Autore Topic: Moretti scansati...  (Letto 906 volte)

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Offline benvolio

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Moretti scansati...
« : Giovedì 2 Dicembre 2010, 12:06:19 »

...che devo vedere il film! (cit. Dino Risi).
Come richiesto dal gran cuchillo apro uno specifico topic su Nanni Moretti citando la stupenda battuta di Dino Risi (che immagino RobCouto condivida), secondo il quale l'ingombrante narcisismo del regista "impedisce" ai suoi film di lasciar pienamente emergere, apprezzare e valutare il racconto (sia pur autobiografico), la trama.
Ho un ricordo di un nitore accecante.
Era fine marzo del '78, uscivo con alcuni compagni dal cinema Quirinale.
Eravamo ancora "straniati" dalla visione di "Ecce Bombo", un film che creo' nel pubblico giovanile il mito di Moretti.
A conferma di quanto la nostra generazione fosse tragicomica, sulle porte del cinema gli strilloni diffondevano l'edizione straordinaria di Repubblica con la triste foto di Aldo Moro dal carcere del popolo.
L'iperbole narrativa del film si specchio' nella nostra immaginazione con la realta' allucinata che vivevamo e che avremmo vissuto. Da allora considero Moretti un impasto perfetto dei nostri tempi, dei miei tempi. Contraddittorio e mosso da un'istanza esistenzialista intrisa di individualismo, Moretti rappresenta comunque l'erede del lascito pasoliniano che imponeva all'intellettuale di sporcarsi le mani con la politica (semmai a posteriori il problema sarebbe stato quello di una politica divenuto un lavatoio di mani, piedi ecc...ecc...) e con la societa'.
Creatore di un suo personalissmo genere, Moretti uscito dal super 8, dimostro' grande aderenza al cinema classico. Il piano sequenza iniziale de "La Messa e' finita", la coralita' onirica della piscina di"Palombella Rossa", le virate dal banale al tragico de " La stanza del figlio", testimoniano di un polso ed un registro "puro" in senso cinematografico. Il fatto che poi indugi ed indulga in un autocompiaciuto soggettivismo non significa a mio avviso che non abbia saputo fare cinema vero, quanto piuttosto che l'arte e la cultura in Italia finiscono spesso preda della patinatura e delle personalizzazioni sterili.
Forse i Monicelli ed i Risi (con un filo di cinismo) consideravano Moretti come un velleitario. In parte avevano ragione e in parte no, perche' Moretti ha espresso (non in tutti i film) gran parte del dilemma culturale italiano: ossia l'assenza di una vera cultura nazionale condivisa (e qui mi rifaccio ancora a Pasolini).
I film che ho citato per me sono molto belli, rasentano il livello dei migliori di Risi, Monicelli, Scola...

RobCouto

Re:Moretti scansati...
« Risposta #1 : Giovedì 2 Dicembre 2010, 14:28:54 »
La battuta di Risi (che poi si congratulò parecchio con Moretti per "Il caimano") è fantastica. Tuttavia, ho idea che tolto Moretti davanti la cinepresa, resterebbe ben poco.

I suoi film sono questi, e non credo potrebbero essere altrimenti: anche perché oggi non ci sono Gassman e Manfredi da dirigere, con tutto il rispetto per Silvio Orlando e Laura Morante.

E' un genio, senza dubbio, anche se il suo narcisismo a volte è esasperante.

Offline cuchillo

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Re:Moretti scansati...
« Risposta #2 : Giovedì 2 Dicembre 2010, 14:57:08 »
Parlare di Moretti non mi riesce così agevole perché lo considero un amore finito per alto tradimento.

Non ho vissuto i suoi primi film "in tempo reale" per ragioni anagrafiche.
Ma diciamo che, come tanti potenziali cinefili, mi sono appassionato ai suoi lavori tra i 12 e i 16 anni. Insomma, negli anni in cui si forma in ognuno una coscienza estetica e una preferenza stilistica.

Diciamo che tra rivedere per la quarantesima volta "Bianca" e vedere per la prima volta uno a caso dei 14 film interpretati da Sordi nel 1955, preferivo la prima. E di gran lunga.

Il suo narcisismo (o narcissismo con due "s" come scriveva Pasolini) è sempre stato il suo punto di forza, non il suo limite.
Il suo mito, a mio parere, si è concretizzato più dopo, quando, conti alla mano, aveva realizzato 5 film in 11 anni. Un'aberrazione per un cineasta di successo. Dal conto, levo "Io sono un autarchico", prodotto totalmente off.

Dal 1980 al 1984 non ha fatto film ed è apparso pochissimo in pubblico. E questo è stato il passaggio fondamentale per la costruzione del suo mito. Il suo "sottrarsi" in quegli anni fu la sua grande fortuna.

Io ritengo che il suo cinema (parlo sempre del periodo che va dal 1978 al 1989) sia assolutamente il migliore visto in Italia in quel decennio.
Originale, innovativo, ben curato, con sceneggiatori di livello, musiche che rimangono nella memoria collettiva, attori sempre ben selezionati.
Penso all'interpretazione di Ferruccio De Ceresa in "La messa è finita" o a quella di Piera degli Esposti in "Sogni d'oro".
Siamo alla perfezione assoluta.

Il grande spartiacque è stato proprio lo strombazzatissimo "Caro diario", a mio avviso film ruffiano e sopravvalutato in cui si comincia con le autocelebrazioni, le autocitazioni, gli ammiccamenti fastidiosi e autoreferenziali.
Da lì in poi, la deriva artistica e biografica, secondo me, culminata coi "girotondi", mazzata finale alla già moribonda sinistra.
Insomma, siamo alla macchietta, oggi. Non a caso è uno dei personaggi più imitati e caricaturizzati (Tortora, Fiorello).

E in tutto questo, le giovani generazioni gli leccano il culo. Fanno film che programmaticamente "debbono-piacere-a-lui".
E' in questo che, come detto in altro topic, influenza negativamente il cinema italiano.

Detto ciò, rimane - sempre per il suddetto periodo - un autore geniale, unico e che ha fatto la storia del cinema, in Italia e fuori dall'Italia.

La patria del cinema lo adora. E tanto basta.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline benvolio

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Re:Moretti scansati...
« Risposta #3 : Giovedì 2 Dicembre 2010, 16:25:16 »
Il giudizio di cuchillo mi appare molto centrato...Caro diario come Aprile appartengono ad una degenerazione schematica es isituzionalizzata dell'individualismo di Moretti. Neanche a me piacciono ed anche a me appaiono come uno bisogno schematico  di sistematizzare la propria opera in un contesto determinato culturalmente e politicamente. Va comunque registrato che il ritorno ad un cinema intimista e personalistico ha prodotto "La stanza del figlio" che, per me, presenta due o tre passaggi di grande, grandissimo cinema.
Prescindendo dalla scelta dei girotondi, poi, non trascurerei l'intuizione politica di Moretti che con Il Caimano (film che non mi ha esaltato)ha dimostrato di aver colto piu' di molti altri l'estetica del berlusconismo, inteso come fenomeno complesso.

Offline gazzaladra

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Re:Moretti scansati...
« Risposta #4 : Giovedì 2 Dicembre 2010, 21:03:24 »
ot
quando ho visto il titolo del topic me so preoccupato...
fot
Non chi comincia...ma colui che persevera.

Offline Sanfatucchio

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Re:Moretti scansati...
« Risposta #5 : Giovedì 2 Dicembre 2010, 23:58:53 »
scusate ma non mi è mai piaciuto. E' palloso