Autore Topic: Lazio in castigo  (Letto 636 volte)

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Lazio in castigo
« : Martedì 1 Settembre 2015, 13:33:03 »
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Sconfitta in Supercoppa, fuori dalla Champions e batosta a Verona. Agosto terribile per i biancocelesti



Tre sconfitte nelle prime cinque partite ufficiali. Tre gol fatti e undici subiti, ma soprattutto l’eliminazione dalla Champions e una pesante umiliazione dal Chievo Verona. La stagione della Lazio è cominciata nel peggiore dei modi e i motivi sono diversi: dalle carenze del mercato alla discutibile organizzazione dell’estate da parte del tecnico Stefano Pioli, dai nuovi e imprevisti dissapori all’interno dello spogliatoio ad una condizione fisica deficitaria.
 Un’estate tutta in salita, insomma. La «nuova era» annunciata dal presidente Lotito alla fine dell’ultimo campionato è partita male anche e soprattutto per un mercato improntato al futuro e al risparmio. Oltre venti milioni spesi dodici mesi fa - circa trenta mettendo nel conto anche i riscatti di Basta e Mauricio - appena 13 in questa estate per i giovani Kishna e Milinkovic-Savic, tra l’altro arrivati a Roma in ritardo, tra fine luglio e inizio agosto. A loro vanno aggiunti i parametri zero Hoedt, Patric e Morrison: tutti giovani, tutti con un potenziale interessante, ma nessuno pronto per affrontare la doppia sfida al Leverkusen, impegno fondamentale per ragioni economiche e psicologiche.
 Il deludente mercato, infatti, ha fatto ripiombare l’ambiente laziale nella depressione, alimentata anche da un precampionato disastroso. E qui arrivano le colpe dell’allenatore, bravissimo la scorsa stagione nel restituire un gioco alla squadra e l’entusiasmo ai tifosi. Un ritiro accorciato, solo dieci giorni ad Auronzo, con pochi titolari; una settimana nell’afa di Formello prima del mini-tour in Austria ma soprattutto l’arrivo anticipato nel forno di Shanghai, scelta criticata dagli stessi giocatori. Anche da qui nascono gli infortuni muscolari dell’«anziano» Klose e del fragile Biglia, arrivato peraltro solo a fine luglio a causa degli impegni con la nazionale, e la condizione fisica precaria dell’intera squadra: da De Vrij a Gentiletti, da Cataldi a Parolo, i biancocelesti per ora camminano e non corrono in campo.
 L’altro errore commesso da Pioli - peraltro contraddittorio nel definire la squadra fornitagli da Lotito competitiva ma ancora non pronta per i livelli della Champions - è la cattiva gestione della fascia di capitano. Un litigio continuo nello spogliatoio: Candreva infuriato, Biglia investito senza volerlo, Radu spodestato dallo stesso romano e infine Mauri, rientrato senza gradi ma incaricato di rialzare il morale dopo gli ultimi due ko. Si è persa così anche l’unione della scorsa stagione, quello spirito che aveva fatto la differenza. Troppi malumori, troppi giocatori scontenti e pronti a mollare alla prima difficoltà. L’unica nota positiva per la Lazio è la sosta per la nazionale, Pioli avrà due settimane per lavorare con chi è rimasto a Formello: bisogna ritrovare in fretta la voglia di lottare tutti insieme e la fiducia nel progetto biancoceleste, altrimenti questa stagione si trasformerà in un incubo.

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