Autore Topic: Sky: chi può disdica dopo questa vergogna  (Letto 11852 volte)

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Offline MagoMerlino

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Re:Sky: chi può disdica dopo questa vergogna
« Risposta #60 : Sabato 28 Gennaio 2017, 15:48:01 »


L'ultimo step della degenerazione gli auspici di morte a chi rappresenta la Lazio, oltre a una insostenibile insofferenza verso qualsiasi errore in campo con ogni giocatore accusato di scarsissimo valore.

Del resto anche sui social e sui forum (e purtroppo anche su questo) con gli insulti ai nostri rappresentanti e tesserati si prospera e ci si gongola.

Preferisco la sana passione in solitudine della mia living-room davanti alla tele dividendomi tra divano, sgabello e tappeto a seconda delle situazioni.

Qualche match pomeridiano vado ancora a vedermelo, ma mi devo isolare a debita distanza da perniciosi personaggi e foderarmi le recchie col salame.

Certo, anche allo stadio esistono laziali integerrimi, ma le belve prendono il sopravvento, come spesso purtroppo succede anche qua sopra.

Sarebbe bello recuperare un autentico spirito sportivo e appassionato, purtroppo sono anni difficili, ma almeno qua sopra qualcuno potrebbe fare un passo indietro e mitigare gli insulti e le offese gratuite


Questo discorso sarebbe comprensibile se tu portassi il cilicio e fossi costretto a fustigarti per espiare le colpe di cui accusi i perniciosi al confronto degli integerrimi, ma non mi sembra tu abbia questa vocazione.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline MagoMerlino

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Re:Sky: chi può disdica dopo questa vergogna
« Risposta #61 : Sabato 28 Gennaio 2017, 16:47:59 »
Premesso che il calcio, il modo di fruirlo, di partecipare, di interagire, è completamente cambiato nel corso degli ultimi venti anni, è cambiata la società in cui il calcio svolge comunque un ruolo specifico, per cui è ormai inutile fare confronti con il passato, con quello che era il tifo e la passione di una volta, c'è solo da accettare il fatto che quel modo di vivere il calcio ormai, in senso generale di fenomeno popolare, non esiste più, è obsoleto e rottamato, oggi è tutto stravolto, si è evoluto, in certe cose in meglio, in altre in peggio. Poi, ovviamente ognuno l'interpreta personalmente, ma il contesto è ormai differente. Prima se ne prende atto, prima si potrà affrontare il discorso di come superare l'impasse.
Quella di Disabitato può essere un esempio del cambiamento del personale rapportarsi col calcio, scevro da condizionamenti particolari e specifici del mondo Lazio. Quella di Disabitato è una testimonianza da cui dovrebbe partire chi vuole recuperare gli appassionati al calcio.
Certo che puoi chiedere.  ;)

In buona sostanza, dopo 25 anni (di stadio, più altri senza stadio), mi sono stancato. Stancato di tutto il mondo Lazio in generale. È arrivato il giorno in cui ho deciso di dire basta, pervaso da un senso di vuoto e distacco.
Certo sono ancora contento se si vince, il mio antiromanismo non è minimamente scalfito, ma il ruolo del tifoso attivo e partecipante mi ha stancato.
Quindi mi limito a seguire la Lazio in tv, dal divano, ed ho scoperto che non è nemmeno tanto male. Spesso, ultimamente di meno a dirla tutta, mi scordo delle partite o comunque non ho più un approccio votato all'ortodossia.

Non mi toglie più il sonno, mettiamola così.
Non a caso ho diluito molto i miei interventi nella sfera tecnica e gestione societaria, visto che non contribuendo attivamente alla causa (finanziariamente e fisicamente), non ritengo di avere molta voce in capitolo.
Invidio coloro che hanno ancora la forza e la costanza di non lasciare la Lazio sola, e spero che resistiate il più a lungo possibile.
Ovviamente non voglio portare nessuno dalla mia parte, perché è una decisione maturata nel corso degli ultimi anni e non una presa di posizione anti qualcuno o qualcosa.

tutto qua.
Questo discorso l'ho sentito fare da decine di persone allo stadio non più di un anno fa, ma la stragrande maggioranza di esse avevano anche motivazioni particolari e precise.
Chi non sopportava più il modo di spalmare l'evento tra orari e giorni differenti.
Chi non sopportava più i disagi per arrivare allo stadio.
Chi non sopportava più l'essere preso per il culo da Lotito.
Chi non riusciva più a soddisfare la propria passione vedendo giocare in quel modo la Lazio.
Chi non accetta l'essere subordinato a quell'altri.
Motivazioni, varie, più o meno comprensibile, che hanno desertificalo lo stadio, poi ovviamente tutti si resta Laziali, ma con differenti modi di partecipare la propria passione.
Quindi se non è tutta colpa di Lotito, perchè ci sono motivazioni di cui lui non è minimamente responsabile, è anche soprattutto colpa sua, quando non ha fatto abbastanza per controbilanciare la disaffezione al calcio, prima ancora che alla Lazio. Quando non ha mai dato la sensazione di volere una Lazio da vertice, offrendo una squadra che in campo mostrasse gioco, grinta, coinvolgimento, passione, forza.
Alle volte c'è riuscito e il pubblico è tornato ed è riemersa la passione(vedi primo anno di Pioli e di Petkovic), altre volte meno, al di la dei successi ottenuti, e di tante belle iniziative, che quando non sono seguite da una squadra all'altezza delle aspettative, restano fine a se stesse.
Questa testimonianza di Disabitato appare come la migliore risposta indiretta alle ultime dichiarazioni di Diaconale (anche se ovviamente non era questa la volontà di Disabitato).
Personalmente apprezzo Diaconale e la sua professionalità, ma dopo aver acquisito meriti e crediti con la risposta al trigoriota franchi, è partito con una serie di dichiarazioni "cicero pro domo Lotito" al limite del banale. Dichiarazioni che dipingono lo stato attuale in maniera asettica, ma che non affrontano i problemi con la volontà di risolverli, offrendo soluzioni.
Sono stati discorsi concentrici dove si parte e arriva sempre sul Lotito che non sbaglia mai attraversando il discorso sulle responsabilità dei tifosi che pretendono, ma che non vanno allo stadio. Leggendo le dichiarazioni di Diaconale sembra che Lotito non costruisca una squadra di vertice perché i tifosi disertano lo stadio, quando è proprio l'assenza di una squadra all'altezza della situazione la causa maggiore di questa diserzione.
Purtroppo Lotito con il suo modo di lavorare è diventato il maggiore alleato del progetto foschi, che vuole la Lazio completamente subordinata alla xxxx. Questo nonostante la Lazio abbia avuto la possibilità di riaffermare la sua posizione predominante a carattere cittadino, ma Lotito non ha mai colto l'attimo, che gli è stato sempre sfuggente.
Perché è inutile fare finta di niente, purtroppo la rivalità e il continuo confronto cittadino è uno dei punti che maggiormente indignano i tifosi.
La Lazio, nonostante una vittoria storica, riesce ad essere subordinata alla xxxx, non solo sul campo, sui media, ma anche in giro perla città, tra le nuove leve di tifosi. Ed è questa la responsabilità maggiore di Lotito anche nei confronti della "storia".
La Lazio in città non esiste, non foss'altro dal punto di vista meramente commerciale, altro punto sul quale Lotito non possiede un minimo di sensibilità e capacità imprenditoriale. Perché lui le cose la può anche fare, ma poi le lascia lì, non le sviluppa. Tutto quello che non gli porta immediatamente un ritorno personale, di cui si può vantare, non lo appassionano.
Ed è proprio la passione l'elemento che manca maggiormente e sta diventando una mancanza diffusa.
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