Vi leggo e penso che avete ragione tutti quanti.
MCM, che è troppo giovane per poter rimpiangere come noi i tempi che non ha vissuto e che non può nutrire sentimenti diversi da quelli che nutre per la pulcinellandia che abbiamo sotto gli occhi, li rimpiangerà quando pure per lui
gli angoli del presente diventeranno curve nella memoria.
Quello che a Jim ha fatto salire le lacrime agli occhi, ne sono certo perché in me avrebbe suscitato la stessa emozione, è l'atmosfera che i nostri racconti hanno reso palpabile, e che rappresenta un intero fascio (
eheheh
fascio) gozzaniano di "rose che non colsi"; e se è dolorosa la nostalgia del tempo che fu, infinitamente di più lo è quella del tempo che avrebbe potuto essere e non è stato.
Capisco pure (capisco tutto io
) i motivi per cui Arch non se l' è sentita proprio di abbandonare questa "grande monnezza", e lo capisco ogni volta di più quando scopro (succede praticamente ad ogni nostro incontro) un suo nuovo "figlio" culturale e morale.
Prima un giovanissimo scrittore di grande talento che ha eletto lui, lui e non il suo professore di lettere come sarebbe stato più ovvio, come referente per le sue opere.
Poi Barbara, la "Civetta di Minerva" ormai per antonomasia, una via di mezzo fra Wonder Woman e quell' Angelo custode alla cui esistenza da ragazzino non ho mai creduto e a cui, dopo che l' ho vista, ho iniziato a credere mò a settant' anni suonati.
Poi una splendida pentatleta tricolore che, da Tokio, con chi vi credete che stava perennemente in contatto? Coi giornalisti del corriere dello sport, con quelli della gazzetta, con quelli di tuttosport, con la tivvu di stato, con quella di sky, con quella d' Abberluscone, col Coni...? Macché! Col suo ex prof, ecco con chi!
Ecco chi regge il capo della fune che ti tiene legato alla grande monnezza, Fa': la gente che ti ha conosciuto.
P.s.
Pure io eh?
Ogni volta che ci salutiamo stringo il nodo un po' più forte.