Soldi divisi in base ai tifosi. Scontro aperto tra i club di Serie A
19/11/2010
Litigheranno anche oggi, in Lega, a Milano: i venti presidenti di serie A si contendono da mesi i 201 milioni di euro che "valgono" i loro tifosi. Chi più ne ha, più incassa. Per oggi, appunto, è stata convocata un'altra assemblea: ma chissà se ne verranno davvero a capo. Il problema è nato quest'anno, con la legge Melandri sui diritti tv collettivi, che, nella volontà dell'ex ministro allo sport, avrebbe dovuto ridurre il gap fra i grandi club e quelli mediopiccoli, con una diversa distribuzione delle risorse. Le venti società di A quest'anno si spartiscono complessivamente 805.034.112 euro. In questa maniera: il 40% in parti uguali (16 milioni a club), il 30% in base ai risultati sportivi (l'Inter prende più di tutti, 22 milioni) e il 30 % in base al bacino d'utenza. Il bacino d'utenza è così suddiviso: 5% (40 milioni totali) in base alla popolazione residente nel Comune (e qui non si può litigare...) mentre il 25% è riferito alla "quota tifosi". Impossibile mettere d'accordo i presidenti: c'è chi fa la distinzione fra tifosi e sostenitori, chi vuole rifarsi agli abbonamenti tv, chi non accetta il verdetto delle agenzie demoscopiche. La Lega per ora ha fatto una simulazione, tenendo conto della «base Nielsen 2009-2010»: con questo calcolo la Juventus, che ha più tifosi, stacca tutti (50 milioni di euro) ma Palermo (poco più di 3 milioni) e Napoli (quasi 21) non ci stanno. Zamparini e De Laurentiis sono pronti a dare battaglia. Alle piccole, poi, andrebbero le briciole: 149.405 euro al Cesena. Tirando le somme: la Juve, sempre secondo le stime della Lega, dovrebbe mettere in cassa complessivamente quasi 90 milioni di euro, staccando Inter e Milan. Ma non è per niente sicuro. Anche perché le tre neopromosse (Brescia, Cesena e Lecce) si sono rivolte all'Alta corte di giustizia presso il Coni, contestando la decisione della Lega. Non accettano di dover dare 2 milioni e mezzo ciascuna alle quattro squadre italiane (Juventus, Sampdoria, Palermo e Napoli) impegnate in Europa League. «E perché solo noi dobbiamo pagare?», sostengono Lecce & C., che in questo caso di diritti tv prenderebbero meno di quello che hanno preso in passato. «E allora dov'è finito l'equilibrio competitivo?», si chiede l'avvocato Gianluigi Pellegrino che rappresenta Lecce e Cesena. «Questo balzello è odioso, intollerabile e illegittimo». La Lega si è opposta, l'Alta Corte deciderà il 24 novembre.
Fulvio Bianchi - La Repubblica
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Alla Lazio spetterebbero 4.534.442 euro ovvero meno di fiorentina che ne avrebbe secondo la Lega di serie A 6.753.107 al cagliari addirittura 6.977.215. alle cacche 14.051.543.
In sostanza, secondo il bacino d'utenza quantificato dalla Lega, avanti alla Lazio ci sono:
juve con 50.314.632
inter con 38.367.218
milan con 37.560.423
napoli con 20.849.471
cacche con 14.051.543
catgliari con 6.753.107
florenzia con 6.753.107
Appena sotto la Lazio ci sonobari con 3.959.233 e udinese con 3.742.596
Seguono poi le altre distanziate di parecchio. Non capisco con quale principio fanno questi conti, non credo che il bacino d'utenza della Lazio sia inferiore a quello del cagliari o del bari.