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Pioli: non mollo la nave alla deriva
« : Sabato 5 Dicembre 2015, 09:06:53 »
Il Tempo



Pioli: non mollo la nave alla deriva
Il tecnico della Lazio: «Tutti noi dobbiamo fare un esame di coscienza» Per ora non rischia la panchina: momento delicato ma possiamo reagire



Una discesa senza freni. La Lazio di Pioli perde ancora, e perde in malo modo, non riuscendo mai a contrastare le giocate della Juventus, non provando mai a rialzare la testa, non dando mai cenni di vita. Quella biancoceleste è una squadra anarchica, in mezzo al campo i giocatori seguono il proprio istinto e le proprie idee senza interpretare uno spartito che studiano durante la settimana. Al fischio finale Biglia piange, e quelle dell’argentino sono lacrime amare. Un punto in sei partite, un disastro di risultati e di prestazioni che non hanno scusanti, che non trovano spiegazioni considerando l’organico che la società ha confermato nella sua interezza. La Lazio non c’è più. Non c’è gioco, e neppure quell’empatia che nella scorsa stagione aveva spinto i biancocelesti verso traguardi inattesi. Un tecnico in confusione totale, giocatori irriconoscibili, un ambiente spaccato; lo stadio Olimpico nella sua mestizia rappresenta l’esatta fotografia di una squadra svuotata, priva di energie, voglia e combattività. Pioli nel dopopartita prova a dare la scossa.
«Tutti noi dobbiamo farci un esame di coscienza - sottolinea il tecnico - i giocatori che hanno a cuore la propria professione, la propria causa, la propria maglia sanno che i risultati sono molto al di sotto delle aspettative: in questo momento le cose non funzionano e dobbiamo fare molto di più per farle funzionare».
Sembra quasi una chiamata alle armi dopo aver registrato in mezzo al campo di battaglia un alto tasso di diserzione. «Il mio futuro? Non dovete chiederlo a me. Io posso soltanto continuare a lavorare con grandissima dedizione mettendo tutto me stesso». Pioli garantisce solo per se stesso, non conosce le intenzioni della società che inizia a interrogarsi sul pessimo andamento della stagione. Ieri sera in tribuna c’era anche Marcello Lippi che ha seguito dal vivo la prestazione dei biancocelesti. Il ct mondiale ha seguito la partita tra il segretario della squadra azzurra Mauro Vladovich e il direttore del TG5 Clemente Mimun. Una presenza non troppo casuale, quella del tecnico viareggino accostato a più riprese alla panchina laziale. La società prende tempo, ma almeno fino alla sosta natalizia la posizione dell’allenatore dovrebbe essere solida. Pioli ha altri diciotto mesi di contratto, e sul bilancio c’è ancora in sospeso la vertenza con Pektovic che rischia di gravare ulteriormente sui costi di gestione. «Toglietevi dalla testa che io possa dimettermi - avverte Pioli - io non abbandono una nave in difficoltà. Sono il primo responsabile, ma in questo momento tutti devono prendersi le proprie responsabilità. Possiamo ripartire soltanto mettendo in campo prestazioni più determinate, il compitino non è più sufficiente».
Poche le considerazioni sulla sfida persa contro la Juventus. «È stata una prestazione sufficiente ma non eccezionale. La Juve è stata oggettivamente più forte di noi, ma non si può subire gol alla prima occasione. Sono situazioni che si stanno ripetendo, e che pesano sulla testa dei miei giocatori che stanno perdendo fiducia. Il mercato di gennaio dovrà servire a rafforzare la squadra». Gennaio potrebbe essere lontano. Potrebbe essere tardi, almeno per Pioli.
Simone Pieretti

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