Autore Topic: La Lazio pesca il Bayer dell’ex romanista Voeller  (Letto 689 volte)

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La Lazio pesca il Bayer dell’ex romanista Voeller
« : Sabato 8 Agosto 2015, 10:12:07 »
Il messaggero

C’È IL DERBY CON RUDI
La Lazio pesca il Bayer dell’ex romanista Voeller che confessa: «Per noi è l’avversario più difficile».

 Ritorno al futuro. C'è il Bayer Leverkusen ai preliminari nel destino della Lazio. Proprio come nel giorno del primo battesimo biancoceleste in Champions: 14 settembre 1999, la prima gara del girone A si gioca al BayArena. Finisce 1-1, così come il ritorno all'Olimpico. Stavolta le sfide (andata e ritorno) saranno invertite: il 18 agosto alle 20.45 si scenderà in campo a Roma, il 26 sera in Germania, ma non sarà ammesso il pari. Al massimo si andrà ai supplementari e poi ai rigori. Solo una accederà alla fase finale. Poteva andare molto peggio il sorteggio di Nyon, con Manchester United e Valencia incubi dell'urna, ma Pioli mette tutti in guardia: «E' un avversario impegnativo. Conosco bene il Leverkusen, so come gioca e cosa vuole il suo allenatore». Roger Schmidt, tedesco di ferro, in panchina dal 2014 dopo due esperienze importanti al Padeborn e al Salisburgo. Al suo primo anno ha fatto il botto. Come Pioli, 4-2-3-1 o 4-2-2-2. Due mediani e due trequartisti. Nell'ultimo campionato numeri pazzeschi: terzo miglior attacco (62 reti) e difesa. E una gran figura anche in Champions: «Sono usciti soltanto ai rigori con l'Atletico – sottolinea il mister biancoceleste - e quindi dovremo prepararci al massimo e dimostrarci all'altezza». Tradotto: aspirine per la Lazio, ma senza controindicazioni, si spera. Perché il bugiardino non mente, i tedeschi meritano rispetto e attenzione: nella passata stagione sono arrivati agli ottavi e quarti in Bundesliga. Ottimo calcio, compatto e fisico. Stadio caldo, tifo infuocato, che non si spegne a suon di litri di birra. Allora, prosit Miro, già pericolo numero uno su tutti i media in Germania.
REAZIONI AVVERSARIE
Il “Mito” incute sempre timore. Così il capitano Bender lo ricorda subito e Michael Shade, amministratore delegato del Bayer, trema: «Abbiamo pescato l’avversaria più dura di tutte, ma vogliamo qualificarci. Siamo una compagine giovane, ma già con tanta esperienza europea. C’è fiducia e pensiamo che il pressing richiesto dal nostro tecnico possa aiutarci a fare bene». Schmidt non si sente infatti sconfitto: «Non è uno shock. In queste situazioni penso sempre al peggio. Le probabilità di passare il turno sono 50 e 50%. Abbiamo il ritorno in casa ed è una cosa positiva. A Roma possiamo fare bene. Vogliamo sicuramente giocare questa stagione di Champion's League». Sarà un derby per il ds Rudi Völler, con un grande passato giallorosso: «Non dimenticherò mai Roma e la stracittadina. La Lazio sa giocare bene a calcio e insieme al Monaco è la squadra più simile a noi». Giro della palla veloce, pressing asfissiante, verticalizzazioni e ripartenze fulminee. Occhio a Hakan Calhanoglu, gioiellino maglia numero 10, classe 1994. E' il prezzo pregiato del Bayer, che piace alla Juve. A sentirlo parlare, però, non sembra vedersi lontano da Leverkusen: «Con la Lazio sarà un duello entusiasmante, sicuramente poteva andarci meglio, ma ora dobbiamo lavorare tutti insieme». 
IL PRECEDENTE
Dicevamo. Col Bayer Leverkusen c’è il ricordo della prima Champions, sempre nel ’99: la prima partita in assoluto della competizione in casa dei tedeschi, nel loro stadio-bomboniera, con Mihajlovic a pareggiare su punizione il gol di Neuville e una Lazio più volte vicina al successo pieno nella ripresa. Il ritorno all’Olimpico, terminato sempre 1-1, fu un altro festival del gol mancato dopo il vantaggio iniziale di Nedved, ma valse ai biancocelesti l’aritmetico superamento del girone. Adesso sarà tutta un'altra storia. Anche perché il club tedesco ha incassato una solo sconfitta, in casa contro il Wolsburg (4-5), nell'ultima annata. E perché la Lazio del 99' avrebbe vinto lo scudetto a fine stagione. A meno che anche questo non sia un segno del destino: «Vogliamo e possiamo migliorare il risultato dell'ultimo campionato», assicura Biglia. Che aveva tanta voglia di Champions per restare a Roma: ora sembra invece non bastargli nemmeno la fascia al braccio. Ritorno al passato. 
Alberto Abbate

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