www.corrieredellosport.itNella notte di San Valentino, con i sessantamila dello stadio Olimpico, Sarri cerca la partita da sogno per ribaltare il pronostico con i tedeschiLa crisi di Tuchel e del Bayern, travolto a Leverkusen, non generi illusioni. La Champions, per i campioni tedeschi, resta il terreno di caccia preferito. In Europa si trasformano, sono abituati a giocare queste partite, come hanno ricordato Sarri e Immobile. Nelle ultime dodici edizioni, i bavaresi hanno fallito una sola volta l’ingresso ai quarti: era il 2018/19 e passò il Liverpool di Klopp, che poi avrebbe vinto il trofeo, piegando nella finale al Metropolitano di Madrid il Tottenham di Kane. Ecco un altro mostro il cui solo nome spaventa, come si è reso conto il ct Spalletti con l’Italia a Wembley. Il capitano dell’Inghilterra, erede di Lewandowski all’Allianz e costato 100 milioni in estate, sposta di peso le difese e se ne va da solo in porta. Quattro gol e tre assist, nessuno ha inciso così tanto nel girone di Champions. Ecco perché Sarri ha mescolato le comprensibili preoccupazioni a una buona dose di entusiasmo per provare a immaginare l’impresa. Pensare sia una missione impossibile, significherebbe perdere ancor prima di giocare. E allora serviranno una Lazio da sogno e una partita perfetta per tenere testa ai tedeschi rinviando l’esito degli ottavi al 5 marzo, quando si giocherà il ritorno in Germania.
Lazio-Bayern, il precedenteI sessantamila dell’Olimpico, gonfio di amore, proveranno a trascinare la Lazio nella notte di San Valentino. Il poker subìto tre anni fa conta in modo relativo. Si giocava a porte chiuse per il Covid, in un clima ovattato. Una papera di Musacchio, con un assist involontario a Lewandowski, spianò la strada al Bayern. Finì 1-4. Con la Roma, nelle stagioni precedenti, infierirono. Flick aveva costruito un gioiello, capace di vincere sei titoli nel giro di un anno, compreso il Mondiale per Club, come il Barcellona di Guardiola. Ora la situazione è diversa, lo spogliatoio vive tensioni da mesi. Tuchel, criticatissimo, ha già un piede fuori dalla panchina: rischia l’esonero, a fine stagione se ne andrà. Solo la Champions, vinta nel 2021 sulla panchina del Chelsea, può aiutarlo a uscire dal tunnel, ma sarebbe un errore fidarsi del momento negativo. I tedeschi nel girone hanno vinto cinque partite su sei, pareggiando solo a Copenaghen. In Bundesliga, con gli stessi punti, negli anni scorsi si sarebbero ritrovati in testa.
Il divario tra Lazio e Bayern
La differenza di valori e di classe, rispetto alla Lazio, resta enorme. Pesano l’abitudine, l’esperienza nel torneo: appena 282 presenze e 39 gol (con sei giocatori) tra i convocati di Sarri. La rosa del Bayern somma 821 partite in Champions e la bellezza di 148 gol. Lo sanno anche i laziali. Un asso come il giovanissimo Musiala, appena 21 anni, segnò il suo primo gol all’esordio proprio all’Olimpico e in tre anni ha totalizzato 28 presenze. Non serve ricordare il curriculum di Thomas Müller, Kimmich, Neuer, Goretzka, Sané, Upamecano: sono dei mostri nella competizione. Nella Lazio, tolto un campionissimo come lo spagnolo Pedro, hanno tut ti giocato pochissimo a questi livelli, compreso Felipe, quasi 31 anni, mai a segno in Champions. Sarri, senza Zaccagni e Rovella, si aggrapperà alla vena ritrovata del capitano. Immobile a Cagliari ha realizzato il duecentesimo gol in Serie A ed è riapparso feroce, cancellati i guai muscolari, nell’attacco alla porta. Una doppietta al Celtic e un’altra prodezza con il Feyenoord hanno consentito alla Lazio di agganciare gli ottavi. Stasera l’Olimpico celebrerà il duello da oltre 600 gol con Harry Kane. Ciro proverà a superarsi. Una notte così, davanti al capitano dell’Inghilterra, gli potrebbe consentire di spedire un messaggio a Spalletti e provare a riprendersi l’Italia in tempo utile per l’Europeo. Nel caso, ci arriverebbe con la fascia.