Autore Topic: Ali da blindare, Lazio in azione per il rinnovo di Zaccagni  (Letto 234 volte)

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Ali da blindare, Lazio in azione per il rinnovo di Zaccagni
« : Martedì 29 Novembre 2022, 09:00:26 »
www.corrieredellosport.it



di Daniele Rindone

Non solo Pedro, Felipe e Romero. I biancocelesti trattano anche con l’ex Verona. La scadenza può passare dal 2025 al 2027: si cerca l’intesa sulle cifre

                   D ai 4 gol di tutto l’anno scorso in 29 partite di A è schizzato ai 5 gol di quest’anno in 13 partite. Mattia Zaccagni nel tempo si è adeguato perfettamente alla lavagna di Sarri. Aveva stoffa, è riuscito ad aggiungere transizioni ed esecuzioni, i tagli verso il centro e dentro l’area. Ha aggiunto anche continuità. E’ entrato nei meccanismi di Sarri, ha cominciato a ripagare tutti. Nel giro di un anno e poco più l’arciere Zac s’è meritato un doppio premio: adeguamento e allungamento di contratto. E’ in scadenza nel 2025, si lavora ad un rinnovo fino al 2027. Guadagna 1,5 milioni più bonus ed è sull’aumento che si sta sviluppando la trattativa, iniziata da pochi giorni. La richiesta sarebbe di 2,5 milioni. Zaccagni era arrivato a Roma nell’agosto 2021, al fotofinish di mercato, il 31. La spuntò come sostituto di Correa, era in ballo con Kostic. Fu una trattativa estenuante. Lotito e il manager di Zaccagni, Tullio Tinti, furono vicini alla rottura, le distanze tra richiesta e offerta erano ampie. Alla fine si trovò l’intesa sulla base di un accordo di 4 anni. La richiesta iniziale era 2 milioni più bonus, fu ritenuta esagerata dalla Lazio. Zaccagni guadagnava 550 mila euro a Verona, firmò il rinnovo con l’Hellas così da permettere alla Lazio di prenderlo in prestito con obbligo di riscatto (il riscatto è avvenuto a giugno per 7 milioni).


Il cambio

Oggi Zaccagni è seguito da Giuffredi, stesso manager di Hysaj e Casale. Da tempo non si aveva contezza di un rinnovo così veloce, appena un anno e mezzo dopo l’acquisto. Ma quando vengono sottoscritti contratti quadriennali, e contestualmente si assiste all’esplosione del giocatore, è necessario intervenire tempestivamente. Zaccagni aveva accettato l’offerta al ribasso di Lotito (rispetto alle sue aspettative) con lo scopo di dimostrare il suo valore, di meritare l’aumento. La sua crescita è documentata. In 18 presenze stagionali ha segnato 8 gol e ha firmato 4 assist, garantendo una corsa indiavolata. E’ stato uno dei giocatori più impiegati da Sarri (1.341 minuti), più determinanti. E tutti s’aspettano che continui così nella seconda parte della stagione. Zaccagni vive un momento d’oro, è diventato papà del piccolo Thiago e di lui ha parlato ieri ai canali ufficiali della Lazio. E’ stato il suo turno, ha svelato la top 11 dei Mondiali e il suo sogno di genitore: «Mio padre mi ha trasmesso questa passione già da quando ero piccolissimo vedendo le partite insieme. Questo è il sogno che ho anche io con Thiago, mio figlio. Il primo sogno che ho da realizzare, però, è quello di portarlo in campo con me, speriamo già nell’anno nuovo. Speravo di diventare papà da giovane in modo tale che mio figlio potesse venire a vedermi allo stadio com’è successo ai miei compagni. Sarà sicuramente una forte emozione». Zac si era fermato prima della sosta causa infortunio. Sta lavorando a più non posso: «Tornerò carico a gennaio», è stata la promessa. Sarri conta sul suo recupero e su quello di Immobile per ricostruire il tridente più pericoloso.


Le ali

Il rinnovo di Zaccagni è in divenire, la Lazio è entrata in azione per blindare tutte le sue ali. Lotito è in pressing su Pedro, ma solo a gennaio si conoscerà la sua decisione. Felipe Anderson è in scadenza nel 2024 e potrebbe restare a vita. Si attende la firma del baby Romero, si stanno discutendo gli ultimi dettagli, gli è stato offerto un quinquennale, può firmarlo avendo compiuto 18 anni il 18 novembre scorso. Le operazioni rinnovo si erano aperte con la firma di Lazzari e in settimana ci sarà un incontro con Cataldi. Finora ogni trattativa chiusa si è sviluppata senza bracci di ferro. Sul tavolo resta il caso Milinkovic, è il più difficile da gestire e risolvere.

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