www.gazzetta.itBeffa atroce per la Lazio nella prima di Europa League a Dnipropetrovsk. Una partita sbloccata nel primo tempo e controllata per larga parte della gara dai biancocelesti, viene compromessa da un pasticcio difensivo allo scadere dell'ultimo minuto di recupero, anzi anche una manciata di secondi oltre i tre minuti di recupero concessi dall'arbitro. Finisce così 1-1, un risultato che prima della gara sarebbe stato accolto positivamente dalla truppa di Pioli e che invece per come è maturata è una delusione cocente.
SBLOCCA MILINKOVIC — Inizio guardingo e soporifero da parte di entrambe le squadre. A favorire i movimenti felpati è anche l'assenza di pubblico sugli spalti (si gioca a porte chiuse per l'invasione di campo dei tifosi locali nella semifinale col Napoli della scorsa edizione di Europa League). Ma, trascorso il primo quarto d'ora, la partita decolla. La Lazio prende il comando delle operazioni a centrocampo grazie a un Onazi ispirato e potrebbe già sbloccare la gara al 16'. E' proprio il nigeriano a trovare il corridoio giusto per Matri, ma l'ex juventino, tutto solo davanti a Boyko, si fa ipnotizzare dal portiere degli ucraini che riesce a metterla in angolo anche con l'aiuto del palo. L'1-0 arriva così dopo la mezzora. A siglarlo è il nuovo acquisto Milinkovic (all'esordio da titolare) che manda in rete di testa il traversone al bacio dell'altro nuovo acquisto Kishna.
BEFFA FINALE — Il Dnipro accusa il colpo e si fa vedere dalle parti di Marchetti solo nel finale di tempo con Seleznyov che non sfrutta una buona opportunità sotto misura. La Lazio prova a controllare la partita nella ripresa e ci riesce praticamente fino alla fine quando arriva la beffa confezionata da Selznyov su cross di Matos. Lazio sfortunata, ma paga gli errori sottoporta di Matri e Milnkovic che non chiudono la gara quando potrebbero a metà della ripresa.
Dal nostro inviato Stefano Cieri
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