Autore Topic: Laziomania: Lotito sta cucinando una Lazio per il prossimo ct azzurro?  (Letto 153 volte)

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di Luca Capriotti

Lotito sta cucinando una Lazio all’italiana, finalmente. Rischia seriamente di mettere in campo tanti possibili candidati alla maglia azzurra, tra giocatori che già gravitano intorno a Coverciano, e altri che avrebbero dovuto farlo. Addoloratissimi dalla fine dell’avventura manciniana, i nostri lettori e tifosi biancocelesti forse già immaginavano il finale: conoscono per fama l’uomo Mancini, anche se hanno amato il giocatore. E l’ostracismo muto e vendicativo con cui, nella sua oscura fase di caduta finale, ha regolato i conti con il clan biancoceleste selezionabile per la Nazionale (i Provedel, i Romagnoli, i Casale, i Lazzari, gli Zaccagni) non può che essere conferma e segnale di decadenza. 

LOTITO STA CUCINANDO - Chiudendo Rovella e Pellegrini, Lotito si proietta di nuovo in ambito azzurro. Ve lo ricordate con la felpa della Nazionale? Penso la stia tenendo da parte per qualcuno arrivato o in arrivo a Formello. I due sono giovani, talentuosi, e sotto Sarri tutti ci aspettiamo che crescano bene, e meglio di quanto fatto l’anno scorso (per Pellegrini). Lotito is cooking una Lazio all’italiana: nell’11 potrebbe avere una grossa componente azzurra. E non è una strategia casuale: i maggiori successi bianconeri si poggiavano su una solida base azzurra, e in generale, al netto di quel caso di successo, avere uno spogliatoio con un’impalcatura in grado di seguire i dettami di Sarri portando in dote già qualche partita di Serie A (Rovella in particolare). In seconda battuta, sono profili che servono in un calciomercato sempre più teso a valorizzare i talentini. La Lazio non deve avere paura, in questo nuovo contesto socio-economico, di pensare anche a possibili future monetizzazioni importanti. Prendere o ancora meglio coltivare talenti di livello alto, under 23, è un passo decisivo che può contribuire, in futuro, anche ad aiutare le casse societarie. Sappiamo che questo è il genere di discorso che i tifosi non vogliono sentire, ma i creditori e in generale l’economia non tifa Lazio, giusto ricordarselo. 

I PROSSIMI PASSI - Ora, diciamolo: la Lazio sta portando avanti un mercato intelligente. Chiudendo Rovella e Pellegrini (saccheggiando la Juve come se fosse un ipermercato) ad oggi ha messo in squadra: il tanto sospirato vice Immobile, il terzino sinistro che chiedevamo, un regista da alternare con Cataldi (con caratteristiche diverse). Ha integrato la squadra dove doveva, in vista di una stagione impegnativa. Ora manca il vice Provedel (Lloris intrigante, ma francamente serve un vice che sia vice, e non un big con immensa esperienza internazionale e un maxi ingaggio), e un’altra mezzala, con l’uscita doverosa di Basic, che non ha convinto nessuno. Nell’anno della Champions, dargli un’altra chance potrebbe essere complicato. Con una mezzala di buon livello, interessante e in grado di dare ulteriore profondità alla rosa, con qualche gravoso ritardo la Lazio arriva ai nastri di partenza abbastanza completa. 

LA QUESTIONE BONUCCI - La questione Bonucci è un altro piatto che il sor Lotito ha messo sul fuoco. Esperto, tecnico, conosce già Sarri e probabilmente lo ha anche sostenuto in difficile epoca bianconera: chi scrive non ha mai avuto simpatia per il fu capitano ad interim del Milan, per alcune sue esternazioni, e in generale per la sua figura. Chiaro che le questioni sono due: è una figura ingombrante, che magari non giocherebbe titolare, diventando uno Lloris 2.0. Si potrebbe generare una innaturale pressione su titolari che hanno fatto benissimo, senza grossi motivi.

Detto ciò, va anche aggiunto che apporterebbe un carico di esperienza e qualità importante. In passato ha dimostrato di non saperli esportare fuori dall’ambito bianconero. A fine carriera, a meno di 1 ora dalla sua Viterbo, potrebbe avere una seconda export-chance: da capire se ne valga la pena, se davvero rappresenti un’occasione o solo una specie di svernatina pre-ritiro. Tanto si capirà subito: giusto rifletterci, anche perché dall’altra parte del Tevere, come ha già sostenuto un noto giornalista di altrettanto nota e comprovata fede giallorossa, si punta allo Scudetto. Ad agosto tutto è possibile: sognare gol con difensori che si sciacquano la bocca, o sognare che altri la chiudano ogni tanto.

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