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di Giorgia Baldinacci
Un piccolo riscatto rispetto la sonora sconfitta con lo Sparta Praga in Europa League, per guardare il lato positivo. Ma anche un'altra occasione buttata via dalla Lazio, per rincorrere la qualificazione europea per la prossima stagione.
Si accettano miracoli, ma stavolta neanche la fede di Felipe Anderson sembra bastare: «Quest'anno volevamo dimostrare di essere forti e invece abbiamo perso tutti i nostri obiettivi. Siamo stati in difficoltà, ma vorremmo ancora riuscire a dimostrare di essere migliori di così». E l'occasione da non fallire per dimostrarlo arriverà dopo la sosta per le nazionali, quando sarà di scena il derby contro la Roma: «I giallorossi sono molto forti, lo sappiamo. Stanno facendo una grande stagione ma il derby è una partita troppo importante - spiega Felipe - dobbiamo impegnarci ed essere consapevoli che possiamo giocarcela con chiunque, dovremo scendere in campo con la voglia di vincere».
Lui, uno dei pochi a brillare nella sera del Meazza, spinge la Lazio anche se non riesce a portarla alla vittoria. Ma il brasiliano è propositivo, sfiora anche il gol, soltanto un miracolo di Donnarumma devia in angolo il suo tiro. L'esterno comunque non si ritiene soddisfatto: «Avremmo potuto vincere, io stesso ho avuto l'occasione di segnare la rete del vantaggio, abbiamo dimostrato di essere una squadra che può raggiungere grandi obiettivi - questa la disamina del brasiliano - ma quando andiamo in difficoltà non riusciamo a mantenere la calma, questo è un nostro difetto da migliorare».
Poi una lieve vena polemica sulla direzione di gara dell'arbitro Tagliavento e sul presunto fallo da rigore di Zapata a fine partita: «Non voglio parlare di errori arbitrali, ma fischiavano tutto in favore del Milan. Quel tocco di mano è un episodio che può decidere una partita».
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