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I sostenitori biancocelesti continueranno a disertare l’Olimpico malgrado le richieste della squadra dopo la vittoria per 4-1 contro il Chievo. Rispetto a un anno fa le presenze sugli spalti in calo del 38 per centodi Andrea ArzilliI sostenitori biancocelesti continueranno a disertare l’Olimpico malgrado le richieste della squadra dopo la vittoria per 4-1 contro il Chievo. Rispetto a un anno fa le presenze sugli spalti in calo del 38 per centodi Andrea Arzilli
La Lazio chiama, i tifosi non rispondono. Eppure sono settimane che gli appelli si ripetono: ci ha provato il presidente Lotito attraverso comunicati rimasti inascoltati, ha tentato Pioli nelle conferenze e, da qualche giorno, pure i giocatori sono stati precettati dalla società per cercare di riportare i laziali all’Olimpico. Pima con le telefonate private ai leader del tifo organizzato e poi, appena incassata la vittoria sul Chievo, con la richiesta pubblica. Candreva, Cataldi e Keita hanno invitato i tifosi a tornare a tifare e a smetterla coi fischi. «Così non si può andare avanti», hanno detto tutti e tre allegando esultanze scomposte che, inevitabilmente, hanno generato il dibattito sui social e nelle radio. Senza, comunque, portare a casa il risultato: l’Olimpico resta sempre vuoto. Ad oltranza.
Presenze in netto calo
E la Lazio resta nona in classifica. Anzi, nelle classifiche. Perché al dato tecnico che vede la squadra di Pioli certamente rinfrancata dalla striscia di 6 risultati utili consecutivi che un po’ allarga l’orizzonte in chiave Europa League, si lega lo sconfortante dato ambientale: la Lazio è nona anche nella graduatoria delle presenze da stadio con un -12mila spettatori di media (-38%) rispetto ai numeri della scorsa stagione, quando la squadra e i laziali andavano a braccetto: quarti in serie A. E sebbene la diserzione dei tifosi sia legata ad altre faccende (le barriere poste nelle curve, in primis), i risultati del campo finiscono per incidere sui numeri del tornello: la vittoria contro il Chievo per 4-1 di domenica 24 è arrivata a tre mesi dall’ultima contro il Torino (25 ottobre) e appena dopo l’inquietante pareggio (0-0) col Carpi (nel mezzo pure l’eliminazione dalla Coppa Italia contro la Juve, 1-0).
Tifosi polemici
A tenere in equilibrio la Lazio sono servite le imprese di San Siro e Firenze. Insomma, non si capisce ancora se all’Olimpico la squadra non vada bene perché non ci sono i tifosi a spingerla o se i laziali vadano sempre meno perché la squadra non dà più grossi motivi per tifare, tra un rapporto da sempre conflittuale con la proprietà, l’assenza di obiettivi reali di stagione e un mercato che non regala incentivi (per la Primavera è stato ingaggiato l’ex Vitesse Ennali, 19enne ala marocchina con passaporto comunitario). Così lo «zitti tutti» edulcorato poi da Candreva a fine gara è rimasto sospeso, quasi a sortire l’effetto contrario: «Abbassate la cresta e pedalate, non avete ancora vinto nulla», il tenore dei tanti post laziali.
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