Il Messaggero
Lazio, Ciro e le 8 meraviglie per sognare la Champions ROMA Ciro is on fire cantano a squarciagola i tifosi della Lazio. Tutti pazzi per il bomber con la maglia numero 17. E allora ecco il coro plasmato sulle note di Freed from desire, la hit dance di fine anni Novanta della cantante milanese Gala. Ciro è in palla, le difese avversarie sono avvertite. Qualcuna se n'è già accorta. Chiedere in ordine ad Atalanta, Pescara, Udinese, Bologna, Torino e Cagliari. Otto centri nelle prime dieci giornate. Eccolo Immobile salire nell'Olimpo dei marcatori. Un derby nel derby con il romanista Edin Dzeko che lo precede, in classifica, con due centri in più. Ciruzzo però fa spallucce e guarda oltre: «Non m'interessa, penso solo a fare gol per la Lazio. Non so quanti ne arriveranno ancora, io vado avanti per la mia strada. So che è difficile essere il capocannoniere in Italia perché ci sono tanti campioni, ma ci proverò». Quasi nessuno era partito così bene dei centravanti biancocelesti, bisogna tornare indietro di 24 anni, alla stagione 1992, quando Signori, al primo anno di Lazio, ne siglò addirittura 11 nelle prime 10 giornate. Ma Immobile si può consolare perché ha superato il Totem Silvio Piola che si fermò a quota 7 al suo primo anno con la maglia biancoceleste ma poi ne centrò 9 nel 1935 e poi 12 nel 1942. Dietro Ciro, miti come Giorgio Chinaglia ed Hernan Crespo, il fenomeno Mauro Zarate bucò la porta avversaria 6 volte nella prima stagione, quella dell'esplosione.
ALL-IN
Destro, sinistro, mezza rovesciata, scavetto e rigore. Ciro segna in tutti i modi e lo fa con naturalezza. La stessa che usa quando declina gli inviti della moglie Jessica per giocare ai videogiochi. Chissà che non provi sulla consolle le sue giocate che la domenica incantano i tifosi della Lazio e non solo. Perché qualcuno si mangia già le mani per non averci pensato prima a quell'Immobile abbandonato dalle parti di Siviglia. Lotito, invece, spinto anche da Inzaghi, ci ha puntato 10 milioni e ha fatto bingo. Classe 1990, scugnizzo dentro e vizio del gol. E pensare che contro il Cagliari ha rischiato di non giocare per un affaticamento. Ma ormai Ciro si sente il condottiero della nuova Lazio sbarbata e non si è voluto tirare indietro. Chissà se fosse stato al 100% cosa avrebbe combinato. I tifosi biancocelesti sognano e tirano fuori il petto. Che orgoglio avere il miglior centravanti del campionato italiano e soprattutto il bomber della Nazionale. Ora si che si può cominciare davvero a sognare, perché Ciro is on fire and your defence is terrified! Ciro è carico, in sintesi.
Emiliano Bernardini
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