Autore Topic: La Lazio nelle Scuole | Bastos: “Per diventare un calciatore serve sacrificarsi, lasciando famiglia e amici”  (Letto 336 volte)

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Bastos Quissanga ha risposto a numerose domande poste dagli alunni dell’Istituto Gesù-Maria di via Flaminia 631, a Roma.

“Essere un calciatore vuol dire anche sacrificarsi, lasciando la famiglia e gli amici. Abbiamo rinunciato ad alcune cose da adolescenziali per diventare dei calciatori. Ci vuole anche un po’ di fortuna, è importante che le doti vengano osservate da esperti affinché, attraverso appunto il sacrificio, si possa realizzare il sogno di diventare un calciatore. Quando sono sceso in campo per la prima volta ho sentito una nuova energia: quella che scaturiva dalla realizzazione del mio sogno. Higuain è l’avversario più forte che abbia mai affrontato. Lo sport è passione, voglia di stare insieme, il piacere di farlo soprattutto con gli amici. Quando si vince, è tutto bello, ci si sente bene e importanti. Non si pensa agli avversari che invece escono sconfitti del campo. Quando si vince, la gioia prevale su ogni altro tipo di sentimento. Capita di sbagliare durante la partita e gli spettatori possano rumoreggiare: la cosa giusta è prendere questi mugugni come incentivo per fare meglio. Ho avuto dei momenti nei quali ero triste ma mai niente e nessuno mi ha fatto pensare di smettere di lasciare il calcio, che è la mia vita”.

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