André (the giant) Dias

[geddy]

Lacoppia Caso-Gregucci non la ricordo

Caso faceva il lbero e Gregucci lo stopper. Un paio di volte il libero lo ha fatto anche Pin. Un po come Di Bartolomei nella roma di liedholm

[Brunogiordano]

OT
Io ricordo Marino o Piscedda in coppia con Gregucci. Pin e Caso a centrocampo.
EOT

[Ataru]

ci ha detto che miranda è forte forte, ma è veloce sul lungo e non sul corto, sul corto è molto più veloce andrè.

quando gli ho chiesto se nel gioco italiano miranda avrebbe potuto trovare spazi abbastanza grandi da farci vedere tutto il suo potenziale, ha detto che probabilmente sarebbe stato un po' castrato. miranda è abituato alle praterie brasiliane

[Ulisse]

Miranda non viene al 99%

Come notizie non è proprio eccellente.

Ho sentito Melli chiamare Dias "il bagnigno" conoscete il perchè di questo nomignolo?

[jumpingjackflash]

Come notizie non è proprio eccellente.

Ho sentito Melli chiamare Dias "il bagnigno" conoscete il perchè di questo nomignolo?

troppo Chianti a pranzo per il Dott. Melli

[BobLovati]

ci ha detto che miranda è forte forte, ma è veloce sul lungo e non sul corto, sul corto è molto più veloce andrè.

quando gli ho chiesto se nel gioco italiano miranda avrebbe potuto trovare spazi abbastanza grandi da farci vedere tutto il suo potenziale, ha detto che probabilmente sarebbe stato un po' castrato. miranda è abituato alle praterie brasiliane

.... quelli che mi seguono queste cose le sanno dall´autunno 2009   

[ammiraglio]

già, bob.
le ho scritte anche io: miranda è veramente un giocatore anomalo, dotato di gran tecnica, un po farfallone.
un destro, ma giocava a sx nella difesa a tre.
è cmq un tipo strano.

[zorba]

 

(Il Messaggero)

Lazio, il Natale romano dei brasiliani. Restano qui per allenarsi

(di Daniele Magliocchetti)

ROMA (23 dicembre) - C’era una volta quando i sudamericani, argentini, uruguaiani e soprattutto i brasiliani, aspettavano con ansia e contavano i giorni per l’ultima partita dell’anno per giocare, salutare tutti velocemente a fine gara, saltare sull’aereo e tornare a casa. Quasi fosse una fuga autorizzata. La saudade per i madrelingua portoghesi, el magon per chi parla spagnolo, ovvero malinconia e nostalgia di casa, era davvero troppa da sopportare. Così tanto che alcuni accusavano, diciamo così, un piccolo malanno o se diffidati si facevano addirittura ammonire per non giocare l’ultima partita e anticipare così i tempi della partenza per il ritorno in patria. E’ successo anche questo, e non solo alla Lazio. Insomma, l’avvicinarsi del Natale era ed è a tutti gli effetti considerata una manna. Almeno per la maggior parte dei calciatori. E non potrebbe essere altrimenti. Ma non per tutti.

Dalle parti di Formello quest’anno è successo qualcosa di anomalo. Un’inversione di tendenza che, chissà, potrebbe anche far nascere una moda negli anni a seguire. E così mentre Muslera, Zarate e Scaloni hanno scelto legittimamente di partire e passare le festività natalizie nel loro paese, la colonna brasiliana, quella portante della Lazio, ovvero Hernanes, Matuzalem e Dias, ha deciso l’esatto contrario. Quasi dal giorno alla notte i ragazzi hanno disfatto armi e bagagli e chiesto ai loro famigliari di prendere l’aereo e sbarcare nella capitale tra il 22 e il 23 dicembre. E qui, in questa particolare decisione, entra anche un’amicizia che va oltre il pallone. Già perché fino a un paio di settimane fa solo un brasiliano aveva deciso da tempo di restare nella capitale a passare il Natale. Per motivi legati alla preparazione e alla sua grande professionalità Hernanes a metà novembre assieme alla moglie Erica hanno scelto di rimanere in Italia, con i due figli Ezequiel e Lucia che per la prima volta nella loro vita, magari, vedranno Babbo Natale parlare non portoghese ma romano. Stessa sorte per i figli di Matuzalem e Dias. Quest’ultimi, forse per non lasciare solo il buon Anderson, hanno disdetto aerei e quant’altro e preferito restare pure loro nella capitale. Tutti insieme, probabilmente, festeggeranno la vigilia del Natale a casa Matuzalem, mentre per il pranzo andranno in giro da qualche parte, forse nel centro di Roma. Si vedrà. Quello che conta da un punto di vista tecnico, e che ha fatto impazzire Edy Reja, è che i tre ragazzi la mattina del 28 dicembre si presenteranno a Formello per il ritorno agli allenamenti. E più precisamente per una faticosa doppia seduta. Sono dettagli per alcuni, ma per lo staff tecnico sono di quelli che alla lunga possono fare la differenza. Il più felice è senza dubbio l’allenatore della Lazio che su questo particolare tema dei sudamericani e della sosta natalizia, se solleticato, rischia di andare in escandescenza.