Autore Topic: Una sconfitta sfortunata ma da molti sperata, voluta e forse oserei dire, premeditata  (Letto 404 volte)

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( lunedi 30 gennaio 2017  ore 13,00)

La Lazio perde in casa contro il Chievo Verona per 0-1 nella maniera più sfortunata possibile, cioè dominando tutta la partita, mangiandosi svariati gol e con il portiere avversario che come altri quando vengono all’Olimpico, fa il fenomeno vero e salva la propria squadra. Di queste partite e di queste sconfitte maturate immeritatamente la storia del calcio giocato ne è piena, e continueranno ad esserci poiché ringraziando Dio, il calcio non è una scienza esatta e quindi ha ancora il fascino dell’imprevedibilità laddove ci si abitua allo scontato. Detto questo e analizzando anche i risultati maturati nel corso della domenica calcistica, il rammarico di non aver vinto una partita che se giocata altre 10 volte  in quel modo, la si vince per inerzia, è davvero molto. Con le sconfitte di Roma e Milan, e il pareggio di Atalanta e Fiorentina, i 3 punti mancati di ieri avrebbero collocato la Lazio in una posizione di forza di classifica ottima con un morale alle stelle per aver oltretutto rosicchiato punti preziosi alle sue concorrenti per l’Europa.

Così non è stato e il verdetto del campo ha decretato una sconfitta seppure immeritata per l’andamento del match davvero assurdo con occasioni da gol mangiati e con parate di Sorrentino che hanno salvato la sua squadra. Ma come molti di noi avevamo anticipato, la comunicazione laziale ( che io ancora continuo a non riconoscere come tale) nella settimana della gara con la Juve si è sperticata negli elogi sperando in un risultato positivo della Lazio contro la Juve in casa, ma non per favorire la Lazio no, semplicemente perché così la Roma avrebbe dato da mangiare ampiamente a tutti quanti con la rincorsa scudetto stoppata miseramente oggi da una Sampdoria che ha dimostrato con la partita giocata e vinta, che nel match di Coppa Italia della settimana precedente , si è letteralmente fatta eliminare facilmente, oserei dire volontariamente. Tutti sapevamo che tali elogi, tali fiumi di parole per dare smalto e risalto alla truppa di Inzaghi, si sarebbero magicamente dissolte nel cielo, nella settimana successiva ritornando com’è stato nella pratica, a  rimettere tensione nell’ambiente e rialimentando il malcontento solamente tenuto a riposo per 7 giorni. Tanti e tali sono stati gli argomenti di disturbo della preparazione di questa partita che alla fine ha prodotto quello che in realtà questa comunicazione pseudo laziale voleva, cioè una sconfitta con una piccola per rincarare la dose e campare di rendita fino al termine della stagione.

Oramai la strategica di certi soggetti che purtroppo hanno, chi la penna e un giornale, chi il pc e un sito di riferimento, chi un microfono di una radio o di una TV a disposizione, è bella che tanata. A moltissimi soggetti in questione della Lazio intesa come  squadra, come società come storia e gloria di quest’ultima, non importa un fico secco. A loro importa tutto ciò che ne consegue dopo, ascolto, seguito, popolarità consenso della gente. Oggi giorno è molto semplice avere il consenso della gente laziale che si definisce tifosa, basta andare contro la società, basta scrivere di dilettantismo, di incompetenza, di nessuna ambizione, ed ecco che per magia, la gente laziale ti segue e ti ascolta e sempre per magia, prende le tue parole per verità assoluta e le tramuta in Dogma da seguire. Sono stati scritti articoli davvero esilaranti per come gli autori si sono spesi nel creare certe situazioni e ne cercare interpretazioni fantasiose a certi avvenimenti o parole dette con altro significato. In pratica queste persone non vedono l’ora di una minima disfatta per tramutarla nella disfatta definitiva senza appello, o per gettare benzina su un fuoco che loro stessi vogliono sempre più forte e alto in modo tale da non correre pericoli di rinfacci che quando avvengono per fatti e avvenimenti totalmente contrari al loro dire, vengono fatti passare per scritti inopportuni e detti da chi “ non ha il diritto di critica verso di noi e non ha la cultura adatta a confrontarsi con noi”.

La Lazio come da sempre diciamo, ha commesso molti errori, che ne hanno indubbiamente pregiudicato una crescita più rapida, perché è comunque di crescita che si parla volente o nolente. I numeri che spesso vengono presi solo quando fanno comodo, indicano che la società ha accresciuto nel tempo, la sua posizione sia economica che tecnica. E’ una crescita lente, magari troppo lenta questo si, ma è comunque una crescita. La società poteva certamente fare di più e sveltire questo percorso, magari rischiando di più, però questo errore, perchè di errore si tratta, non può e non deve inficiare un lavoro positivo nel suo complesso. Non può e non si deve mai rivoltare a piacimento la realtà dei fatti e dei numeri perché i numeri fanno storia e la storia non è un opinione ma un fatto inconfutabile.

La Lazio ha perso contro il Chievo ma le altre che hanno fatto ieri? Non si sono stoppate con squadre come il Chievo o anche inferiori al Chievo? E queste squadre non hanno fatto il mercato di gennaio rinforzandosi? Si? E allora come mai hanno perso punti contro chi doveva essere la vittima sacrificale o semplice sparring partner? Semplice, perché il calcio è imprevedibile e non consente mai di calcolare ciò che in altri campi è praticamente scontato. Vero che certi risultati avvengono in grandissima minoranza rispetto alla normalità e ai rapporti di forze in campo, ma avvengono. E  quando succede non sempre la responsabilità sta nel non mercato  o nella rosa scarsa, ma solo nello sviluppo della partita in se. Ieri la Sampdoria ha vinto anche grazie a un rigore non concesso alla Roma e come si è visto stamane, la stampa romana ha dato ampio rilievo all’accaduto cercando quasi di sviare il fatto che la Roma dalla difesa impenetrabile, ieri ne ha presi 3 tutti insieme. Con la Lazio però tutto questo risalto ai due rigori negati non c’è stato e come era facilmente prevedibile, ci si è fiondati sulle problematiche tecniche, sul mancato mercato, sulle crepe del gruppo denunciate da Radu e Lulic ( mah..). ed è tutto questo diverso comportamento che spinge a pensare che a molte persone è convenuto una sconfitta della Lazio in questo modo con questo tipo di squadra.

Titoli farneticanti del tipo “ crisi Lazio 3 sconfitte nelle ultime 5 gare” omettendo però che due delle tre sconfitte sono avvenute a Milano contro l’Inter che ha infilato 7 vittorie di fila e a Torino contro la Juventus che di vittorie nel suo stadio ne ha infilate 28 di seguito e quindi ha praticamente vinto contro tutti e di più. E qualcuno cosa fa? parla di crisi… ma di quale crisi spiegateci. Date un riscontro oggettivo alle vostre affermazioni gratuite. L’iniziativa della Lazio con il popolo cinese è stato perculeggiato a più non posso da tutti soprattutto i comunicatori. Eppure si chiedeva di cercare di fare qualcosa per aprirsi uno spiraglio di collaborazione commerciale con altre realtà, collaborazione che non deve essere solo “ vendere la Lazio ai cinesi” ma anche avere rapporti con aziende cinsi che potrebbero portare soldi attraverso sponsorizzazioni. Infatti lo scopo principale non era certo portare i cinesi allo stadio, ma intavolare ufficialmente rapporti con lo stato cinese attraverso la sua ambasciata e far si che ci siano referenze mediatiche positive in Cina.

Questa sconfitta di sabato per molti era davvero auspicata e forse anche premeditata nel senso che a forza di parlar male e di creare tensioni invece di fare raccolta intorno alla squadra che sta facendo un cammino in campionato di tutto rispetto, alla fine lo scivolone che non ti aspetti lo becchi e li ecco che scatta tutto. Ma della vicenda tifoso Biglia ne vogliamo parlare? O forse meglio stendere un velo pietoso? Un tifoso che si permette di scendere e scavalcare per andare a inveire contro Biglia offendendo pesantemente e probabilmente anche sputandogli contro ) lo reputate normale amministrazione e normale gioco delle parti? Ma davvero vogliamo scherzare qui? E poi che succede? Succede che il tifoso “ stranamente” viene chiamato al telefono in trasmissioni a spiegare il suo gesto e sentire il diretto interessato sostenere che lui è più un pro società che contro, che non hai mai sputato a Biglia e che conosce poco anche la Lazio . conosce poco la Lazio? E allora che vuoi spiegaci? Qui si cerca di far passare un messaggio pericoloso che qualche tifoso stupido ha subito raccolto, e cioè che è tutta una messa in scena della società per far recedere Biglia dal rinnovare, ma ci rendiamo conto  a che punto siamo arrivati? A che punto tale comunicazione ha plagiato gli anfratti cerebrali dei tifosi? Questo tifoso che era presente nel settore centrale della Monte Mario con molta probabilità visto l’elevato costo del biglietto di tali poltrone, con un tagliando omaggio che generalmente vengono elargiti agli sponsor dalla stessa Lazio, si è permesso di fare tutto sto bordello e trovarsi anche ad avere la sua ora di notorietà mediatica che immagino e credo non sia ancora terminata. Ma la cosa grave è che questo tifoso (?) ha ricevuto consensi sul suo comportamento da altri tifosi (?) che ne elogiano l’azione e auspicano altre azioni di questo tipo sia contro i giocatori che contro la dirigenza.

La dirigenza a sua volta dovrebbe finalmente scuotersi dal torpore dell’immobilità a prescindere. Abbiamo visto tutti sabato sera quanto Djordjevic per quanto non lesini impegno massimo, non riesca più a incidere su una parta non solo non segnando ma nemmeno partecipando alle azioni o creando spazi. Le squadre avversarie avvertono le difficoltà di questo giocatore e sono psicologicamente più tranquille nel difendersi contro giocatori di questo tipo con questa situazione. La dirigenza ha visto perfettamente che Inzaghi le ha provate tutte con il serbo per rilanciarlo, gli ha dato piena fiducia sempre, però purtroppo questo non basta per dare manforte a una squadra che ha bisogno fisicamente di un altro giocatore attaccante che permetta anche a Immobile di non avere la pressione costante addosso che se non segna lui, poi si va in difficoltà. E’ ora davvero che si faccia qualcosa, gli ultimi due giorni di mercato anche se son pochi, possono comunque permettere alla società di trovare un elemento da inserire a prescindere da eventuali cessioni. Il rientro anticipato di Keita aiuterà senza dubbio, ma basta con questo aggrapparsi sempre a una rosa al limite anche per disputare una sola competizione come il campionato. speriamo solamente che tale sconfitta abbia innescato nei giocatori la grande voglia di rivalsa e che tutto questo possa permettere alla squadra di giocarsi il passaggio del turno in Coppa Italia domani a casa dell’Inter. Serve una prova di grande carattere e concretezza, serve mandare un messaggio al popolo laziale che qui tutti, vogliono ancora combattere a pieno titolo per una posizione Champions.

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