò, al di fuori della portata degli infanti. Un giorno, però, con la curiosità che caratterizza quell'età, presi una sedia, mi arrampicai fino a stare in piedi sulla sedia e raggiugere il tanto sospirato cassetto.

Lo aprii, e la prima moneta che vidi fu una con una faccia ed una scritta intorno. La lessi come la poteva leggere un alunno di seconda o terza elementare, sillaba per sillaba, ed era lunga: Lu cia no Re Ce cco ni. La rilessi meglio: Luciano Re Cecconi. Poi guardai la faccia. Presi quella moneta.

Quando mio padre ritornò dal lavoro, gli mostrai la moneta e gli chiesi "Chi è Luciano Re Cecconi?". Lui, tiepido milanista, mi racconto del Biondo, la sua storia, e la sua fine.


Ecco, il seme era stato buttato. Ciao Biondo.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)