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Dopo Fiorentina Lazio la squadra romana può acquisire maggiore fiducia.di Michele De AngelisL'aquila camaleontica di Reja prende il volo: il mister risponde sul campo alle accuse giornalistiche di confusione tattica.
La compagine biancoazzurra ha stupito tutti andando a prendersi altri tre punti in casa della Fiorentina. Poche parole, solo fatti, è quello che fin da quest'estate chiedevano a gran voce i tifosi laziali. Ai viola i problemi non mancavano e quello assestato da capitan Rocchi e compagni è un colpo che rischia di far traballare la panchina dell'imbufalito Sinisa Mihajlović.
Nel complesso la squadra biancoceleste ha disputato una partita di grande qualità grazie ai continui inserimenti del 'Profeta' e degli altri componenti della linea mediana, andando ad ottenere la seconda vittoria consecutiva. Era da tempo che non si vedevano così tanti piedi buoni e una voglia di vincere quasi smarrita nella scorsa stagione. Fa male però vedere il volto scuro di un fuoriclasse come Zarate confinato in panchina, un patrimonio da conservare non solo per evitare una perdita economica ma per non smarrire tutta la polvere magica lasciata in giro dall'attaccante argentino dopo la sua prima stagione. È giusto però ribadire che al momento le scelte del mister si stanno rivelando vincenti ed è quindi assurdo tentare di creare polemiche.
Cosa va – Il continuo variare di moduli non crea troppa confusione nella testa dei giocatori che sembrano prenderci gusto. La squadra sta acquisendo coraggio e quest'ultima vittoria le dà una grande iniezione di fiducia. Le armi in più sono quelle degli inserimenti dei centrocampisti e dell'imprevedibilità della manovra che riescono finalmente a rendere incisiva la fase offensiva della squadra.
Cosa non va – La fase difensiva non riesce a dare grande fiducia, Muslera appare infatti ancora poco reattivo nelle uscite e nel guidare la difesa. Davanti alla porta ci vorrebbe un po' più di lucidità e di cattiveria. Sono ancora troppi i cali di concentrazione e i ragazzi di Reja dovranno cercare di aumentare la loro capacità di possesso palla per gestire meglio i momenti di maggiore pressione.
Top&Flop – Il migliore in campo è senza ombra di dubbio uno scatenato Stefano Mauri. Tocca un impressionante numero di palloni, regala un assist e mezzo e entra quasi sempre nella manovra. I fischi dell'Olimpico sembrano averlo smosso dal suo torpore, sta diventando una pedina indispensabile nello scacchiere biancoazzurro. Nonostante qualche inserimento niente male, l'australiano Mark Bresciano sembra invece ancora in fase di rodaggio soprattutto in merito alle conclusioni in porta.
Consigli per il mister – Verrebbe quasi da consigliare l'utilizzo di un po' di valeriana al tecnico biancoazzurro partito a mille già dalla conferenza pre partita. Non vuol certo negare la sua età ma neanche passare per uno che non sa più bene quello che fa. In questo momento l'unico appunto può essere solo quello relativo al tentativo di portare maggiore serenità dentro lo spogliatoio anche se sappiamo che non è per niente facile!
Il futuro - Indubbiamente sono vittorie come queste che possono riavvicinare i tifosi alla squadra e in particolar modo allo stadio. Il presidente Lotito pare proprio aver deciso di tentare un riavvicinamento con la tifoseria laziale. Dopo le parole delle scorse settimane arriva il primo gesto concreto. In un momento di scarsa passionalità il numero uno della Lazio ha deciso che fin da mercoledì, quando all'Olimpico arriverà il Milan, all'inizio di ogni partita, durante l'ascolto dell'inno una maestosa aquila proveniente dal Portogallo sorvolerà gli spalti per la gioia dei tifosi. In settimana si dovrebbero avere maggiori informazioni sul recente acquisto del 4% delle azioni Lazio probabilmente effettuato da una sola persona.
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