Autore Topic: Il dopo-referendum  (Letto 7175 volte)

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Offline Jim Bowie

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Re:Il dopo-referendum
« Risposta #20 : Mercoledì 7 Dicembre 2016, 00:43:26 »
Si certo, ma lo aveva annunciato ed almeno in questo, vero Ataru?, e stato coerente
Immagino che se non si fosse dimesso Teavaglio, il nuovo alleato di Berlusconi, avrebbe iniziato la crociata, sono rimasti per arrivare alla fine della legislatura e prendere il vitalizio.


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Re:Il dopo-referendum
« Risposta #21 : Mercoledì 7 Dicembre 2016, 04:09:55 »
Non doveva fare quell'annuncio.
Ha avuto un incarico istituzionale, deve rispettarlo.
Quell'annuncio era un ricatto: o fate passare il referendum o faccio una crisi di governo. Ha mantenuto la minaccia, secondo me nella speranza di essere richiamato perché indispensabile. Aprés moi le deluge, come ha ripetuto enne volte in campagna referendaria.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

borgorosso

Re:Il dopo-referendum
« Risposta #22 : Mercoledì 7 Dicembre 2016, 07:47:07 »
Molto banalmente Renzi credeva di poter vincere questo referendum contro tutto e contro tutti. Non si è reso conto che nonostante la sua innegabile popolarità (visto che è stato un referendum ad personam il 40% non è poi così male dopo 3 anni di governo) non poteva vincere contro uno schieramento così eterogeneo, anche perché ha dovuto prima guardarsi alle spalle...
Fossi in Renzi rovescerei il tavolo immediatamente. Che Matterella lo voglia o no, senza il PD non si fa il governo. E senza governo si va alle urne. Con l'italicum? E perché no... Adesso piace anche a Grillo, con buona pace degli abbocconi che gli sono andati bovinamente dietro con la fola della deriva autoritaria.
Un PD renziano vince le elezioni a mano basse, anche e soprattutto perché a destra non esiste competitor, ma una serie di nani e ballerine tale da far rimpiangere il nano originale.


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Re:Il dopo-referendum
« Risposta #23 : Mercoledì 7 Dicembre 2016, 08:34:55 »
La consultazione referendaria è prevista nel caso il Parlamento approvi la riforma a maggioranza semplice.

Ma i costituenti non pensavano certo che la maggioranza semplice scaturisse da un abnorme premio elettorale: perché il 55% di seggi del PD scaturisce da un consenso elettorale pari a non più del 29%.

Già questo aspetto avrebbe dovuto scoraggiare e dissuadere chi ha voluto forzare la riforma, andando al referendum partendo da -20. Il PD aveva alle spalle una forza di 10,3 milioni di voti, per avere la maggioranza al referendum ce ne sarebbero voluti 16,5 milioni.

Renzi ha messo sul tavolo la pistola carica del "o così o me ne vado" e il corpo elettorale l'ha impallinato.

Conseguenze? Si farà un altro Governo, come è sempre stato. Le Magda Goebbels "non vale più la pena di vivere in un mondo senza Renzi" possono tranquillizzarsi.

Offline cartesio

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Re:Il dopo-referendum
« Risposta #24 : Mercoledì 7 Dicembre 2016, 09:56:38 »

Ma i costituenti non pensavano certo che la maggioranza semplice scaturisse da un abnorme premio elettorale: perché il 55% di seggi del PD scaturisce da un consenso elettorale pari a non più del 29%.

Giusto, è come se la riforma costituzionale fosse stata approvata alle camere dai rappresentanti del 30% dei votanti nel 2013, che erano il 75% degli elettori. Ovvero dai rappresentanti del 25% degli elettori.
Troppo poco per stabilire le nuove regole del gioco.
La bocciatura è arrivata dal 60% del 68% che ha votato nel 2016, ovvero dal 40% degli elettori.

40% contro 25% dell'elettorato.

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Offline zorba

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Re:Il dopo-referendum
« Risposta #25 : Mercoledì 7 Dicembre 2016, 16:05:03 »
Dimissioni formali di Renzi questa sera alle 19. Urne sempre più vicine?
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Online Il frigorifero

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Re:Il dopo-referendum
« Risposta #26 : Mercoledì 7 Dicembre 2016, 16:25:45 »
Non andrei a votare prima di avere una legge elettorale accettabile, e valida sia per la camera che per il senato. Una volta sistemata le legge di bilancio , vedremo cosa succederà.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline carminelazio84

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Re:Il dopo-referendum
« Risposta #27 : Mercoledì 7 Dicembre 2016, 16:53:43 »
Io credo si debba aspettare il 24 gennaio e poi dopo se la consulta da il via libera all'italicum indire le nuove elezioni se però in caso contrario la consulta bloccherebbe la riforma elettorale a quel punto credo si vada nel caos più totale...

Offline Jim Bowie

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Re:Il dopo-referendum
« Risposta #28 : Mercoledì 7 Dicembre 2016, 17:12:08 »
Io credo si debba aspettare il 24 gennaio e poi dopo se la consulta da il via libera all'italicum indire le nuove elezioni se però in caso contrario la consulta bloccherebbe la riforma elettorale a quel punto credo si vada nel caos più totale...
No potrebbero votare con il Mattarellum che e' l'unica legge elettorale, se capisco bene, che va bene a tutte le forze.
Avremo di nuovo una miriade di partiti e partitini in Parlamento e vai con gli inciuci.
Viva Razzi e Scilipoti, questi rappresentano l' Italia.

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Offline Ceres

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Re:Il dopo-referendum
« Risposta #29 : Mercoledì 7 Dicembre 2016, 17:48:48 »
Molto banalmente Renzi credeva di poter vincere questo referendum contro tutto e contro tutti. Non si è reso conto che nonostante la sua innegabile popolarità (visto che è stato un referendum ad personam il 40% non è poi così male dopo 3 anni di governo) non poteva vincere contro uno schieramento così eterogeneo, anche perché ha dovuto prima guardarsi alle spalle...
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Sono d'accordo con te caro collega Borgorosso,come spesso mi accade. Però vorrei farti notare che a destra il competitor esiste eccome. Sono i cinque stelle.
Per la Lazio, Giordano!

Offline BobLovati

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Re:Il dopo-referendum
« Risposta #30 : Giovedì 8 Dicembre 2016, 18:48:50 »
Per decenza, non dovrebbe essere il partito a scegliere chi va in Parlamento. Se qualcuno si ribella a questa prassi indecente, va applaudito.

... e no cartesio; mica puoi fare il legalista a giorni alterni; è una legge (nonostante dei tempi berluschesi) e va rispettata. Fino a quando sarà in vigore; di cecchini e franchi tiratori ne abbiamo le palle piene. Abbiano un filo, dico un filo di decenza dopo 2 anni da guastatori
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline cartesio

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Re:Il dopo-referendum
« Risposta #31 : Sabato 10 Dicembre 2016, 19:51:06 »
... e no cartesio; mica puoi fare il legalista a giorni alterni; è una legge (nonostante dei tempi berluschesi) e va rispettata.

Spero non ti riferissi a me, che si trattasse di un tu generico.

Secondo la nostra Costituzione, ancora in vigore, il parlamentare non ha vincoli di mandato, quindi non è neanche vincolato a restare nel partito nelle cui liste si è candidato.
e ffforza lazzzio

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Offline DinoRaggio

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Re:Il dopo-referendum
« Risposta #32 : Mercoledì 28 Dicembre 2016, 08:19:30 »
Se è vera questa cosa, mi sa che si andrà a votare minimo ad ottobre 2017...

http://www.huffingtonpost.it/2016/12/06/vitalizio-parlamentari-referendum_n_13460498.html

Referendum, senza elezioni anticipate a settembre 2017 il 60% parlamentari maturerà il vitalizio

A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina, è la celebre frase generalmente (ma erroneamente) attribuita a Giulio Andreotti. Parole che tornano attuali in questi giorni di forte instabilità politica dopo l'annuncio di dimissioni del presidente del Consiglio. Già si parla di "voto anticipato". Per questo sono diverse le voci nei Palazzi che invitano a mantenere la calma. Ora che lo spettro delle elezioni anticipate è dietro l'angolo, il voto in primavera (prima finestra elettorale utile) avrebbe un peso notevole per molti parlamentari. Un peso sostanzialmente economico: niente vitalizio.

Secondo le norme approvate nel 2012 che hanno introdotto il calcolo su base contributiva, per tutti i parlamentari alla prima legislatura i requisiti per la "pensione" sono ancora lontani dall'essere maturati. Il traguardo da raggiungere sono i quattro anni, sei mesi e un giorno di lavoro di Aula. Dal momento che il Parlamento italiano si è insediato il 15 marzo del 2013, il calcolo è presto fatto: per avere il vitalizio la legislatura non dovrà terminare prima del 16 settembre 2017. Altro che primavera.

Nella XVII Legislatura sono 580 i neo-eletti su un totale di 945 parlamentari (410 alla Camera e 170 al Senato). Ben il 60% di coloro che hanno un seggio alla Camera e al Senato non avevano mai varcato, prima di marzo 2013, la soglia di Montecitorio e Palazzo Madama. Al momento dell'elezioni si trattava senza dubbio del Parlamento più giovane e con il maggior numero di donne della storia.

Nel 2012, dopo le delibere dei presidenti di Camera e Senato di allora, Gianfranco Fini e Renato Schifani, le norme per l'accesso al vitalizio sono state modificate. Lo si legge sul sito della Camera dei deputati:

Citazione
Con deliberazioni del 14 dicembre 2011 e 30 gennaio 2012 l'Ufficio di Presidenza della Camera ha operato una profonda trasformazione del regime previdenziale dei deputati con il superamento dell'istituto dell'assegno vitalizio - vigente fin dalla prima legislatura del Parlamento repubblicano - e l'introduzione, con decorrenza dal 1° gennaio 2012, di un trattamento pensionistico basato sul sistema di calcolo contributivo, sostanzialmente analogo a quello vigente per i pubblici dipendenti.

I deputati devono versare un contributo pari all'8,8% della loro indennità parlamentare lorda. Va tenuto conto che percepiscono un'indennità netta pari a circa 5000 euro (pari a 10400 circa lordi). "I deputati cessati dal mandato - si legge ancora sul sito della Camera - indipendentemente dall'inizio del mandato medesimo, conseguono il diritto alla pensione al compimento dei 65 anni di età e a seguito dell'esercizio del mandato parlamentare per almeno 5 anni effettivi". Cinque anni che si trasformano in quattro anni, sei mesi e un giorno di esercizio di mandato perché sarà da allora che l’intera legislatura sarà acquisita ai fini pensionistici.

"Per ogni anno di mandato ulteriore, l'età richiesta per il conseguimento del diritto è diminuita di un anno, con il limite all'età di 60 anni", si legge ancora sul sito.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Monsieur Opale

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