Autore Topic: Striscioni e letame. I tifosi della Lazio contestano Lotito e la squadra  (Letto 633 volte)

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Striscioni e letame. I tifosi della Lazio contestano Lotito e la squadra
La protesta spiegata con un comunicato: "Un presidente in malafede e giocatori che non si impegnano. La situazione è insostenibile e a pagare siamo sempre noi"



Cori e letame. Dieci sacchi scaricati davanti al centro sportivo di Formello. La curva Nord lo aveva annunciato, al ritorno della Lazio dalla trasferta di Europa League sarebbe scattata la contestazione. "Vogliamo rispetto per la maglia. Per questo saremo a Formello per gridarlo", aveva spiegato la tifoseria organizzata. E così è stato. Attorno a mezzogiorno un centinaio di tifosi si sono ritrovati davanti al centro sportivo biancoceleste per protestare nei confronti di società e squadra. Non è stato certo il pareggio con il Saint-Etienne a scatenare la rabbia dei sostenitori laziali, piuttosto i deludenti risultati in campionato e la mancanza di voglia vista in campo.


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Lazio, da Lotito alla squadra: tifosi contro tutti
Si salva solo Pioli ("vittima sacrificale usata per nascondere le nefandezze altrui") dalla durissima contestazione scatenata dai tifosi a Formello. Alla manifestazione, costantemente tenuta sotto controllo dalle forze dell'ordine, non è seguito alcun confronto con la dirigenza

di MARCO ERCOLE

ROMA - Sempre più teso il clima intorno alla Lazio. Il pareggio a Saint-Étienne che ha permesso di chiudere imbattuti il girone di Europe League (la certezza matematica del primo posto era arrivata già nel turno precedente) non è bastato per scongiurare la contestazione dei tifosi. E così, mentre la squadra è ancora in ritiro punitivo all'interno del centro sportivo, fuori è scattata la contestazione da parte della tifoseria organizzata biancoceleste: circa un centinaio di tifosi, intorno a mezzogiorno, si sono radunati davanti ai cancelli e poco dopo vi hanno depositato dieci sacchi di letame, corredati da due striscioni.

STRISCIONI E DIECI SACCHI DI LETAME - I destinatari dei messaggi sono ben definiti: Lotito e la squadra. Il primo striscione è per il presidente della Lazio: "Te stai a magnà tutto, magnate pure questa". Il secondo per i giocatori: "Nella m***a volete farci affogare, ma prima ve la facciamo mangiare". I motivi della contestazione sono gli investimenti estivi della società ritenuti insoddisfacenti e i risultati deludenti che hanno condotto la Lazio al 12esimo posto in classifica. Le cause individuate dalla tifoseria per spiegare questa situazione erano state anticipate in mattinata, con la diffusione di un comunicato ufficiale sulle frequenze della trasmissione radiofonica "I laziali sono qua": "Dopo undici anni possiamo affermare, con assoluta certezza, che dietro questo comportamento c'è un presidente in malafede che merita di restare solo. Al secondo posto la squadra colpevole, oltre che di scarso impegno, di non essersi mai schierata al fianco di una tifoseria colpita da una repressione senza precedenti. Tifoseria che, durante tutta la scorsa stagione, le era stata vicino dentro e fuori lo stadio. Inoltre abbiamo dovuto ascoltare, dopo sei mesi di silenzio e indifferenza, un nostro giocatore lamentarsi della scarsa affluenza di pubblico (il riferimento è a Marchetti, ndr), come se vivesse su un altro pianeta, mentre il capitano della Juventus, Gigi Buffon, manifestava solidarietà e vicinanza ai tifosi della Lazio per la situazione che stanno vivendo".

"PIOLI È SOLO LA VITTIMA SACRIFICALE" - Clima sempre più teso, insomma. Alla contestazione, sorvegliata continuamente dalle forze dell'ordine, non è seguito alcun confronto tra la tifoseria e dei rappresentanti della Lazio. Lunedì, nella delicatissima sfida con la Sampdoria, la squadra di Pioli giocherà in questo ambiente e con la Curva Nord ancora una volta vuota. Il tecnico è stato l'unico esente da critiche durante la contestazione ed è stato individuato - si legge sempre sul comunicato - come "ennesima vittima sacrificale usata per nascondere le nefandezze altrui".

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