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L'almanacco delle imprese va aggiornato, questa Lazio non molla mai. L'Inter cede ai supplementari nei quarti delle Final Eight, dopo esser passata in vantaggio e aver dominato per 80 minuti. Ma quando tutti danno i biancocelesti per spacciati, quando l'arbitro ha già il fischietto in bocca, è lì che le aquile entrano in scena. Rossi firma il pari in extremis, Palombi sigla il sorpasso al 114esimo. Sarà Lazio-Roma in semifinale, sarà il quinto derby stagionale.
FORMAZIONI - Seck e Tounkara squalificati, Oikonomodis convocato dall'Australia, l'ingordo Borecki squalificato e convocato dalla Polonia Under 18. Scelte obbligate per Simone Inzaghi, che schiera la sua baby Lazio con il canonico 4-3-3. Almeno tra i pali il coach biancoceleste può contare sul suo supereroe di fiducia, Guido Guerrieri; il quartetto difensivo è composto da Pollace, Mattia, Prce e Germoni; Pace opera in cabina di regia, ai suoi lati ci sono Murgia e Verkaj. Tridente a dir poco inedito con Silvagni, Fiore e Palombi. Neanche mister Vecchi può schierare il suo undici ideale, bastano i nomi di tre assenti per capire che in campo non c'è l'Inter migliore: Bonazzoli, Puskas e Camara.
PRIMO TEMPO - Un primo tempo di sofferenza, una frazione vissuta costantemente in apena. La Lazio trascorre i primi quarantacinque minuti nella propria metà campo, in attacco non arriva un solo pallone giocabile. Merito dell'Inter, che fa valere la sua straripante fisicità, controlla il match e spreca almeno tre nitide palle-gol. È sulla destra che i nerazzurri sfondano con continuità, Delgado va a velocità doppia rispetto a Germoni. La prima occasione del match nasce da un errore marchiano di Prce, che inciampa e consegna la sfera a Delgado, il cui cross è allontanato provvidenzialmente da Murgia. Non è un episodio isolato, poco dopo l'Inter coglie in palo clamoroso con Correia sugli sviluppi di un calcio d'angolo. E alla mezz'ora Rocca non inquadra la porta lasciata completamente sguarnita da Guerrieri. La Lazio è tutta in un tiro di Pollace dai 25 metri, troppo poco per raggiungere la Roma in semifinale.
SECONDO TEMPO - È la seconda frazione di gioco, ma in pochi se ne accorgono. Sì, perché il monologo dell'Inter non accenna ad arrestarsi. Inzaghi richiama Fiore per dare spazio a Rossi, un attaccante per un attaccante. Il cambio di marcia non arriva, il gol dei nerazzurri è nell'aria. Delgado prima e Correia poi fanno le prove generali, ma è Rocca a prendersi la gloria. Il numero 20 salta indisturbato in area e gonfia la rete, sui calci piazzati non c'è partita. Inzaghi si volta verso la sua panchina, punta il dito su Condemi che prende il posto di capitan Silvagni. Ed ecco la prima reazione delle baby aquile: filtrante di Palombi per Rossi, diagonale destro che sfiora il palo. Un sussulto che sveglia la Lazio. Palombi e Rossi non approfittano dell'indecisione del portiere Radu, sempre Palombi non trova la deviazione vincente sotto porta. Inzaghi si gioca la carta Milani, un esausto Verkaj lascia la scena. L'Inter frena, sembra accontentarsi. E sconta un atteggiamento improvvisamente remissivo. Quando il triplice fischio sembra prossimo, il destro vellutato di Pace pesca Rossi in area, volo d'angelo ed è 1-1. Ancora una volta la Lazio rinasce a un passo dal tracollo.
SUPPLEMENTARI - Energie in campo poche, idee ancor meno. Lazio e Inter si affidano all'istinto, all'orgoglio, alla voglia di tricolore. Murgia ci prova col sinistro dalla distanza, Baldini s'incunea nell'area laziale e si lascia cadere: il signor Piscopo cerca nel taschino ed estrae il giallo. Nel secondo tempo supplementare le aquile spiccano il volo, l'Inter può solo ammirare. Dopo il gol giustamente annullato a Murgia per fuorigioco, niente e nessuno può frenare l'esultanza di Palombi. Condemi conquista l'ennesimo pallone, Rossi riceve, arriva sul fondo e la mette in mezzo. Palombi è un cecchino, la Lazio vola in semifinale contro la Roma.
