Autore Topic: 29 maggio 1985, Heysel......  (Letto 1027 volte)

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Offline gentlemen

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29 maggio 1985, Heysel......
« : Venerdì 29 Maggio 2015, 19:13:33 »
Lo ricordo, la guardai alla tv, avevo 12 anni, le immagini mi scioccarono, al momento ebbi una reazione rabbiosa verso gli hooligans del Liverpool e speravo che gli ultras della juve, dall'altra curva andassero a farsi giustizia da sé.
La cosa assurda e vigliacca è che in quel noto settore Z c'erano tifosi normali, e non tifoseria organizzata.
Ho sempre pensato, e lo penso tuttora, che le dinamiche di ordine pubblico, come organizzazione dell'evento, se lo facessero ex-ultras garantirebbe molta più sicurezza rispetto a poliziotti/burocrati/dirigenti a 5mila euro al mese, e non per motivi strani, solo perché conoscono dinamiche e psicologie ai più poco note.
Le autorità di allora pensarono di mettere nella stessa curva hooligans del Liverpool e tifosi juventini, separati solo da una piccola rete, roba da incarcerarli x 20 anni.
Povere Famiglie, una preghiera x le vittime.

Offline Wild Bill Kelso

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Re:29 maggio 1985, Heysel......
« Risposta #1 : Venerdì 29 Maggio 2015, 19:31:03 »
Complimenti Gentlemen, hai fatto bene a ricordare quell'immane tragedia.
Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Online Er Matador

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Re:29 maggio 1985, Heysel......
« Risposta #2 : Venerdì 29 Maggio 2015, 20:21:36 »
Ricordo come fosse ieri: accesi la TV con qualche minuto di ritardo e mi ritrovai davanti quelle immagini.
La mia prima reazione di neppure undicenne fu il pensare che in Libano o in qualche teatro di guerra la situazione fosse precipitata, e che una diretta imprevista si stesse sovrapponendo alla partita.
Leggevo sui quotidiani della situazione tesa in varie aree del mondo.
Conoscevo la facilità con cui l'emittente di Stato 'segava' la diretta degli eventi sportivi a favore dei Tg.
Non mi era ignota neppure la nozione di incidenti da stadio, ma non sapevo ancora che potessero arrivare a tanto.
Ci vollero qualche minuto e la voce di Pizzul, del quale non ricordavo corrispondenze extra-sportive, per rendermi conto che quella, purtroppo, era davvero la finale di Coppa Campioni.
A mente relativamente fredda appare doveroso riflettere sulle sentenze.
Gli Inglesi, che neppure a casa loro riuscivano a tenere a bada gli hooligans, non erano immuni da colpe e omissioni: eppure continuo a ritenere la loro esclusione dalle Coppe, che ne ha falsato per sempre la Storia, un'isterica mostruosità giuridica.
Il Paese più colpevole, per le criminali lacune nella gestione della sicurezza e per il vergognoso atteggiamento anche dopo la tragedia, era proprio il Belgio.
Decenza avrebbe voluto che da quelle parti si facesse terra bruciata a tempo indeterminato per l'organizzazione di eventi sportivi.
Invece, solo ture lustri dopo, vi si disputarono gli Europei: facendo tappa allo stadio Re Baldovino, vigliaccamente ricostruito sulle macerie dell'Heysel con l'ipocrita cambio di nome.
Come una beffarda colata di cemento sulla fossa comune che conteneva simbolicamente non solo quei morti, ma anche la loro memoria.
Se c'è qualcuno a cui auguro tuttora di piangere calde lacrime per quella strage colposa e menefreghista, è proprio il Paese delle banche e dei pedofili.

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Offline Frusta

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Re:29 maggio 1985, Heysel......
« Risposta #3 : Venerdì 29 Maggio 2015, 20:43:19 »
Conosco il Belgio per averci dovuto (ne avrei fatto volentieri a meno) lavorare per sei mesi: è una nazione di merda, abitata da gente di merda, con un livello di umanità di merda e gestito (a tutti i livelli) con una ottusità di merda.
Una tragedia come quella dell' Heysel, con quelle modalità, poteva accadere solo il quel paese di merda.
Per quel crimine avrebbe dovuto pagare con la galera a vita OGNUNO dei merdosissimi abitanti di quella nazione di merda.

Scusate il ripetuto francesismo ma mi stanno passando davanti agli occhi, uno per uno, i 180 giorni più di merda di tutta la mia vita.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Clazia

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Re:29 maggio 1985, Heysel......
« Risposta #4 : Venerdì 29 Maggio 2015, 22:25:01 »
Quella sera ero a cena con il mio poi diventato ex in un ristorantino niente di che qui, vicino casa.

Sullo sfondo della saletta, un po' lontano, c'era uno schermo tv, un po' in alto, non troppo invadente - ho sempre detestato le tv nei ristoranti a meno che non si decida di andarci  apposta, tipo per vedere una partita -.
Era un ristorante, all'epoca, che faceva cucina sarda, una novità per, appunto, l'epoca.  Antipastini sfiziosi, grigliata, grappa filu e ferru.

Non guardavamo lo schermo, come dicevo, il fatto che ci fosse una tv in quel posto e quella sera era un puro caso.

E così intanto chiacchieravamo.

E però lo sguardo che, vuoi o non vuoi, in millanata circostanze del genere viene comunque inesorabilmente catturato da uno schermo tv - la durata della cattura varia per via di innumerevoli fattori, tipo luogo, persone presenti sul, pensieri, priorità ecc. - dicevo, il nostro sguardo comincia ad essere catturato sempre di più da quello schermo in fondo alla sala.
C'è un che di strano, non vedi i "pupazzetti" - leggi calciatori - che giocano in uno schermo lontano, anche se, come detto, del loro evento agonistico te ne importa poco, anzi nulla: io Laziale, il mio ex calcisticamente ateo.

No, vedi scene strane, confuse. Di sicuro non schemi o azioni di gioco.

Poi poco alla volta cominci ad intuire - l'audio è bassissimo, e, del resto, mica che il buon Pizzul avrebbe potuto mettersi a dire più di tanto - a capire. A sentirti sconvolta.

Buona parte della cena resto sul tavolo. E non perchè non fosse buona.

Fu una serata strana, triste, tristemente strana.

Hai presente quando ad un americano chiedono "ti ricordi dove eri quando uccisero Kennedy?" ovviamente non a mo' di pretendere un alibi ma per sottolineare l'importanza dell'evento nella memoria umana.

Beh, ho sempre pensato che per noi Italiani lo stesso possa essere anche per altre cose tipo "ti ricordi dove eri quando rapirono Moro ?" oppure  "quando arrivò la notizia dell'esplosione di Capaci", ma anche, appunto, "ti ricordi dove eri la sera dell' Heysel ?".

Certo che sì. Porca pupazza.

Ecco.
Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

Take a sad song and make it better.