intanto ...
BASKET ROMA, CIRCO TOTI:
LA VIRTUS È ALLO SBANDO
Mercoledì 12 Gennaio 2011 - 12:03
Ultimo aggiornamento: 13:46
di Fabio Maccheroni
ROMA - Da Caja a Boniciolli, sei allenatori capitati sulla panchina del basket romano negli ultimi 10 anni, sono saltati con le braghe in fiamme. Ieri è toccato a Boniciolli. S’è dimesso per disperazione. Il comune denominatore di questo rogo che farebbe arrossire Nerone è uno: Claudio Toti, non padre (di padri il basket romano per fortuna ne ha avuti altri e migliori), ma padrone della Virtus, battezzata Lottomatica. Toti non raccolse il testimone di Corbelli per passione, ma cedendo a pressioni politiche e alla prospettiva di costruire un nuovo Palazzetto dello sport per il basket (una ghiotta caramellina per chi opera nell’edilizia). Toti, fino alla chiamata del Comune, si era occupato di calcio a 5 che, con il basket, ha in comune soltanto il numero di giocatori da mettere in campo. Il resto un bravo presidente avrebbe dovuto affidarlo a collaboratori capaci. Toti ha preferito fare di testa sua. E infatti è incappato in una serie di personaggi disastrosi e in questi anni può raccontare una finale persa con Siena (2008). Per il resto soltanto litigi con gli allenatori (dopo Caja, Bucchi, Pesic, Repesa, Gentile e Boniciolli). Qualcuno avrà il diritto di chiedersi: ma il signor Toti andrà d’accordo con qualcuno? Col basket no. Al limite con qualche avvocato del Canottieri Aniene, con Bottai, commercialista di fiducia che, invece di limitarsi alla dichiarazione dei redditi, ora si occupa anche di basket. Fuori dal circolo, un circo.
BONICIOLLI ESONERATO Quella strana sconfitta rimediata a Bologna domenica scorsa (partita dominata per 35 minuti, poi la rimonta subìta senza lottare), è costata la panchina a Matteo Boniciolli. Da ieri e dopo appena 13 mesi il tecnico non è più l’allenatore della Lottomatica Roma. Società di basket e allenatore hanno evitato di tirarsi gli stracci, parlando di separazione consensuale. In realtà l’atteggiamento imbarazzante di alcuni giocatori (su cui il club ha colpevolmente glissato, puntando il dito contro il tecnico rimasto solo) ha costretto Boniciolli a fare le valigie. In realtà, la mancanza di rispetto e di tutela non sono fenomeni nuovi nel basket della Roma del presidente Toti, che ama circondarsi di inutili yesman. Per il proprietario - in carica dal 2001 - si tratta infatti del quinto esonero di una gestione orfana di vittorie. Al posto di Boniciolli dovrebbe arrivare Saso Filipovsky, 36 anni, sloveno, una vita da assistente allenatore all’Olimpia Lubiana e quest’anno assistente sulla panchina del Cska Mosca. (G. To.)
(da Leggo del 12 gennaio)
Il buon F.Macc. ha sostituito "Lazio" con "virtus roma" e "Lotito" con "Toti".
