Autore Topic: Lazio, confronto tra Baroni e la squadra: tornerà a giocare con le due punte  (Letto 37 volte)

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Già dopo il derby il tecnico ha ammesso che è la formula che gli dà più certezze: Dia-Castellanos o in alternativa Pedro

Baroni, prima cosa, ieri mattina ha parlato alla squadra. Si possono dire tante cose, si possono dividere le colpe e analizzarle, ma è meglio chiudere subito ogni discorso e ripartire di corsa. Baroni, è la seconda cosa che farà, rimodellerà la Lazio tutta punte, con i due 9, Dia più Taty, quella dal miglior ritratto tattico, è ai limiti dell’irrinunciabilità stando a quanto successo nel derby e non solo. «Pedro e Dia sanno ricevere palla tra le linee. Questa squadra funziona se ha ritmo e se ha un giocatore lì», ha riconosciuto il tecnico. Pedro domenica era in panchina da figurante, entro 48 ore effettuerà nuovi esami, si capirà se potrà essere in panchina (realmente) venerdì nell’anticipo col Como. Dia dovrà giocare centravanti perché Taty sarà squalificato. Il doppio 9, o il centravanti più Pedro trequartista, è la mossa che Baroni risfrutterà appena possibile, tendezialmente da Verona in poi (19 gennaio). Tornerà al disegno originale, nato nella notte di Lazio-Milan e che per almeno due mesi ha prodotto la Lazio più bella e vincente. Baroni l’ha fatto capire chiaramente dopo il derby sbagliato. Bisogna essere furoreggianti a tutto campo e in due là davanti, insieme alle due ali, perché la Lazio sia nella sua versione sorprendente. Sono i concetti ammessi dal tecnico. Taty e Dia, al massimo della forma, erano diventati due chiavi cruciali e non solo d’attacco. Il loro modo di integrarsi, di sacrificarsi tatticamente, di giocare l’uno per l’altro e tutti per la squadra, rendeva tutto più facile. Dia perno d’equilibrio, pressatore e propagatore di gioco. Taty centravanti di fatica illuminata e con la stoccata più pronta. Il primo spalla perfetta del secondo. Taty con Dia ha un riferimento, la sua presenza gli permette di dedicarsi all’attacco della porta, di avere un uomo-sponda e non di doversi sostituire a lui. E’ più insidioso e presente al tiro. Lo stesso Pedro, con i suoi movimenti rotanti e la classe stile Barça, aiuta i collegamenti tra centrocampo e attacco e i raid dell’argentino.

Lazio in emergenza contro il Como

Sono tutti discorsi da rinviare, per il Como i conti bisogna farli con gli assenti. Fuori Castellanos, la Lazio spera se la cavi con una giornata e non con due, per il rosso di fine derby. E’ stato tamponato da Hummels, ha reagito con una tacchettata, poi è stato aggredito. Fuori Gila e Zaccagni (squalificati per i gialli di domenica). Fuori Pedro o al massimo part-time. Fuori Vecino (si prova ad anticipare il rientro a inizio febbraio). Fuori Patric (almeno un mese per il solito tendine dolente). E Noslin va ricontrollato, l’ingresso di domenica è stato forzato da Baroni, non era pronto per giocare e non è detto che recuperi pienamente per venerdì. Le scelte sono obbligate: Gigot e Romagnoli unici centrali disponibili con Marusic difensore d’emergenza. Lazzari a destra per tenere il montenegrino pronto al cambio. Tavares a sinistra. Guendouzi, Rovella e Dele-Bashiru a centrocampo se si opterà per il 4-3-3. In questo caso tridente inedito con Isaksen, Dia e Tchaouna. La formula col 4-2-3-1 è disegnabile con Isaksen, Dele-Bashiru, Tchaouna e Dia centravanti. In panchina, oltre Marusic, ci saranno Pellegrini, Hysaj e Basic (ancora aggregati), Pedro e Noslin se recupereranno. Emergenza da governare tecnicamente, tatticamente e mentalmente per superare il contraccolpo derby. Con tutta l’arte d’arrangiarsi.

          

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