Autore Topic: Lulic ora si è stancato Anche di correre per i suoi compagni  (Letto 524 volte)

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Il Messaggero



Lulic ora si è stancato Anche di correre per i suoi compagni
Senad non ha gradito il cambio di Torino e la panchina di Praga.


ROMA - Giovedì, la cinquantesima presenza in Europa, Lulic aveva pensato di festeggiarla in tutt’altro modo. Dopo l’umiliazione di Torino (sostituito al 39’ per scelta tecnica), eccone un’altra: l’illusione di esserci dal primo minuto a Praga e la realtà di ripartire invece dalla panchina. Dunque un vaffa al vento (o a Pioli?), prima d’entrare in campo più nervoso che mai. Cosa c’è che non va, Senad? L’eroe del 26 maggio era stato sinora una delle poche note liete della stagione in corso. Un vero jolly d’oro: terzino, esterno alto, mezz’ala, il tappo a ogni buco di una Lazio sin troppo spesso in affanno. Forse Lulic ora si è stancato di lottare per gli altri perché vede che gli altri non lottano per lui. Togliete pure il condizionale: il bosniaco s’era sfogato proprio alla vigilia della penultima trasferta sull’individualismo e lo scarso impegno di alcuni compagni. S’era conquistato il rinnovo col sudore, ma ora è stufo di correre a vuoto per tutti. Per tutti quelli che remano solo per il proprio tornaconto. Pioli adesso salvi il soldato Lulic perché, nonostante il primo tempo horror di Torino e l’ingresso confusionario di Praga, merita un altro trattamento. Ama la Lazio, lo ha dimostrato: ricordate la gara d’andata col Frosinone, il bosniaco a sgomitare nonostante i crampi?

EMERGENZA
Quasi sicuramente tornerà titolare domani sera contro l’Atalanta, da capire solo in che ruolo. Rimane l’emergenza dei terzini (al polpaccio per Basta, all’adduttore per Radu), ma c’è ottimismo per l’affaticato Konko in vista della gara di ritorno con lo Sparta. Fuori dalla lista Uefa, Patric e Braafheid ora scalpitano per il campionato, così come Djorjdevic, Mauri e Kishna rimasti a Formello. In realtà anche Felipe Anderson e Cataldi, non impiegati al Letnà Stadium. A centrocampo difficilmente Pioli rinuncerà a Biglia e Parolo, autore della quarta rete europea in 31 presenze, ma colpevole come l’affaticato Bisevac (pronto Mauricio per domani sera) nel gol al 13’ di Frydek. Decima rete subita nel primo quarto d’ora a Praga, ma anche decima partita senza sconfitte in trasferta fra Coppe e campionato: non succedeva da oltre tredici anni, mai nell’era Lotito.

RIMPIANTO
Nella spedizione ceca stavolta si rintracciano diverse note positive, anche alla luce della buona prestazione. Cresce però il rammarico per il settimo pari conquistato. L’anno scorso la squadra di Pioli sapeva solo vincere o perdere, adesso ha solo l’X-factor. Per questo il giorno dopo, un “devastante” Keita ritrova l’amaro in bocca su Facebook: «Non siamo del tutto soddisfatti perché volevamo la vittoria a tutti i costi». Sessantaquattro tocchi, due passaggi di tacco, 5 dribbling riusciti, questo Balde giovane non deve più uscire. Centravanti o esterno, fa bene alla salute della Lazio e persino ai siluri di Candreva.
Alberto Abbate

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