www.gazzetta.itTanto caldo e Bentegodi semivuoto per un (giusto) pareggio deciso in quattro minuti, nella ripresa, dai colpi di testa dei due centralidi Stefano Cieri
Dieci minuti di fuochi d’artificio (dal 5’ al quarto d’ora della ripresa), un primo tempo soporifero e un pareggio meritato. Se si aggiungono il caldo e un Bentegodi per pochi intimi, Chievo-Lazio si può archiviare così, decisa in quattro minuti da due colpi di testa (imperioso quello di Gamberini, furbo quello di De Vrij) in altrettanti azioni nelle quali le difese hanno regalato ai difensori-goleador un pomeriggio di celebrità.
PENNICHELLA PER 45’ — Il primo tempo era scivolato via praticamente senza sussulti, condizionato dal caldo estivo (cooling break in entrambi i tempi), questo sì protagonista indiscusso. Le due sole occasioni, forse neanche degne di tal nome, sono arrivate in apertura, subito con Immobile (diagonale non pericoloso) e, al quarto d’ora, da un colpo di testa di Cacciatore, lasciato libero di colpire in area, all’altezza del dischetto eppure incapace di cercare l’angolino: Marchetti devia in tuffo la zuccata centrale. Centrocampo laziale sotto tono (Biglia sopratutto) e difesa del Chievo invece molto attenta: anche questo ha contribuito alla pennichella generale nei primi 45’. E dire che solo nella passata stagione, tra Chievo e Lazio erano stati fuochi d’artificio con il 4-0 gialloblù dell’andata e il 4-1 restituito all’Olimpico dai biancazzurri.
CHE RIPRESA — Tutt’altro ritmo nella ripresa, inaugurata al 5’ con Pellissier che, servito da un bel cross millimetrico di Gobbi, manca il pallone per l’incornata a due passi da Marchetti. Sull’angolo successivo, al 6’, il colpo di testa è stavolta vincente: sul primo palo Gamberini (alla gara numero 350 in A) salta in cielo come Materazzi al Mondiale 2006 e Marchetti può solo guardare. Al 10’ l’immediato pareggio nasce da una punizione sulla trequarti, respinta a campanile poi doppio colpo di testa: assist di Keita e girata di De Vrij che s’infila sul secondo palo passando in mezzo a quattro giocatori del Chievo. Un gol che, per la sua dinamica, fa arrabbiare parecchio Maran. Al 12’, altra punizione, in questo caso per i padroni di casa, tocco di Cacciatore e tap in alto a pochi metri da Marchetti da parte di Meggiorini. Al 16’ - manco a dirlo - con un colpo di testa, ancora Gamberini, lasciato abbastanza libero in mezzo all’area, costringe Marchetti a una difficile deviazione. Per vedere un’occasione coi piedi bisogna aspettare la mezzora, quando Milinkovic, da buona posizione poco fuori dall’area, tenta il destro a giro non trovando però lo specchio. Tre minuti dopo assolo sulla destra di Keita (entrato nella ripresa) e diagonale mancino bloccato a terra da Sorrentino.
Poi tutti a bere un tè. Freddo, magari.
Vai al forum