www.corrieredellosport.itIl capitano vuole firmare l’allungo verso la Champions: nella notte dell’Olimpico il caso era già rientrato ROMA - Il caso era rientrato nella notte dell’Olimpico. Ciro sereno negli spogliatoi, contento per il successo sul Sassuolo e con la Champions a portata di mano. La saggezza di Sarri, nella conferenza stampa di mezzanotte, aveva già smorzato i toni. «Devo gestirlo, ne abbiamo bisogno e può essere decisivo nel finale di campionato, non è ancora al 100 per cento e nella settimana in cui ci sono tre partite non potevo tenerlo in campo 90 minuti. Se si arrabbia per la sostituzione, fa parte del gioco». Un sorriso dolcissimo per spegnere il detonatore di cui la Lazio oggi non ha affatto bisogno.
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Comprensione
Lo sa benissimo Immobile. E’ il capitano e il riferimento del gruppo, ma anche uno sportivo che viene da un periodo complicatissimo (4 infortuni muscolari in sei mesi) e da un incidente stradale in cui ha rischiato realmente la vita con le sue bambine. Un momento di nervosismo va compreso. Soffre la mancanza di continuità, la forma precaria eppure in costante progresso e il digiuno impossibile da spezzare. Capita anche che un suo gol venga convalidato e poi annullato, dopo aver messo la palla a centrocampo e festeggiato, dallo stesso Var. Incredibile. Mai successo. Ciro non vorrebbe mai uscire, sa di poter prendere ritmo e confidenza con il passare dei minuti: più resta in campo, più entra in forma. Con l’Inter era andato meglio rispetto all’apparizione con il Toro (appena sei giorni dopo l’incidente). Con il Sassuolo, senza segnare, è apparso ancora più incisivo, avrebbe fatto comodo anche negli ultimi venti minuti. Quando esce, la Lazio perde profondità e nessuno riesce più ad ”allungare” in contropiede. Felipe da centravanti va incontro alla palla invece di scappare verso la porta come fa da esterno. Pedro, anni 36, è arrivato in fondo al campionato in debito di ossigeno. Non sta incidendo. Cancellieri non entra, chiaramente poco considerato da Sarri.
Gestione
Va compreso anche l’allenatore. Forse contro il Sassuolo gli sarebbe convenuto tenerlo in campo, ma non può rischiare un altro infortunio muscolare di Ciro. Il capitano servirà domani a San Siro, di fronte al Milan, e nelle partite successive. La Champions è vicina, non ancora sicura. Potrebbero occorrere 9 punti nelle ultime 4 giornate, dunque tre vittorie tra Lecce, Udinese, Cremonese ed Empoli. Immobile ha realizzato sinora 10 gol, di cui 6 sino a ottobre e 4 nel 2023, caratterizzato da due stiramenti e un impiego a singhiozzo. Gli servono allenamenti e partite per tornare al top, ma anche la possibilità di recuperare bene lo sforzo e lavorare sulla prevenzione. Durante l’estate e la pausa per le vacanze, cercherà di rimettersi in pari e creare le basi atletiche per la prossima stagione.
A Milano
Ciro e Sarri non hanno parlato dopo il Sassuolo e ieri non si sono incrociati a Formello. Il tecnico aveva previsto un giorno di allenamento facoltativo. «Un passo alla volta. Grandi ragazzi» il post social di Immobile dedicato ai suoi compagni. Oggi è prevista la ripresa e si rivedranno al centro sportivo pensando al Milan. Si consumerà un chiarimento di cui forse neppure c’è bisogno perché è già tutto chiaro. Ciro conta di interrompere l’astinenza a San Siro, i suoi gol servono per l’allungo decisivo verso la Champions, suonerebbero come una consolazione dopo una stagione durissima, segnata dagli imprevisti. Sarri potrà rilanciare Romagnoli, grande ex, al centro della difesa, ma si presenterà in emergenza a centrocampo. Cataldi è già fuori e chissà se potrà recuperare in tempo per il Lecce. Vecino spera di non essersi stirato, è uscito appena ha avvertito la fitta: oggi gli esami clinici stabiliranno se c’è lesione o meno, ma un paio di settimane di stop nel migliore dei casi sono preventivabili.
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