Autore Topic: Il tappo alle ambizioni  (Letto 95687 volte)

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Offline quotoquito

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #580 : Lunedì 21 Marzo 2016, 11:46:56 »
Gepy Fuxas

non mi somigghia pe' niente (cit.)
almeno a me
 8)

Apostrofato, per chi non lo rammenta, con l'appellativo di "testa di causio" o di "qatso" che dir si voglia da un ragazzetto in motorino.

due ragazzetti in motorino, per la precisione
al pantheon
"a' Fuxas!"
"ciao belli"
"a' testadecazzoooo!"
"vabe'...vabe' dai, gente de lotta continua..."


panzenere e trippebianche?

 :toothy12:
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Offline cartesio

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #581 : Lunedì 21 Marzo 2016, 12:18:59 »
panzenere e trippebianche?

Questa merita un applauso solo per l'idea.     
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline giamma

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #582 : Lunedì 21 Marzo 2016, 12:29:52 »
film e asia argento nella stessa frase? come hai fatto?
Perché invece film e Verdone nella stessa frase ?
Almeno Asia è della Lazio.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline polentones

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #583 : Lunedì 21 Marzo 2016, 12:34:06 »
quindi, fatemi capire, io e quotoquito saremmo, per coso, lì, Clouseau, la medesima persona
inoltre, nuovi indizi fanno pensare che si tratti di panzanera o trippabianca

embe', si certo, come no

strano che a Gadget sia sfuggito questo post di presentazione
Ciao, sono 4.  ;D

Forza Lazio e riommammerda.

che se letto di seguito al prossimo
e mi presento con un bel forza Lazio

 8)

sembrano proprio uno la continuazione dell'altro

uhm
cosa ci sarà sotto?



Offline quotoquito

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #584 : Lunedì 21 Marzo 2016, 12:38:27 »
Ahahah
Sei un cazzaro
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Offline MagoMerlino

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #585 : Lunedì 21 Marzo 2016, 14:01:50 »
Ah regà ennamo, adesso per esempio c'avete esattamente lo stesso numero di post..... tra l'altro visto lo specifico del numero, sbrigateve entrambi ambedue ad aggiungere un messaggio e diteci chi caspita siete o con quali altri nick navigavate sui forum, ovviamente "bertarelli" non vale.....
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

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"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Zapruder

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #586 : Lunedì 21 Marzo 2016, 22:01:33 »
Caro Franz, pensavo al personaggio di Fuxcsas quale esempio di superficialità. Solo il tuo voler vedere malizia ha estrapolato quella trascurabile scena dal contesto.

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Offline Skorpius

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #587 : Giovedì 24 Marzo 2016, 07:55:21 »
Piccola premessa: la statistica è figlia della probabilità.
Ci sono due scuole di pensiero sulla definizione di probabilità: una, quella oggettiva che guarda ai casi passati. L'altra, quella soggettiva, che definisce ogni evento un caso a sé, non confrontabile con eventi passati. Secondo questa teoria, tutte le considerazioni che facciamo sono soggettive, non oggettive.
Io propendo per questa definizione, formulata da un grande matematico italiano, Bruno de Finetti.
Ho espresso i concetti in maniera molto sintetica perché mi interessa arrivare subito ad altro.
Secondo questa teoria non ha senso confrontare i dati dei campionati degli anni 50 coi dati di quello attuale.
Anzi, non ha senso neanche con quelli di dieci anni fa.
Possiamo fare delle considerazioni soggettive, legittime ma soggettive.
E, se ho capito bene, concordo con le considerazioni di Zapruder.
Da un lato i soldi dei diritti televisivi, dall'altro il campionato con 38 partite e 3 retrocessioni.
Società dal livello medio alto come la Lazio, la Fiorentina, le genovesi possono essere competitive per vincere lo scudetto in un campionato con 30 partite, con 38 no, non ce la fanno.
Le strisciate, con i soldi dei diritti televisivi, possono mettere in piedi una rosa che possa reggere una stagione lunga e faticosa, 38 partite di campionato più le coppe, le altre no.
Con un campionato breve, 30 partite, la sorpresa potrebbe scapparci.
Da un lato i diritti televisivi hanno scavato un solco tra noi e le piccole a nostro favore, dall'altro un solco incolmabile tra noi e le strisciate.
Era molto più facile vincere lo scudetto negli anni 70 e 80, perché quel solco non c'era.
Poi ci sono le retrocessioni, solo 3 su 20.
E' molto difficile finire in serie B per una squadra di fascia medio-alta, ti ci devi impegnare, vedasi Zamparini.
Anche se sbagli all'inizio puoi sempre rimediare col mercato di gennaio, come fece Lotito quella volta che rischiò.
Quindi tutto questo ti porta, in maniera naturale, non a competere ma a vivacchiare in serie A.
La Lazio vivacchia, ma non è l'unica: la maggioranza delle squadre lo fanno, stanno in serie A per prendersi i soldi dei diritti televisivi.
Quando sai che ai primi posti non ci puoi arrivare a meno di eventi favorevoli (tu che azzecchi tutto e le altre che toppano tutte assieme) a quel punto non ti interessa e fai altro, tanto arrivare tra il 7° ed il 17° posto è la stessa cosa, in pratica.
Lotito e gli altri presidenti hanno scelto i soldi sicuri delle televisioni (38 partite) sacrificando le ambizioni sportive.
Tutto questo però non toglie la critica di fondo: sappiamo che la Lazio non può vincere, ma deve attrezzare una squadra per competere ad alto livello in campionato e, nel caso, giocarsi quell'unica e remotissima probabilità (soggettiva  8) ) che ha di vincere.

Quindi la critica a lotito non sarebbe sulla gestione del club come entità sportiva ma l'uso del potere che sta maneggiando (ancora per poco penso) a livello federale per ottenere il "poco ma sicuro"..
Forse la prima vera critica di "mediocrità" voluta fatta a Lotito che leggo che abbia un senso!
(non dico sia giusta ma ci sarebbe da discutere)....


Domanda: come è possibile quello che sta succedendo in inghilterra?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.