Autore Topic: Floccari nuovo leader "Vorrei restare" (La Repubblica)  (Letto 1137 volte)

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Offline Daniela

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Floccari nuovo leader "Vorrei restare" (La Repubblica)
« : Lunedì 5 Aprile 2010, 22:50:22 »


Sette gol dal suo arrivo a Roma e soprattutto un lavoro indispensabile in mezzo al campo. L'attaccante calabrese è l'anima della squadra biancoceleste. Lotito per riscattarlo deve mettere sul piatto 9,5 milioni. Brocchi: "Si avvicina il derby, non vogliamo che loro vincano lo scudetto" di ALBERTO ABBATE

ROMA - La Lazio ritrova un vero leader. Se ancora qualcuno non l'avesse capito, Sergio Floccari è la nuova anima di questa squadra. Non solo per i suoi gol, finora sette (compreso quello in Coppa Italia) dal suo arrivo a gennaio, sempre decisivi, ma anche e soprattutto per il suo lavoro in mezzo al campo. L'ex attaccante del Genoa corre, sgomita, recupera palloni, fa salire i compagni, fa girare la manovra, fornisce assist: è un giocatore "tuttofare". Una pedina da trattenere a tutti i costi per rifondare dalle ceneri la Lazio che verrà. Dovranno essere messi sul piatto 9,5 milioni di euro per riscattarlo.

"VORREI RESTARE" - Lui, dal canto suo, si dice pronto a mettere radici: "Vorrei restare. Non ho pensato ancora al mio futuro perché c'è ancora una situazione delicata. Posso solo dire di aver trovato un ambiente sereno con dei tifosi fantastici". Sergio si sente a casa. In realtà, oggi trascorrerà nella sua Nicotera la Pasqua, insieme ai suoi genitori. Poi, martedì tornerà a Roma per portare a compimento la sua missione: "Non dobbiamo guardare alle altre squadre, anche perché io conosco bene l'Atalanta e so che non mollerà sino alla fine. Dobbiamo continuare a giocare come stiamo facendo, questa è assolutamente la strada giusta. Dobbiamo giocarci le prossime sei partite sino alla morte".  Timido, riservato e molto saggio. Floccari indica la medicina per Zarate: "Mauro è uno di noi, deve stare sereno e tranquillo. Conosciamo le sue immense qualità. Dalle situazioni di difficoltà si viene fuori sia da soli con la forza di volontà, sia insieme a tutti gli altri. È importante che avverta il nostro sostegno e che allo stesso tempo non si senta troppe responsabilità addosso. Penso che alla fine Mauro darà un contributo determinante negli incontri decisivi". Se lo augurano soprattutto i tifosi biancocelesti.


DOV'E' FINITO ZARATE? - Non è bastato lo sguardo di Natalie dalla tribuna a rianimarlo. Reja lo ha bacchettato in conferenza stampa: "Entrando dalla panchina voleva far vedere di poter risolvere tutto da solo, in questo modo complica tutto. Deve giocare con semplicità, non deve sentirsi il salvatore della patria. Non sta benissimo fisicamente e in più è condizionato da questi aspetti mentali. Alla luce della situazione di classifica si sente autorizzato a fare qualcosa di più, ma non deve farlo". In realtà sembra inutile infierire sul piccolo bambino a zig zag, in piena crisi di personalità. Anche lui si chiede che fine abbia fatto Zarate, quel campioncino che aveva fatto innamorare tutti. Una stagione davvero tormentata per Maurito. Il numero 10 argentino è stato anche ascoltato dalla Procura Federale per il saluto romano rivolto ai propri compagni dalla balaustra della Curva Nord la domenica di Lazio-Bari: un gesto da dimenticare, insieme alla sua annata.

BIAVA E BROCCHI DANNO LA CARICA -  Intanto, anche Biava e Brocchi suonano la carica. L'ex difensore genoano ammette: "I tre punti contro il Napoli c'avrebbero fatto fare un salto in avanti, ma domenica  a Bologna abbiamo la possibilità di metterci al sicuro". Ennesima prova da "leone" per Brocchi: "Stiamo vivendo una situazione inaspettata - afferma il numero 5 laziale ai microfoni di Controcampo - ma ne stiamo uscendo alla grande. E' la quarta gara in cui usciamo imbattuti. Siamo migliorati molto dal punto di vista dello spirito. Se avessimo giocato sempre così, in questo momento staremmo lottando per ben altri traguardi. L'incubo però purtroppo non è ancora finito. Ci restano partite importanti da giocare e probabilmente siamo la squadra con il calendario più difficile in zona retrocessione. Ma con questo spirito e questa determinazione possiamo conquistare in punti che ci servono".

CLIMA DERBY - Le prossime due gare: prima la trasferta di Bologna, poi la partita della vita con la parte lesa. "E' una squadra in forma che sta facendo davvero benissimo - confessa Brocchi - ma per noi il derby rappresenta un crocevia importantissimo della stagione. Vogliamo far perder loro terreno in vista dello sprint scudetto, non vogliamo che siano loro a vincerlo...". Lichtsteiner, squalificato, si giocherà lì tutte le sue carte. D'altronde il fratello Marko l'aveva promesso: "Ora un altro gol contro la Roma". Il semaforo giallo, un segno del destino.
  (04 aprile 2010)

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