www.corrieredellosport.itIl patron e il bomber della Lazio protagonisti nella conferenza stampa del match-evento del prossimo 14 novembre ROMA - “We Play For Peace”. Messaggio chiaro che titola la Partita della Pace, in programma il prossimo 14 novembre allo Stadio Olimpico di Roma. Tutti uniti per dire no alla guerra, tutti uniti per ricordare il grande Diego Armando Maradona. E tra i protagonisti della conferenza stampa di presentazione, c’erano anche Ciro Immobile e Claudio Lotito. Il bomber, che sarà capitano insieme a Ronaldinho della squadra ‘Resto del Mondo’, ha commentato: “Sono felice che Papa Francesco abbia scelto il calcio per mandare un messaggio così importante. Sono orgoglioso di essere capitano di una delle due squadre e di mandare un messaggio così forte. In più ci sarà l’occasione per salutare un ex capitano di una squadra che per noi che vogliamo fare questo sport è stato una fonte di ispirazione, ovvero Maradona. Faremo entrambe le cose e sperano che ci siano tante persone a vederci".
Le parole di Lotito
“Ho accolto con favore quest'iniziativa. Quando sono entrato nel mondo del calcio, dissi che il calcio doveva essere didascalico e moralizzatore, doveva insegnare e moralizzare. Stiamo attraversando un momento particolare, l'appello del Papa deve essere recepito da tutte le persone che vivono all'insegna dei valori dello sport. Le guerre nascono quasi sempre per prevaricare, non per tutelare. Questa è una guerra nata all'insegna di un interesse geopolitico che non ha nulla a che vedere con l'interesse dei diritti umani. Bene queste iniziative che sensibilizzano l'opinione pubblica. Questo è un messaggio che colpirà nel cuore tutti coloro che sono amanti dello sport e della convivenza civile. Ho aderito in prima persona, perché credo che quest'iniziativa incarni i valori che cerco di tramandare tramite il mio club. Al di là del risultato, non siamo rivali, siamo avversari. Il calcio deve unire e non dividere, deve superare le prevaricazioni, anche le squadre più deboli raggiungono l'obiettivo e vincono. Mi lega a quest'iniziativa un fatto personale. Maradona mi chiese di allenarsi a Formello, lo feci con grande slancio. Rimase colpito dell'affetto, dell'accoglienza. Armando era un trascinatore, uno che colpiva emotivamente, al di là del grande campione. Era molto sensibile ai valori umani. Mi sono sentito onorato dal fatto che lui avesse scelto la Lazio, per lui incarnavamo questi valori. Dico ai miei di scendere in campo con il rispetto dell'avversario, del valore umano, in virtù di un bene superiore, di trasmettere la linea fatta di valori, il superamento degli steccati di ogni tipo. Grazie, evviva la pace".
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