Autore Topic: Laziomania: approccio shock e derby regalato alla Roma, problema con le 'big'. Il mercato misurerà l  (Letto 37 volte)

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Fare mea culpa. Fermarsi, analizzare attentamente e ripartire. Senza dubbio dal secondo tempo, per l’atteggiamento e la voglia di reagire. La Lazio regala un tempo e due gol - e di conseguenza il derby - ad una Roma che è conscia dei propri limiti e fa bene quel poco che serve per sfruttare le imperfezioni degli avversari per portare a casa la partita.

APPROCCIO - Da Udine, il 24 agosto, al derby contro la Roma. Quasi un girone intero. Due gare accomunate da un approccio e un primo tempo da comparsa da parte della Lazio di Baroni, che si presenta ad una gara come la stracittadina inspiegabilmente molle e intimorita. Un atteggiamento non ‘da Lazio’ e soprattutto non da Lazio di Baroni, che in pochissime occasioni in questa stagioni ha sbagliato l’impatto alla gara. Eppure questa volta i biancocelesti si fanno intrappolare dalla Roma di Ranieri, sbagliano la posizione - come quella di Rovella in occasione del raddoppio di Saelemaekers - o gesti tecnici, come Provedel sulla conclusione non certamente irresistibile di Pellegrini. Irriconoscibili. Conseguenze naturali di un atteggiamento svogliato e terrorizzato di una squadra che sapeva di arrivare meglio alla gara rispetto agli avversari ma temeva di potere scivolare su una pericolosissima buccia di banana. Un errore imperdonabile che la Lazio paga a caro prezzo, così come quella tensione positiva che spesso si trasforma in elettricità e voglia di vincere la partita ma che questa volta ha giocato un brutto scherzo ed è diventata ansia. Aspetti che i ‘senatori’ e i pilastri di questa Lazio, coloro che hanno già giocato i derby, avrebbero dovuto trasmettere agli altri e soprattutto avrebbero dovuto incarnare in una sfida così delicata quanto rischiosa.

LA MOSSA DECISIVA - La mossa che decide il derby è l’inserimento di Pellegrini a centrocampo da parte di Ranieri, un allenatore che dimostra tutta la sua esperienza nella stracittadina - e non solo - inserendo un uomo in più in mezzo al campo, una scelta che si rivela azzeccata. L’harakiri della Lazio, combinato alla decisione di rinforzare la linea mediana con il capitano della Roma, si rivelano le chiavi per la vittoria dei giallorossi. La Roma sa far male in avvio, sfruttando le gravi disattenzioni della Lazio, per poi non far altro che chiudersi, eliminando ogni spazio e concentrando in pochi metri tutte le linee per non concedere nulla. Ma proprio quella di Ranieri con Pellegrini, sembra essere altrettanto decisiva la scelta di Baroni di preferire Dele-Bashiru a Dia, lasciando Castellanos solo e perdendo qualità sulla trequarti avversaria. Il nigeriano non riesce ad entrare in partita, è spesso fuori posizione e perde i duelli individuali. Una mossa che l’allenatore della Lazio questa volta paga, a differenza di quanto era accaduto otto giorni prima contro l’Atalanta.

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