www.repubblica.itBattendo il grifone la Biancoceleste infila l'ottavo risultato utile consecutivo (18 punti), miglior serie positiva del campionato insieme all'Atalanta. Il brasiliano sblocca e si procura il rigore del secondo vantaggio dopo il pari di Ocampos. Chiude WallaceROMA - Continua a sorprendere, la Lazio di Inzaghi. Vince anche dopo la sosta, uno dei pochi tabù rimasti, e infila l'ottavo risultato utile consecutivo (18 punti), miglior serie positiva del campionato insieme all'Atalanta. Battendo 3-1 il Genoa all'Olimpico con qualche spettatore più del solito (la media stagionale era di 18mila, stavolta 25mila le presenze), la Biancoceleste sorpassa di nuovo il Napoli e soprattutto si porta a un solo punto dalla Roma, avversaria nel derby tra 15 giorni. Ma quella sarà un'altra storia. Questa racconta di una squadra che sa anche reagire alle difficoltà: subìto il gol del pareggio di Ocampos al 7' della ripresa, le bastano solo 5 minuti per tornare in vantaggio, grazie al protagonista assoluto della partita, quel Felipe Anderson che ormai si esprime ad alti livelli con confortante continuità.
Lazio-Genoa, il film della partita
Proprio il brasiliano aveva sbloccato il risultato già all'11' con una rasoiata da 25 metri. In ritardo Perin, bravissimo invece Anderson a calciare al volo di collo esterno destro. Riesce a tenere la palla bassa, il genietto della Lazio: un prodigio di tecnica e coordinazione. Poi Immobile due volte ha la palla del 2-0, ma prima Orban e poi Burdisso salvano in extremis: nella seconda occasione, strepitosa l'azione di un sempre più convincente Keita. Il Genoa corre ma non crea granché. Allora nella ripresa Juric inserisce la punta Ninkovic al posto dell'evanescente Rigoni e subito arriva il pareggio: gran palla filtrante di Laxalt per Ocampos, che converge da sinistra al centro e poi tira forte e preciso alla destra di Strakosha, il sostituto di Marchetti. La Lazio non si scompone, è questa la sua forza, e sfrutta un regalo dello stesso Ocampos, che sulla linea laterale destra regala un pallone letale a Basta. Il serbo attiva subito il turbo di Anderson, sgambettato da Orban in piena area. L'inevitabile rigore non lo batte il goleador Immobile, ma il capitano e leader Biglia, tra i migliori in campo nonostante le fatiche con la sua nazionale contro Brasile e Colombia: freddissimo, il regista fulmina Perin per il 2-1.
A differenza della Lazio, il Genoa non sa reagire. Pavoletti è in ritardo di condizione e al 16' st viene sostituito da Simeone: il papà da queste parti è stato un idolo assoluto, uno degli eroi dello scudetto 2000. Ma i biancocelesti in campo non si lasciano distrarre e chiudono la partita: puntuale il difensore Wallace a scaraventare alle spalle di Perin una palla vagante, involontariamente toccata all'indietro da Ninkovic. Non a caso il difensore brasiliano della Lazio si chiama Fortuna. Ma è anche bravo, più di quanto ci si aspettasse (anche se è costato 8 milioni). Con Biglia e Wallace, in gol per la prima volta in questo campionato, salgono addirittura a 13 i marcatori della Lazio. È il segnale che la banda Inzaghi gira a mille, tutti si sentono coinvolti e si aiutano in campo: a questo punto i biancocelesti si sentono concretamente in corsa per l'Europa sfuggita due anni fa, quella che emoziona di più, insomma la Champions.
LAZIO-GENOA 3-1Lazio (4-3-3): Strakosha 6.5 ?- Basta 6.5, Wallace 7, Radu 6.5, Lulic 6.5 ?- Parolo 6.5, Biglia 7 (39' st Murgia sv), Milinkovic 6 (25' st Cataldi 6) -? Felipe Anderson 7.5, Immobile 6, Keita 7 (29' st Patric 6).
Genoa (3-4-2-1): Perin 5 -? Izzo 5, Burdisso 5.5, Orban 4 -? Edenilson 5.5, Rincon 5.5, Veloso 6, Laxalt 6 -? L. Rigoni 5 (1' st Ninkovic 6), Ocampos 6 (35' st Pandev sv) - Pavoletti 5 (16' st Simeone 5.5).
Arbitro: Di Bello 6.5.
Reti: 11' pt Felipe Anderson, 7' st Ocampos, 12' Biglia rig, 21' st Wallace.
Note: espulso Orban; ammoniti Rincon, Veloso, Edenilson, Patric; spettatori 25mila circa.