Autore Topic: Lazio, si ferma De Vrij: ma niente lesioni al menisco  (Letto 705 volte)

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Lazio, si ferma De Vrij: ma niente lesioni al menisco
« : Martedì 8 Settembre 2015, 16:04:37 »
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Il difensore olandese è uscito dopo 45' nello sciagurato match perso dalla sua Nazionale contro la Turchia per 3-0. L'entità dell'infortunio si conoscerà dopo gli esami, ma la risonanza in Olanda ha escluso problemi seri: salterà due giorni di allenamento

ROMA - Toglietegli tutto, ma non Stefan de Vrij. Dopo le assenze forzate di Biglia, Klose, Marchetti e Djordjevic, rinunciare anche al difensore olandese sarebbe per Stefano Pioli un ulteriore scacco matto del destino. Che in questo inizio stagione, in quanto a tiri mancini, non si sta di certo risparmiando. Nel travagliato e deludente mese di agosto, il tecnico della Lazio ha dovuto fare a meno di numerosi pezzi pregiati della rosa. Adesso rischia di non poter contare neanche sulla colonna portante della sua retroguardia. Dati alla mano, il tassello più determinante dell'intero reparto arretrato. L'entità dell'infortunio occorso a De Vrij - uscito dal campo dopo appena 45 minuti nel match perso dall'Olanda contro la Turchia - si conoscerà una volta effettuati gli esami clinici (in programma domani 8 settembre alle ore 12). Nel frattempo però un invito alla calma arriva dallo staff medico laziale: "Siamo qui per tranquillizzare l'ambiente, il primo controllo clinico - esordisce il dottor Stefano Salvatori ai microfoni di Lazio Style Radio - ha confermato la sofferenza articolare. È lo stesso ginocchio dove Stefan era già stato colpito ad aprile. Il ragazzo non si allenerà prossimi giorni, ma speriamo di renderlo disponibile già da giovedì per un lavoro differenziato. Aspettiamo l'esito dell'esame, fortunatamente non sono state riscontrate lesioni meniscali".

DALL'INTERVENTO DI GIUGNO ALLA (MANCATA) PREPARAZIONE. POI IL TOUR DE FORCE DI AGOSTO - La previsione più pessimista prospetta l'interessamento (si teme una lesione) del menisco del ginocchio sinistro. Lo stesso che gli ha causato tanti problemi e uno stop piuttosto lungo nella parte finale della scorsa stagione. Ecco allora che gli scherzi del destino lasciano spazio a cause di natura più tangibile, più scientifica. Il primo a esserne consapevole è il diretto interessato, che al termine dell'impegno con la Nazionale ha offerto il quadro della situazione: "Prima della partita il ginocchio non mi dava particolari problemi, anche se dopo la gara con l'Islanda (dello scorso giovedì, ndr), mi avevano segnalato la presenza di liquido. Ma insieme allo staff medico abbiamo deciso che ero in condizione di giocare". Portato a termine il primo tempo, però, è arrivata la sostituzione: "In campo ho avvertito dei dolori alla schiena, ma era più che altro il ginocchio a darmi fastidio. Così ho preferito chiedere il cambio". Le cause del problema che l'hanno portato ad alzare bandiera bianca, per de Vrij, sono tutt'altro che un mistero: "Purtroppo quest'estate mi sono infortunato e dopo, senza preparazione, ho giocato sei partite in poco più di due settimane". Diagnosi tanto elementare quanto inoppugnabile. Per un giocatore che, di ostacoli simili, ne ha già vissuti parecchi lo scorso anno. Prima la fascite plantare, che ne ha condizionato l'impiego nel mese di gennaio; quindi la distorsione al ginocchio, che l'ha costretto a saltare cinque match tra aprile e maggio, con la Lazio ancora in lotta per il secondo posto. I fastidi si sono ripresentati poi il mese successivo, stavolta in Nazionale. Tanto che, a metà giugno, il difensore classe '92 si è sottoposto a Rotterdam a un intervento di rafforzamento delle parte inguinali. Durante il ritiro estivo di Auronzo, il ragazzo ha lavorato sodo, con l'obiettivo di recuperare in tempo per il tour de force che la formazione di Pioli avrebbe intrapreso di lì a poco: Supercoppa, playoff di Champions e prime due giornate di campionato, tutto compreso tra l'8 e il 30 agosto. E mentre i suoi compagni rimasti a Formello hanno approfittato della sosta di inizio settembre per ricaricare le pile, Stefan ha dovuto rispondere alla convocazione dell'Olanda, invischiata in un girone di qualificazione all'Europeo che rischia di vedere i Tulipani fuori dalla competizione. Dopo 45 minuti, però, il solito ginocchio sinistro è tornato a lamentarsi.

CON O SENZA DE VRIJ, LA MUSICA PER LA LAZIO CAMBIA ECCOME... - Pioli invece ha congiunto subito le mani e iniziato a pregare. Con la difesa della Lazio così avara di garanzie (10 le reti subite nei primi 5 impegni ufficiali), il forfait di de Vrij minaccia di costituire un grattacapo impietoso per il mister di Parma. Lo dicevamo prima: basta snocciolare i numeri che il colosso orange ha collezionato finora in maglia biancoceleste. Nella scorsa stagione, in campionato sono arrivate 19 vittorie sulle 29 partite da lui disputate: ben il 65% (nel computo non si calcola la trasferta contro la Sampdoria, in cui de Vrij è entrato in campo per soli 14 minuti). Stessa percentuale che emerge se si allarga il raggio anche alla Coppa Italia: 22 successi su 34 totali. Per il resto, quattro i pareggi (14%) e sei le sconfitte (21%) in Serie A (il dato sale rispettivamente a cinque e sette considerando la coppa). Senza l'olandese, invece, le statistiche compiono un vorticoso testacoda: su 8 incontri, la Lazio ha ottenuto 5 ko, 2 pari e una sola vittoria. Per un bilancio che recita: 62,5% di incontri persi, contro il 25% di segni "x" e il 12,5% di successi. La Coppa Italia mitiga solo in parte questo ruolino: con le assenze complessive che diventano 10, i biancocelesti hanno vinto in 3 occasioni (30%), pareggiato in due (20%) e perso in cinque (la metà precisa). Riaprire l'almanacco della scorsa stagione non fa allora che gettare ancor più nell'inquietudine Pioli. Ad agosto, è vero, lo stesso de Vrij non è apparso tra i migliori: per esempio, il primo gol del Bayer Leverkusen (nella gara di ritorno del preliminare) è stato causato proprio da un suo errore di valutazione. Ma l'ultimo infortunio e le ammissioni nel post partita concedono più di una spiegazione, volendo un'attenuante al suo difficile inizio di stagione. Stefano Pioli lo sa bene: de Vrij al top rientra tra i difensori più forti e affidabili d'Italia e d'Europa. Per questo motivo, l'allenatore laziale incrocerà le dita. Sperando che i controlli a cui si sottoporrà il suo baluardo siano clementi.

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