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dalla Redazione di Città Celeste
ROMA - Le aquile volano a Shanghai. La scritta è gigantesca lungo la fiancata del pullman blu della Lazio, parcheggiato davanti allo Shanghai Stadium, ottantamila posti a sedere, dove sabato prossimo si giocherà la finale di Supercoppa con la Juve. Pioli e i suoi giocatori sono sul campo dell’anti-stadio per il primo allenamento cinese. Niente tribune. Vietato l’ingresso al pubblico, i teloni sulla rete di recinzione sono stati fatti mettere dal Real Madrid, ripartito dopo la sfida conclusa ai rigori con il Milan. Davanti al cancello - osserva il Corriere dello Sport - una cinquantina di tifosi asiatici con la maglietta della Lazio e anche dei fans di Klose con il numero 11 della Germania sulle spalle. Sono in fila e in paziente attesa per strappare un autografo ai giocatori biancocelesti, controllati a vista da alcuni agenti di sicurezza. Cielo grigio, intorno si cominciano a illuminare i grattacieli e gli alberghi alti trenta piani di Shanghai, venti milioni e passa di abitanti, la città più popolata del mondo. E’ appena arrivato anche Claudio Lotito, accompagnato da Luca Polce, il fidatissimo autista: il presidente indossa scarpe da ginnastica, pantaloncini e maglietta della Lazio e segue l’allenamento a bordo campo. Fa caldo e l’aria, carica di umidità, è irrespirabile: come se addosso ti soffiasse un phon per asciugare i capelli.
COMUNITA’. C’è attesa e fa effetto scoprire il pullman della Lazio a undicimila chilometri di distanza da Roma. No, non ha partecipato a Overland e non è partito due mesi fa da Formello. Targa cinese. E’ un pullman allestito a immagine e somiglianza rispetto a quello originale. Sulla fiancata la scritta è beneaugurante. «Le aquile volano a Shanghai». Le aquile sono state accolte ieri mattina con un entusiasmo straripante all’aeroporto di Shanghai Pudong, dove sono planate tra le 7 di mattina (larga parte del gruppo capeggiato da Pioli) e le 9, quando si sono aggiunti gli ultimi quattro giocatori (Djordjevic, Basta, Onazi, Keita) e Lotito. Immagini di festa, ragazze e ragazzi che strillavano come se fossero a un concerto di rock-star, tutti ordinati dietro alle transenne. E poi una foltissima rappresentanza di Grande Lazio, il forum più popolato dei tifosi asiatici della squadra biancoceleste: dalla Cina alla Thailandia, passando per l’Indonesia. Via web si sono affiliati circa in centomila. La Lazio nel 2009, quando Ballardini piegò l’Inter di Mourinho prima del triplete, aveva seminato bene e allargato i suoi confini in termini di popolarità. Sabato, per la finale con la Juve, i rappresentanti della comunità asiatica «Grande Lazio» saranno in 1500 e questa sera una delegazione ristretta avrà l’opportunità di riunirsi e abbracciare i giocatori: la società ha organizzato una sessione di autografi, poco dopo l’ora di cena, davanti all’hotel fissato come quartier generale della settimana di Shanghai.
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