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Lazio, gioia Felipe Anderson: «Gol, finalmente: e non mi fermo»Il brasiliano ritrova il sorriso: «Lo aspettavo da tanto tempo, sto bene per vincere dovevamo aiutarci in campo»Daniele Rindone - venerdì 12 febbraio
ROMA - Cinquina. Gol per tutti, per i titolari e per i subentranti. Cinquina, le firme di Felipe, Keita e Candreva oltre quelle di Matri e Mauri. Il brasiliano cerca se stesso, è carico, in campo ha dato vita ad alcune serpentine promettenti, a parole ha sprigionato forza: «Era importante vincere - ha dichiarato Felipe - e per riuscirci dovevamo aiutarci in campo, l’abbiamo fatto.
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Da 2-3 settimane mi sento molto bene, in allenamento e in partita. Lo ripeto, sto davvero bene. Aspettavo da tanto il gol, sono pronto a continuare a segnare senza fermarmi più». L’ha detto una, due volte. Si sente bene, benissimo.
Ha dato segnali di risveglio, ha segnato la sesta rete in campionato. I gol sono numerosi, ma le prestazioni sono state poco convincenti. Il vero Felipe, quello dell’anno scorso, non s’è mai visto realmente. Ha regalato sprazzi di gioco e di magie. Sente pressione, sente le responsabilità, sa di aver deluso finora. Felipe non s’arrende, è apparso sfrontato davanti ai microfoni: «Quando le cose vanno bene ti senti più libero sul campo, se invece non vanno per il verso giusto tutto diventa più difficile. Mentre giocavo mi sentivo bene, volevo segna re e fare una grande partita. Sono pronto per fare meglio rispetto a quanto ho mostrato nella scorsa stagione!».
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Vuole trascinare la Lazio in alto, è stato lui a portarla in Champions l’anno scorso. Si sente in debito, vorrebbe spaccare il mondo, ma in campo rimpicciolisce, a volte non gli riesce niente. Ieri ha giocato con un’altra verve, con un altro passo. Si sente bene, benissimo, il concetto l’ha rimarcato, è il segnale che tutti stavano attendendo. Ha cambiato anche look: «La barba? Mi piace così».