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L'esterno, che in Europa League ha segnato due gol, torna titolare a Praga. Il tecnico: "Sfida fondamentale per noi"
di Stefano Cieri
L’esilio è finito. Non è stato facile da vivere, non è stato semplice da accettare, ma è finito. La stagione della Lazio entra nel vivo, o meglio può finalmente avere un senso, ed ecco che Antonio Candreva torna al centro di tutto. Stasera contro la Sparta Praga nella gara di andata degli ottavi di Europa League il laterale romano sarà di nuovo titolare. In campo dal primo minuto come non gli è quasi mai accaduto nell’ultimo mese. Perché per ben quattro volte nelle ultime sei gare ufficiali giocate dalla Lazio tra campionato e coppa Candreva è finito in panchina. Entrando quasi sempre a partita in corso, ma comunque da panchinaro. Etichetta scomoda per qualsiasi calciatore, a maggior ragione per uno che gioca abitualmente in Nazionale e che, della Lazio, è stato il giocatore più decisivo nelle ultime tre stagioni.
LA RIPARTENZA — Una scelta tecnica che Pioli ha ufficialmente spiegato come esigenza di puntare su altri giocatori, ma dietro la quale c’è stato probabilmente anche dell’altro. Tra i due i rapporti non sono più idilliaci dall’inizio della stagione, da quando Candreva si è risentito per la scelta dell’allenatore di affidare la fascia di capitano a Biglia anziché a lui; e il tecnico, di rimando, è rimasto spiazzato da certi atteggiamenti di sufficienza del giocatore. Così sono arrivate le 4 panchine su 6 delle ultime partite. Da quando è rientrato dall’ultimo infortunio, Candreva è stato titolare solo con Frosinone e Sassuolo, nelle altre gare è sempre partito dalla panchina, a cominciare dal doppio confronto col Galatasaray, i due match più importanti giocati dalla Lazio nell’ultimo periodo. La sua travagliata stagione e il tormentato rapporto con Pioli si apprestano però a vivere l’ennesimo colpo di scena. Con la nuova riabilitazione che il tecnico ha deciso per la gara di stasera contro lo Sparta Praga. "Per noi è un appuntamento fondamentale, l’Europa League è diventata centrale per la nostra stagione. Sogniamo di vincerla, ma facciamo un passo alla volta e per ora pensiamo solo a questa partita con lo Sparta", ha detto ieri il tecnico. Giusto affrontarla con gli uomini migliori. E Candreva, nonostante gli alti e bassi (più mentali che tecnici), resta anche quest’anno uno dei pochi biancocelesti in grado di fare la differenza. Con 9 gol (7 in campionato e 2 in Europa League) è quello che ha segnato di più finora, Pioli si aspetta che lo faccia ancora. Candreva non vede l’ora. Anche perché Europa League fa rima con Europeo, quello che vivrà a giugno con la Nazionale. E arrivarci da panchinaro nella Lazio non è proprio il caso.
ALLARME TIFO — Nella sua trasferta ceca la Lazio sarà seguita da circa 1.500 tifosi. C’è una certa apprensione a causa di alcuni precedenti che hanno visto protagonisti i sostenitori biancocelesti. In particolare quello del 2013 a Varsavia, quando la polizia locale fermò oltre 200 fan laziali dopo disordini scoppiati in città prima della partita. Per oggi preoccupa in particolare la decisione degli ultrà laziali di radunarsi prima della gara in un posto diverso (sotto la statua di Jan Palach, eroe anticomunista) da quello indicato dalle autorità locali (Old Town Square). L’ambasciatore italiano a Praga ha invitato i tifosi alla calma: "Qui la polizia non scherza".
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