www.corriere.itIl presidente della Lazio accusato di estorsione si difende: «Contro di me campagna diffamatoria e calunniosa. Vogliono fermare la riforma del calcio»«Ho la massima fiducia nella magistratura, e confido che in breve tempo chiarisca la mia posizione al fine di trasformare i miei accusatori in accusati». Così il presidente della Lazio, Claudio Lotito, commenta con una nota la notizia dell’indagine sul suo conto e le perquisizioni avvenute mercoledì nella sede della Figc e nella sua abitazione. «Contro di me - aggiunge - c’è una campagna diffamatoria per ostacolare l’opera di risanamento del calcio».
«Calunnie per impedire il risanamento del calcio»
Secondo il numero uno biancoceleste questa campagna «calunniosa» andrebbe avanti da mesi:«Il fine è indubbiamente quello di ostacolare l’opera di risanamento del calcio che sto contribuendo faticosamente a portare avanti - spiega Lotito, indagato per tentata estorsione - Consapevole di questo, mesi addietro, avevo appunto presentato presso la Procura di Roma una denuncia per diffamazione e calunnia. Confido che la magistratura, nella quale ho da sempre la massima fiducia, possa in breve tempo chiarire positivamente la mia posizione al fine di trasformare i miei accusatori in accusati».
La telefonata alla base dell’inchiesta
Le accuse partono dal 13 febbraio scorso quando il direttore generale dell’Ischia, Pino Iodice, decise di rendere pubblica una telefonata con il presidente della Lazio e proprietario della Salernitana, Claudio Lotito. Nel corso del colloquio il dirigente federale spiegava di voler rimettere in sesto la Lega Pro superando le contrapposizioni che c’erano tra i club a favore e contro l’allora presidente Macalli. Inoltre, Lotito parlava del Carpi e del Frosinone che in caso di promozione (poi avvenuta) in Serie A avrebbero dato poco in termini di diritti televisivi.
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