www.ilmessaggero.itOra pro Felipe, Inzaghi non vuole pregare per lui. Nessun calcolo per il derby, amen. Difficile, ma fatevene una ragione. Simoncino sfida la sorte perché pensa solo al Palermo. Poco importa che Anderson sia diffidato, finirà sull'altare del Barbera. Insieme a tutta la squadra vista col Genoa. Il mister rilancia e raddoppia: vuole altri 3 punti per presentarsi alla Roma col fiato sul collo. Niente turnover, non è ancora il momento. Almeno secondo quanto si evince dall'ultimo allenamento. Lombardi lo fissa mentre trafigge Strakosha, ma Inzaghi ha occhi solo per Keita (in gol in partitella) e sopratutto Felipeto'o. Stavolta il brasiliano dovrà limitarsi a rincorrere gli avversari, a lanciarsi nei tackle (due nell'ultima gara), dovrà solo concentrarsi sotto porta e punire in un flash il Palermo. Come l'anno scorso: Anderson entrò e in 3' lasciò il segno. La prima panchina d'Inzaghi coincise con la sua rinascita dopo quasi due mesi di digiuno. Pure questo è un segno del destino. Ma, a dirla tutta dietro la rete, ai laziali sembra molto più fatale la presenza di Tagliavento addizionale. Così a fine seduta (oggi penultima rifinitura alle 12.30), Simoncino si ferma al Fersini e tranquillizza sugli spalti i bambini. E' strana la luna? In campo rimane Fortuna: provata ieri la difesa con Wallace e Radu ancora al centro (in odore di convocazione anche de Vrij), sugli esterni Basta (in preallarme Patric) e Lulic. Che però richiama Inzaghi sui continui cambi di moduli: «Per il mister è positivo avere giocatori jolly, per noi un po' meno. Grazie all'esperienza stiamo però riuscendo a sopperire alle difficoltà di dover sempre trovare misure diverse. Lo facciamo per il bene della squadra ed è giusto che tutti continuino a sacrificarsi l'uno per l'altro».
Vai al forum