Autore Topic: Lazio e Genoa, la sfida dell'Olimpico a quello scudetto conteso cent'anni fa  (Letto 421 volte)

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      ROMA - In questo particolare momento storico, quella tra Lazio e Genoa che si giocherà domenica alle 15 allo stadio Olimpico non è una partita qualsiasi. In ballo c'è molto di più di tre punti, c'è la storia. Come quella dell'ormai celebre scudetto del 1915 del Grifone, rivendicato con orgoglio dai tifosi rossoblù, ma contestato dalla Lazio, che si sente ingiustamente defraudata di qualcosa di proprio, per il semplice fatto che non le fu possibile giocare la finale valida per il titolo a causa dell'ingresso dell'Italia nel primo conflitto mondiale. La storia di uno scudetto conteso e della Grande Guerra. Quella di chi poteva/voleva festeggiare un titolo e invece si è ritrovato convocato al fronte.



UN SECOLO FA - Pensare che tra le varie ipotesi paventate nel corso di questi ultimi mesi, da quando la Lazio ha inoltrato il suo ricorso per ottenere l'assegnazione dello scudetto del 1915, c'era anche la possibilità che si giocasse oggi, a distanza di oltre 100 anni, quella partita con il Genoa rimasta in sospeso per la decisione dell'Italia di entrare in guerra il 24 maggio 1915. Si era trattato più che altro di una provocazione, i motivi sono ovvi. All'epoca la Società Sportiva Lazio si chiamava ancora Società Podistica Lazio e giocava nello Stadio della Rondinella, a differenza del Genoa Cricket e Football Club che invece ha conservato il nome (seppur con qualche interruzione e variazione nel corso della storia) e lo stadio. E poi il torneo principale era la Prima Categoria, mica la Serie A Tim: d'altronde il telefono all'epoca era un privilegio di pochi facoltosi e in ogni caso si usava solo per questioni di lavoro. Ne aveva uno sicuramente Vittorio Emanuele III, l'allora re della monarchia italiana. E forse ne possedeva un altro pure la sede della Società Podistica Lazio: chissà, magari proprio da quello strumento arrivò la comunicazione che la finale scudetto non sarebbe stata giocata. Eppure quando la Figc si riunì nel 1919 per organizzare il campionato 1919-20, decise di assegnare d'ufficio il titolo di campione d'Italia al Genoa, al momento della sospensione prima in classifica del girone settentrionale. Questo perché fino a quel momento non era mai accaduto che squadre centromeridionali riuscissero a conquistare il titolo, di esclusiva competenza delle più forti e preparate compagini settentrionali. Una decisione discutibile, sicuramente approssimativa. Che in quel momento fu contestata in particolare da Torino e Inter, ancora in corsa per la vetta del girone settentrionale. La Lazio non fece ricorso, anche perché dopo la guerra erano pochi gli atleti e i dirigenti a non aver perso la vita al fronte. 
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</br>PUNTO DI VISTA LAZIO - Oggi, un secolo dopo, a seguito della petizione della tifoseria biancoceleste promossa dall'avvocato Mignogna e la documentazione portata in Federcalcio per il ricorso formale, la Lazio si sta mobilitando per ottenere il titolo ex aequo con il Genoa. Una commissione nominata dalla Figc ha dato loro ragione e si aspetta che il Consiglio federale decida. Sono quasi 33mila i firmatari della petizione, i cui organizzatori proprio in queste ore hanno diffuso un comunicato invitando a far crescere ancora il numero: "Lazio-Genoa non può non ricondurre la mente di ogni laziale a quella finalissima nazionale negataci dall'insorgenza della Prima Guerra Mondiale ed alla successiva ingiustizia perpetratasi con l'assegnazione d'ufficio di quel titolo tricolore in esclusiva ai rossoblu. Ora che però il procedimento di riesame pendente presso la Figc é in fase decisionale e che anche la Commissione dei Saggi nominata dal Pres. Carlo Tavecchio ha reso giustizia delle nostre nostre ragioni... Uniamo ancor di più le nostre forze, facciamo sentire civilmente il nostro peso e continuiamo a firmare e a far firmare il più possibile la nostra petizione".



PUNTO DI VISTA GENOA - Di parere totalmente contrario, ovviamente, il punto di vista sponda genoana, che trova assurdo andare a rivisitare la storia in favore del reclamo biancoceleste. L'ex Acg Riccardo Grossi, importante studioso della storia del Genoa, la pensa così: "Sinceramente anche Inter e Torino potrebbero protestare, visto che mancava una giornata alla fine del girone Nord e i rossoblù non avevano ancora vinto matematicamente. Comunque l'atteggiamento della Lazio mi pare assai puerile, indipendentemente che possa avere qualche ragione a livello tecnico". Tra l'altro il Genoa ha ancora il dente avvelenato per un altro scudetto perso nei meandri del calcio italiano, quello del 1924-25 vinto dal Bologna (proprio ai danni del Genoa) tra mille polemiche: "Se la Lazio si prende questo titolo ad ex aequo, allora anche noi possiamo fare la stessa cosa per quello che ci ha scippato il Bologna". Ma quella è un'altra storia. Al massimo se ne riparlerà il prossimo 26 febbraio, quando le due rossoblù si troveranno di nuovo l'una di fronte all'altra.

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