Autore Topic: 1984/85  (Letto 4198 volte)

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POMATA

Re:1984/85
« Risposta #20 : Lunedì 3 Gennaio 2011, 14:33:18 »
Credo che ci fecero pagare i mancati trasferimenti di Giordano e Manfredonia alla Juve, allora eravamo vassalli...

bak

Re:1984/85
« Risposta #21 : Lunedì 3 Gennaio 2011, 14:34:46 »
più che altro ci fecero scontare i fortunati arbitraggi del campionato precedente.

Offline fish_mark

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Re:1984/85
« Risposta #22 : Lunedì 3 Gennaio 2011, 14:37:47 »
C'è un'immagine emblematica in quella stagione, rivedendola m'è tornata in mente: in Lazio-Udinese, sull'1-3, Storgato fallisce un gol a porta vuota, mettendoci la stessa voglia di uno che si deve alzare dal letto il lunedì mattina. E lo stadio, di colpo, si svuota (una volta tanto a ragione).

di quella partita - che non dovevamo sbagliare e che finì 1-5, sancendo già a febbraio la nostra retrocessione  - ricordo un Giordano che improvvisatosi terzino perde palla e lancia il contropiede-torello dell'Udinese che va in gol nello sfacelo più completo.

Ricordo che mio padre venne a prendermi all'Università con l'850 di famiglia, celestina manco a dirlo, e andammo con un amico juventino a vederci gli allenamenti al Flaminio, tribuna coperta. Misero le porte sotto le due tribune ed ogni gol di LJ fu festeggiato, manco avessimo vinto la coppa campioni.
Poi pensò lui a deluderci in maniera abissale con una fallimentare presidenza ed una ancor più fallimentare ricerca di nuovi acquirenti.
Torniamo al campionato 84/85, che è meglio  ::)

io c'ero al flaminio. Ero in campo mentre facevano la partitella con Chinaglia in attacco con D'Amico e Giordano.
Ok, l'entusiasmo dell'arrivo di Longhegionne, ma ricordiamoci il periodo storico. Noi eravamo in B e stavamo facendo una promozione sofferta mentre i mafiosi vincono il loro titolo. Arriva una vecchia gloria che ti dice che porta con sè gli americani della Warner Bros, tu che devi fare? Io avevo 15 anni e ci credevo, anche se passato un mese di qeusti americani non si vedeva l'ombra: poi ci si spiegò che letti i bilanci se ne tornarono a manhattan. Spiegazione plausibile ma non convincente.
Sarebbe utile un amarcord utile anche in chiave odierna (perché il nuovo tentativo del 2006 non poteva non essere letto alla luce di quella esperienza). Ricordo anche che si presentò promettendo ZICO - leggasi Artur Antunes Coimbra -, poi ripiegò su Junior (si fa per dire) quindi concluse con Batista.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
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Offline cuchillo

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Re:1984/85
« Risposta #23 : Lunedì 3 Gennaio 2011, 14:40:44 »
Sono d'accordo che, in fondo, il girone d'andata, tolta l'umiliante sconfitta di Udine non fu proprio da buttar via.
Ci furono partite dove davvero la sorte ci voltò le spalle in modo plateale.

Si è evocato il gol di Pecci contro ogni legge della fisica. Seppur con una dinamica diversa, siamo ai livelli di Almeyda a Parma.
Ed eravamo alla prima di campionato con un'eliminazione in Coppa Italia (evocata anch'essa) per via della Pistoiese che pareva il Perù di Quiroga.
Se il buongiorno si vede dal mattino...

Ma potrei citare anche Torino col Toro. Stavamo portando a casa un pareggio onestissimo ma ci castigò un rigore a meno di un quarto d'ora dalla fine. Orsì intuì l'angolo ma non ci arrivò per pochissimo, mi pare di ricordare.
Di Lazio-Verona, già detto. E pure Lazio-Milan se si fosse chiusa in pareggio non si sarebbe gridato allo scandalo.

C'era da fare lo scatto d'orgoglio come l'anno prima, visto che la situazione di classifica non era poi così diversa, a Natale. Ma non lo si fece e le due partite casalinghe evocate da Oizal ci fecero sprofondare.

Ricordo ancora la radiocranaca di TeleRoma56 alla fine di Lazio-Udinese 1-4 in cui l'inviato disse (non ricordo chi fosse...Può essere proprio Ugo Russo?!?) "possiamo dire, oramai con certezza, che la Lazio non ha più speranze di potersi salvare..."
Lo pensammo tutti, dopo quella gara.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

geddy

Re:1984/85
« Risposta #24 : Lunedì 3 Gennaio 2011, 17:59:17 »
Storgato il goal non se lo è mangiato sullo 0 a 0? Una bella azione conclusa con un diagonale poco dentro l'area a partita iniziata da poco. Poi hanno cominciato a segnare loro, più o meno ogni volta che scendevano.
In Lazio MIlano sotto la neve ricordo un tiro di Giordano da pochi metri praticamente fermatosi sulla linea e il difensore rossonero che lo rinvia e varie altre occasioni per pareggiare. Io da quel giorno odio Virdis, non che prima mi fosse simpatico.

Mazzola

Re:1984/85
« Risposta #25 : Martedì 4 Gennaio 2011, 01:06:13 »
Ma veramente il giorne d'andata finì così:
Lazio 9
Ascoli 8
Cremonese 6

Le stesse squadre che poi retrocessero.
Parlare di girone d'andata "non malaccio" mi sembrano PAROLE GROSSE.
Ci fu un discreto (ma nulla più) momento diciamo a novembre.
2 a 1 contro la cremonese.
0 a 0 al derby.
Sconfitta a Bergamo gol di Pacione a 5' minuti dalla fine.
3 a 2 contro il Como.
2 a 2 contro la Sampdoria negli ultimi 10 minuti.
Lì sembrava che potessimo salvarci.
Ma stavamo a dicembre con 9 punti e ne avremmo fatti solo altri 6.

Pizzico di "sfortuna" che non guasta mai, ben undici partite (quasi un intero girone) perse per 1 a 0, di cui una su rigore, quattro negli ultimi minuti, due su autorete.
Livello altissimo per molti versi, molto più basso del nostro per altri.
Avellino e Como molto più scarse di noi.
Il capocannoniere dell'Avellino fu Angelo Colombo (il biondo poi del Milan) con 6 reti, il Como segnò 17 gol (uno in più di noi) capocannoniere Morbiducci con 3 reti..

Insomma la salvezza era più che alla nostra portata.
I responsabili ?
I soliti Giordano Manfredonia che ci hanno mandato in B per due volte, e Longheggiò che l'anno prima sostituì Ballardini/Morrone con Carosi/Reja e ci salvammo.
L'anno dopo sostituì Reja/Carosi con una persona anziana.

Che però appena arrivato, dopo aver dato un'occhiata in giro disse:
era meglio se restavo a Miami...

Evidentemente non era rincoglionito del tutto.

RobCouto

Re:1984/85
« Risposta #26 : Martedì 4 Gennaio 2011, 01:48:02 »
Ho finito di rivedere quasi tutti gli oltre 500 gol di quella stagione. A proposito delle esultanze: non ce n'è una che sia una "costruita". Manco una. Niente capriole, mitra, ciucci, mani dietro le recchie, trenini, macarene, macumbe, sniffate di striscie. Niente. Niente ex che tornano contriti e a testa bassa a centrocampo.

Un'altra cosa. Ho "schedato" la bellezza di 32 gol direttamente da calcio piazzato, di cui 3 direttamente da calcio d'angolo. Su 300 gol a caso degli anni '70 ne avevo trovati solo 5. Si può dire che quella carrettata di fuoriclasse che ha nobilitato la nostra serie A abbia introdotto in Italia la cultura del tiro da fermo, prima quasi inesistente. Dopo Platini, Zico, Maradona, Edinho, Junior, Brady, Dirceu, Socrates, Passarella, il nostro calcio non è stato più lo stesso. E gli stadi facevano registrare le medie-spettatori più alte di sempre.

Ah, pochissime anche le papere dei portieri, sui tanti gol. Una garellata di Garella, una paperaccia di Galli, ma gli errori grossolani dei numeri uno si contano veramente sulle dita di una mano.

Offline chinaglia

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Re:1984/85
« Risposta #27 : Martedì 4 Gennaio 2011, 02:05:56 »
Ok, l'entusiasmo dell'arrivo di Longhegionne, ma ricordiamoci il periodo storico. Noi eravamo in B e stavamo facendo una promozione sofferta mentre i mafiosi vincono il loro titolo. Arriva una vecchia gloria che ti dice che porta con sè gli americani della Warner Bros, tu che devi fare? Io avevo 15 anni e ci credevo, anche se passato un mese di qeusti americani non si vedeva l'ombra: poi ci si spiegò che letti i bilanci se ne tornarono a manhattan. Spiegazione plausibile ma non convincente.

La storia non andò proprio così. Chinaglia (quello vero) oltre che stella dei Cosmos, negli anni era diventato grande amico e "consigliori" (era l'unico giocatore ad avere un ufficio nella sede del team) diSteve Ross, CEO della Warner, all'epoca proprietaria dei Cosmos. Long John era riuscito in qualche modo a convincere Ross che espandere  le operazioni in Italia della Warner attraverso la Lazio avrebbe potuto dare alla Warner un ottimo ritorno d'immagine, e in questo era sicuramente avanti. La visita di Steve Ross a Roma doveva servire proprio a fargli capire cosa volesse dire il calcio a Roma per la gente. Tutto sembrava avviato per il meglio. Ma le buone intenzioni - messe insieme nel periodo del nostro ultimo campionato di Serie B, quando Giorgione si era appena ritirato e i Cosmos si avviavano a vincere il loro ultimo NASL Soccer Bowl - furono prostrate da... un videogame.

Nel 1983 infatti la Warner - attraverso la controllata Atari - prese un "bagno" enorme col videogioco legato al film di Steve Spielberg "ET" (in generale fu l'anno del crollo dell'industria dei videogiochi USA). Bagno talmente grosso che rese contendibile la Warner, su cui infatti lanciò un'OPA un allora poco conosciuto Rupert Murdoch. Steve Ross riuscì ad evitare il passaggio di mano, ma la società si era indebolita notevolmente, e fu deciso di vendere o liquidare tutte le attività non strategiche con ovviamente il calcio in prima fila. E così niente Lazio, e i Cosmos "regalati" a Chinaglia, che fu in grado di tenerli in vita solo per la stagione 1984, mollando dopo tre mesi il campionato indoor nel 1985, che vide la fine della NASL (e del calcio pro negli USA sino al 1996, anno di nascita della MLS).

Tornando alla Lazio, giunti all'inizio del campionato 1983, poco dopo Chinaglia si trovò solo, senza quel "terzo padre" che era Steve Ross (ha sempre avuto bisogno di una guida nella sua vita: dopo quello naturale, Maestrelli e poi Ross) ad aiutarlo, e senza i soldi della Warner, su cui erano basati i suoi progetti di grandeur (e che avesse contattato Zico è vero, a quanto mi risulta, col galinho che aveva anche dato la sua disponibilità ad inizio primavera 1983 quando Chinaglia stava trattando con Casoni, finendo invece ai primi di giugno all'Udinese dopo un blitz di Dal Cin).

Offline cuchillo

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Re:1984/85
« Risposta #28 : Martedì 4 Gennaio 2011, 11:12:30 »
Ovviamente, quando dico che il campionato fino a Natale non fu poi così "accio", lo dico in proporzione a quanto poi successo da dopo Natale fino a maggio.
Voglio dire, non è che il Natale dell'anno prima eravamo più fiduciosi o che la posizione in classifica fosse così diversa.

Dopo la sconfitta ad Ascoli con l'infortunio di Giordano ci sentivamo con un piede e mezzo nella fossa.
Ci salvarono arbitraggi benevoli, un D'Amico in versione "chioccia" come nel 1980 dopo gli arresti di Pescara, un Laudrup ancora ispirato e il buon senso di un galantuomo come Paolo Carosi.
Ma la situazione era molto simile.

La consapevolezza di scendere la avemmo alla ripresa del campionato dopo la sosta natalizia, appunto.
Prima, non ero poi così convinto che saremmo scesi e con così tanto anticipo.

Credo che un po' per tutti Lazio-Udinese 1-4 (seconda di ritorno) abbia rappresentato lo spartiacque tra la fiammella ancora accesa e lo scoramento più nero e incontrovertibile.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline chinaglia

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Re:1984/85
« Risposta #29 : Martedì 4 Gennaio 2011, 16:06:52 »
Ed eravamo alla prima di campionato con un'eliminazione in Coppa Italia (evocata anch'essa) per via della Pistoiese che pareva il Perù di Quiroga.

La colpa non fu certo della povera Pistoiese, che purtroppo si "sacrificò", ma nostra, che andammo a perdere scelleratamente un derby agostano a qualificazione praticamente fatta. Del retroscena di quella partita ha scritto Arcadio Spinozzi nel suo "Una vita da Lazio" :

Roma e Lazio capitarono nello stesso girone di Coppa Italia. I risultati furono molto positivi per entrambe le squadre. Erano appaiate in testa alla classifica. L’immediata inseguitrice si trovava sotto di due punti. Si qualificavano le prime due d’ogni girone. Mancava una sola gara per completare la prima fase del torneo. Da calendario, all’Olimpico c’era in programma il derby. Con il pareggio avremmo superato matematicamente il turno. Sia noi che la Roma. Perdere il derby avrebbe prodotto forti ripercussioni sotto il profilo psicologico ed economico, per i calciatori e per la società. Polemiche e contestazioni si sarebbero innescate ancor prima d’iniziare il campionato, con conseguenze pesantissime.Sulla panchina della Roma sedeva Clagluna, come “tutor” di Sven Gora Eriksson, che per regolamento non poteva essere tesserato come allenatore, ma solo come Direttore Tecnico.
Prima dell’incontro improvvisammo una riunione.
“La qualificazione l’abbiamo conquistata nelle gare precedenti. Non ha alcun senso buttarci allo sbaraglio senza tener conto delle conseguenze, in caso di sconfitta. La partita va gestita con accortezza e capacità intellettiva…
“Nun me frega gnente. Li dovemo sfonnà…”, ribattè con tono borioso un collega.
“Ma potremmo anche perdere. La vittoria non porterebbe grossi benefici. La sconfitta, invece, alzerebbe un polverone enorme, polemiche a non finire. A mio parere, dovremmo essere accorti, prudenti, nella fase iniziale, verificare l’approccio alla gara dei giallorossi, e agire di conseguenza. La qualificazione in coppa italia è determinante per il futuro societario. Esasperare gli animi, i toni agonistici dell’incontro potrebbe rivelarsi deleterio, produrre un effetto contrario a quello voluto. Perché rischiare? Mi sembra una follia. Con i cugini, ci scanneremo al momento opportuno, nei due derby di campionato. Vorrei ricordarvi che la nostra concorrente, oggi, è soprattutto il Genoa. Se il risultato dell’Olimpico dovesse sbloccarsi, il match, in programma a Marassi, finirà in goleada. A favore dei grifoni, naturalmente. Ne sono certo!
Anche Carosi era della mia stessa opinione, ma non ci fu nula da fare. Quei compagni contrari, presero in mano la situazione. In campo, diedero vita ad una battaglia inutile, disgraziata.
Perdemmo il derby per 2-0, con due gol segnati nel giro di pochi minuti a meta’ del secondo tempo. E al danno, negli ultimi minuti si aggiunse anche la beffa, perché finito il derby, il Genoa segnò quattro gol nel giro di pochi minuti alla Pistoiese e noi fummo anche eliminati dalla Coppa Italia per differenza reti. Addio tranquillità!
Al termine della partita, Chinaglia entrò urlando nello spogliatoio. Preso dalla collera, Giorgio impugnò una bottiglia d’acqua minerale e la scaraventò con tutta la forza e la rabbia che aveva in corpo contro la parete. I frammenti di vetro schizzarono per la stanza rischiando di ferirci. E in sala stampa, Chinaglia rincarò la dose:
“Mi vergogno di questa squadra, mi vergogno di questi giocatori. Hanno perso una partita fondamentale per la società e per i tifosi, senza neanche reagire! E questi voi me li chiamate uomini?”.


Offline cuchillo

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Re:1984/85
« Risposta #30 : Martedì 4 Gennaio 2011, 16:32:30 »
Che tempi.
Passare il primo turno di Coppa Italia era "fondamentale" - da un punto di vista economico-finanziario - per le Società come la Lazio.  :o
Eppure non c'erano diritti televisivi. Penso che le partite di Coppa Italia le trasmettevano dalle semifinali in poi, in quegli anni.
Quindi, era fondamentale l'incasso al botteghino di un eventuale ottavo di finale contro l'Avellino più gli eventuali spicci che ti girava la Lega Calcio se passavi il turno?
Chi si ricorda, parli. 

Sarà forse per questo che quando qualche anno prima fummo eliminati dal Torino ai rigori per via dell'errore di Cenci girava la celeberrima battuta: "Cenci c'ha mannato pe' stracci..."
Evidentemente era importante davvero andare avanti per le casse societarie.

Ricordo benissimo quel secondo tempo da incubo, col gol di Di Carlo e la gragnuola di reti al Ferraris.
Ero in macchina con mio padre, tornavamo da un ristorante. Al gol di Di Carlo stavamo attraversando la Via Portuense.
Ho in mente l'esatto estante in cui il radiocronista annuncia il gol di Di Carlo. Quasi scoppiai in lacrime.

Ero un malato di Coppa Italia e lo sono rimasto.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

IB

Re:1984/85
« Risposta #31 : Martedì 4 Gennaio 2011, 16:42:00 »
[...]
“Nun me frega gnente. Li dovemo sfonnà…”, ribattè con tono borioso un collega.[...]

Raccontata cosi' sembra una cosa discutibile.
Ma giocare un derby per vincere e non per fare i conti é anche una cosa laziale.
Quando incontriamo l'aesse io spero che ogni giocatore pensi :
"Li dovemo sfonnà".

Cosi', per celiare.

RobCouto

Re:1984/85
« Risposta #32 : Martedì 4 Gennaio 2011, 23:44:53 »
Spinozzi saprà certamente le cose meglio di chiunque, ma altri di quello spogliatoio raccontavano una versione leggermente diversa.

Il "collega borioso" altri non era che Giordano, naturalmente. Pare che i romanisti fecero intendere di accontentarsi anche loro del pareggio, ma Giordano e Manfredonia, in quanto reduci - e bastonati - del calcio scommesse appena sentirono parlare di "accordi", troncarono sul nascere ogni discussione, affermando di voler giocare la partita per vincere.

Si giocò e vinsero i bovi. Il Chinaglia - lo stesso che andava a sfottere la sud quando segnava - venne a sapere del mancato accordo e fece un casino.

Sono contento che sia andata così: qualsiasi disfatta è meglio di un pareggio accomodato. 

Offline NebbiaBiancoceleste

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Re:1984/85
« Risposta #33 : Martedì 4 Gennaio 2011, 23:49:18 »
ho in mente l'album delle figurine panini 84/85, un portiere di spalle, in tuffo, e una cornice di volti di calciatori...e che calciatori!!!!
Maradona, Platini, Zico, Socrates, Rumenigge, Falcao, Sounness, Batista, Dirceu, Junior, Boniek, Briegel, Elkjaer, Stromberg, Muller, Edinho, Hatley, Wilkins, Laudrup, Juary, Bertoni, Passarella, Cerezo....
Un campionato zeppo di campioni del mondo, vicecampioni, stelle!!!
La nostra maglia, sponsor Castor, il barone al Milan, Sven agli zozzi.
Vivendo a Milano, seguivo con il mio povero nonno il Milan, tornato in A da un anno, maglia a strisce sottili...squadra che solo sei anni prima aveva vinto la stella, e successivamente ha tribolato come noi tra A e B...
In porta aveva Terraneo, poi una nidiata paurosa! Baresi, Filippo Galli, Evani, il nostro Tassotti, Agostino, Wilkins, Hatley, Verza, Virdis...

Riguardo Lazio Milan rinviata,c'è un simpatico aneddoto... il giorno della partita non giocata, il numero 11 del milan era Incocciati... il giorno seguente, il Barone, dando le maglie... "9 Hatley, 10 Wilkins, 11 Virdis"... Incocciati incredulo, chiese spiegazioni e il Barone gli rispose "tu hai sgiogato ieri...." :D

Altri ricordi... la cremonese in A, con Mondonico, mi pare...il Como di Bianchi... che squadra anche quella!!! Giuliani, Mannini, Bruno, Annoni, FUSI!!! Matteoli...

Grandi portieri...ricordo vagamenti Paradisi e Di Leo...mi sembravano addirittura uguali!!! Riccioloni :)

Mazzola

Re:1984/85
« Risposta #34 : Mercoledì 5 Gennaio 2011, 00:23:33 »
Concordo con Cuchillo.
Sampdoria-Lazio 2 a 2 fu la partita della speranza. Lazio-Udinese 1 a 4 fu la partita de è finita.
Era fine gennaio, la seconda di ritorno.
Per quanto riguarda il derby di Coppa Italia. Eravamo pari a 6 punti (due vittorie e due pareggi), con 8 gol fatti e 4 subiti mentre la roma era 6 fatti e 2 subiti.
Non credo che il mancato accordo dipendesse dalla "scottatura" del 1980.
Nella prima partita di ritorno del campionato di B 1982/83 (era gennaio '83) ci fu un diciamo così pour parler.
La risposta dei "magnifici due" fu ma quale pareggio...questi manco stanno sulle figurine...
Risultato finale...1 a 0 per il Campobasso, gol di Biagetti.
Erano due "montati"...lo erano già prima...la squalifica non li cambiò.


Ho finito di rivedere quasi tutti gli oltre 500 gol di quella stagione. A proposito delle esultanze: non ce n'è una che sia una "costruita". Manco una. Niente capriole, mitra, ciucci, mani dietro le recchie, trenini, macarene, macumbe, sniffate di striscie. Niente. Niente ex che tornano contriti e a testa bassa a centrocampo.
...

Ecco questo era una cosa positiva.
Non credo che ritorneremo indietro.
Ormai devono "impressionare" il telespettatore. E devono rigare dritto sennò diventano degli "infami".

Offline cuchillo

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Re:1984/85
« Risposta #35 : Mercoledì 5 Gennaio 2011, 09:40:36 »
Quanti giocatori sfortunati non ci sono più.
Solo tra i citati, i poveri Dirceu, "Di Ba" e Giuliani.
Poi, citerei Ludo Coeck, prima Inter, poi passato all'Ascoli proprio in quel campionato.
Eppoi, il "nostro" Fiorni, in B col Genoa.
Sicuramente ne dimentico altri.
Mette sempre molta malinconia ricordare le loro premature dipartite.
Penso che questo topic sia anche un po' per loro.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

geddy

Re:1984/85
« Risposta #36 : Mercoledì 5 Gennaio 2011, 10:19:42 »
Durante quel derby di coppa italia non ci fù anche un fallaccio di Manfredonia su Falcao? Che infatti uscì al 30' del primo tempo.

geddy

Re:1984/85
« Risposta #37 : Mercoledì 5 Gennaio 2011, 10:56:23 »
Su Laziowiki si trovano due resoconti di quel derby. Il primo della Stampa attribuisce l'infortunio di Falcao a un contrasto con Laudrup, il secondo della Repubblica invece parla di ripetuti falli di Manfredonia su Falcao. Tanto che la moglie di Graziani, vabbè, si sarebbe sentita in dovere di scalciare Pulici per vendicare i maltrattamenti subiti dal brasiliano.
RIcordavo bene di Manfredonia schierato stopper invece che a centrocampo e anche una buona prova di Batista.