www.corrieredellosport.itI biancocelesti hanno messo in dubbio l’intervento di Abisso che ha richiamato MarcenaroROMA - Il Var Abisso più dell’arbitro Marcenaro. La Lazio confuta l’intervento del primo (ha chiamato l’OFR) dopo il contatto Tavares-Dodo (rigore del 2-1). L’arbitro non era intervenuto e non era stato aiutato neppure dall’assistente Del Giovane. Una volta chiamato, il direttore di gara non ha potuto fare altro che assegnare il penalty in base all’accaduto. Lo stesso Marcenaro avrebbe dato questa ricostruzione a Baroni e ai dirigenti biancocelesti a fine partita. A Formello (ma come sempre solo informalmente) viene confutato anche il fatto che Abisso abbia fatto vedere all’arbitro solo il fotogramma del pestone di Tavares a Dodo, in realtà il fotogramma bloccato viene sempre mostrato per primo perché viene evidenziato subito il punto di contatto, nel corso della valutazione l’azione è stata ricostruita da più telecamere. Sui casi di Firenze, anche su questo punto, è intervenuto domenica a tarda sera il designatore Rocchi a Dazn: «Rigore Tavares-Dodo? Classico step on foot. Voglio sottolineare l’accuratezza di come il Var ha valutato l’episodio con più telecamere e senza lasciare niente al caso. Questo è un rigore chiaro, anche se comprendo che in passato un rigore del genere non sarebbe mai stato fischiato. Il fatto che l’impatto sia dentro o fuori non cambia niente, il regolamento è cambiato qualche anno fa. L’unica differenza la fa se il pallone è in gioco o meno. Se è in gioco è fallo, se non è in gioco no». Più i tifosi che la Lazio hanno contestato il tocco di mano di Dodo in area, pressato da dietro da Zaccagni. Ad Open Var, sempre su Dazn, è stato mandato in onda il dialogo tra arbitri al momento del check sull’episodio: «Sì, di testa la prende», l’indicazione della sala Var sull’intervento del giocatore della Fiorentina dopo la visione di vari replay. Rocchi ha analizzato anche questo episodio: «Fallo di mano di Dodo? La decisione di non assegnare il rigore è corretta. Il calciatore della Fiorentina prende prima la palla con la testa, poi con la mano. La giocata è involontaria, il Var ha fatto bene a non entrare nel merito. Senza il tocco di testa potevamo parlare di altro, ma anche in questo caso di solito la probabilità di intervento è bassa perché il difensore cerca sempre la palla e mai di provocare una danno».
Le accuseNel dopo partita s’era esposto solo Baroni con garbo: « Ho fatto più di 1000 partite e non ho ricordo episodi simili a questo. Un giocatore non può neanche più andare a tentare di coprire un cross dal fondo, io guardo tante partite, anche quelle fuori dal nostro Paese. Non vedo mai episodi così, mi dispiace perché dobbiamo modificare il modo di stare in area di rigore, di difendere». La società domenica aveva evitato di scatenare polemiche e da tempo non vuole creare alibi alla squadra. Nessuna spiegazione o ricostruzione è servita per placare l’ira dei laziali nelle radio e nei social. A Udine, ricordavano ieri in tanti, c’era stato il caso del gol segnato da Lucca dopo il fuorigioco segnalato dall’assistente Garzelli alzando la bandierina, ma l’arbitro Doveri aveva lasciato proseguire e aveva aspettato la conclusione dell’azione finita con la rete. Mezza difesa della Lazio s’era fermata.
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