www.LaLazioSiamoNoi.itLungo intervento ai microfoni di Radiosei di
Massimo Maestrelli, che si è espresso su Lazio - Empoli e sulla grande festa che ci sarà all'Olimpico per il cinquantesimo anniversario del primo Scudetto biancoceleste. In particolare il figlio di Tommaso, allenatore di quella storica impresa, ha raccontato le sue emozioni e alcuni aneddoti sul suo 'babbo' del 1974. Di seguito le sue dichiarazioni.
“Ho provato grandi emozioni anche la scorsa stagione, quel ‘tranello’ di Roberto Rao che mi ha portato sotto la Curva Sud per tagliare il nastro, fui messo in mezzo (ride, ndr.) Fu un bagno d’amore, culminato con la bandiera di babbo in curva. Pensate che all’inizio Tommaso Maestrelli era preoccupato del suo arrivo a Roma. Penso che neanche il più ottimista dei tifosi poteva pensare ad un epilogo del genere. Sarri si è emozionato a stringere la mano di Gigi Martini, questo la dice lunga sull’impatto che ha avuto quella Lazio anche su chi viveva fuori dal nostro ambiente. Sarri manca, credo che anche a lui dispiaccia non esserci il 12 maggio. Penso che sia ferito, che questa vicenda delle dimissioni lo abbia toccato profondamente”.
“Domenica rappresenta una nuova generazione di laziali. Tutti i genitori che porteranno i figli, a cui permetteranno di conoscere una storia incredibile e meravigliosa. Ancora non conosco i dettagli su quello che succederà, il programma. Sono sicuro che sarà un evento indimenticabile grazie a tute le iniziative. Lenzini fu forte ad imporsi, perché quando papà arrivò alla Lazio c’erano molti dubbi, anche da parte di Chinaglia. Tommaso aveva un profilo basso, mentre mister Lorenzo era di alto profilo. Lenzini si impuntò ed ebbe ragione. Era un uomo coraggioso. Quel giro di campo rimane inciso nella nostra storia. Spero di vedere tana gente domenica, persone che possano mettere da parte per qualche ora tutti i fastidi di questa stagione. Poi, sul campo, ancora confido in un finale diverso”.
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