Autore Topic: Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona  (Letto 7854 volte)

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Offline Frusta

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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #20 : Sabato 21 Dicembre 2013, 10:36:43 »
che peccato, 'sto topic sta diventando unilaterale.
(...)
Berlusconi non c'è più, quindi non c'è più da fare buoni contro cattivo.
si parla di uno dei tre poteri dello Stato e dei suoi rapporti con i cittadini.
(...)

Purtroppo per trattare seriamente l'argomeno non basta avere l' età, è necessario pure avere la memoria.
Io possedendo abbondantemente la prima e discretamente la seconda non posso non meravigliarmi di come le posizioni che gli opliti del bene hanno abbracciato nell'ultimo ventennio siano così diverse quelle che avevano sposato prima.
Parlo di quando accusavano l'Italia di avere una una polizia ed una magistratura degna del Cile di Pinochet. Quando si appellavano ad Amnesty International per la durata della carcerazione preventiva, quando stigmatizzavano il fatto che per pene detentive di 20 anni la detenzione degli imputati potesse superare i 10 anni prima dell'arrivo della sentenza, o fino a che punto potesse venire ulteriormente estesa con la modifica dei capi d'imputazione, o con l'aggiunta di nuove accuse da parte di giudici di altre città, mentre i procedimenti giudiziari erano ancora in corso.
Perchè era di questo, un tempo, quello di cui la sinistra italiana si occupava.
Di quando parlava dei sindacalisti che venivano "portati in caserma per accertamenti" e tornavano a casa pesti, di quando accusava l'apparato repressivo italiano di aver superato i livelli Videliani, di quando voleva la smilitarizzare dei carabinieri e della guardia di finanza (la polizia era già stata smilitarizzata), di quando voleva il disarmo delle forze dell'ordine, di quando appoggiò e co-promosse il referendum per la responsabilità civile dei giudici, che fu vinto proprio per l'impegno, in prima fila, della sinistra stessa, dopo il caso di Tortora.
Quando a sinistra il tema dei diritti delle persone (dunque anche degli imputati) era un tema sentito, quando le fughe di notizie come quelle che causarono la morte di Livatino e Dalla Chiesa, erano stigmatizzate e considerate come il frutto dell'infiltrazione mafiosa e criminale nelle procure...
Possibile che me le ricordo solo io stecose?
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline benvolio

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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #21 : Sabato 21 Dicembre 2013, 11:53:49 »
Frusta me le ricordo anche io (vedi quanto detto sopra); ho pure raccolto coi socialisti e i radicali le firme per il referendum sulla responsabilita' civile (altro e' la separazione delle carriere, discorso molto piu' politico).
Qui pero' il problema e' che il pm di Cremona sembra essere un magistrato "non eccezionale" il cui lavoro trova indebita vetrina mediatica. Una cosa insomma molto terra terra. Ripeto: scomodare la Costituzione e la Politica (le maiuscole obbligatorie) per una faccenda del genere non e' troppo? E se non, la domanda corollario, e' faremmo altrettanto se tutto cio' riguardasse l'altra squadra di Roma?

Offline chemist

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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #22 : Sabato 21 Dicembre 2013, 12:20:50 »
Benvolio,

cosa ti fa pensare che De Martino sia solo un incompetente e non qualcuno voglioso di protagonismo che voglia inseguire a tutti i costi una vicenda con una vetrina tanto illuminata?

Offline benvolio

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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #23 : Sabato 21 Dicembre 2013, 12:40:54 »
Chemist
l'una cosa non esclude l'altra: incompetente e smanioso di protagonismo (magari nel rapporto di genere a specie). Peraltro e' facile nel mondo del calcio che incompetenze e smanie di protagonismo facciano scopa. Pero' i rimedi, quelli veri (rispetto all'ambito) sarebbero, per me, le carte bollate e la controcumunicazione, non gli attacchi all'Ordine giudiziario, le riforme costituzionali e le carriere separate dei magistrati. Perche' ripeto siamo prima cittadini e poi laziali (o romanisti).

Boks XV

Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #24 : Sabato 21 Dicembre 2013, 12:41:39 »
Non e' che stiano scomodando la Costituzione per una faccenda un po' meno importante, la Lazio e quelli li', mentre la lasceremmo volentieri a Quagliarello e Violante se non ci sentissimo cosi' toccati?

guarda Benvolio, io è dal 1980 che mi sento toccato.
e non mi riferisco certo alla prima edizione del calcioscommesse.

Offline Frusta

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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #25 : Sabato 21 Dicembre 2013, 13:02:54 »
...gli attacchi all'Ordine giudiziario...
Non all'Ordine giudiziario come istituzione, ma alla carne di porco che proprio di quella istituzione viene fatta da parte dei suoi stessi componenti.
E soprattutto della possibilità che quei componenti hanno impunemente e prevaricatoriamente di farlo, dato che possono rispondere delle loro azioni (quali che siano!!!)  solo a se stessi.
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Boks XV

Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #26 : Sabato 21 Dicembre 2013, 13:58:42 »
E soprattutto della possibilità che quei componenti hanno impunemente e prevaricatoriamente di farlo, dato che possono rispondere delle loro azioni (quali che siano!!!)  solo a se stessi.

è questo lo sconcio principale.
una corporazione conchiusa, blindata.
possono fare una rivoluzione politica, o possono esserne strumenti -tipo Di Pietro (il quale, scarpe grosse e cervello fino, quando se ne è reso conto si deve esser detto "ah sì, allora mo' magno pure io" ed è sceso in politica)- perchè possono giudicare il potere legislativo e quello esecutivo.
poteri questi ultimi che, giova ricordarlo, sono espressione diretta e indiretta del popolo.

Offline benvolio

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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #27 : Sabato 21 Dicembre 2013, 14:00:04 »
Si Boks, comprendo, ma io parlo dello specifico caso; parlo di causa ed effetto. Perche' ora? perche' non derubrichiamo questa storia a incompetenza e protagonismo, con tanto di collusione di interesse della stampa non deontoligica?

Offline AlenBoksic

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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #28 : Sabato 21 Dicembre 2013, 14:06:58 »
Metto insieme entrambi.
Anche DiPietro - giova ricordarlo - divenne simbolo dell'inchiesta milanese grazie ad un TG che teneva un giornalista fisso davanti al Tribunale di Milano
(non bisogna vi ricordi quale fosse il TG, giusto?),
e col senno del poi ci sarebbe da chiedersi come mai proprio lui venne scelto e non altri.
Ad ogni modo sono contrario per principio alle generalizzazioni: nella Magistratura, come in qualsiasi altro posto che coinvolga migliaia di persone - c'è tutto e il contrario di tutto, attraverso l'intero spettro delle sfumature.
Quello che va riformato è il sistema sanzionatorio della stessa e i primi a volerlo dovrebbero essere proprio i medesimi magistrati (il cui livello medio generale - va detto - mi pare stia scemando paurosamente, vedi ultima sacrosanta polemica di Caselli per la frase inserita sull'agenda di MD)
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Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #29 : Sabato 21 Dicembre 2013, 18:00:22 »
Il problema della giustizia in Italia è veramente drammatico ed è purtroppo destinato a peggiorare sempre di più in assenza di provvedimenti drastici che ormai nessuno adotterà mai.
Un palliativo molto importante che non inciderebbe neanche sulla struttura dell'ordine giudiziario o sulla responsabilità civile dei magistrati sarebbe quella che è stata chiamata legge-bavaglio.
La grande maggioranza dei magistrati svolge coscienziosamente il proprio lavoro in silenzio. Altri (ne abbiamo un esempio a Cremona) lavorano esclusivamente in funzione della ribalta mediatica, fregandosene della sostanza del proprio operato.
Cosa dovrebbe prevedere la legge-bavaglio: proibire la pubblicazione di ogni notizia relativa alle indagini fino al rinvio a giudizio.  Dopo il rinvio a giudizio, invece, tutto diventerebbe accessibile alla stampa, che potrebbe però pubblicare soltanto i materiali utilizzati nel giudizio e non le miriadi di intercettazioni irrilevanti che sono state realizzate.
Pensate che il procedimento di Cremona va avanti da oltre due anni e mezzo e non è stato chiesto neanche un rinvio a giudizio.  Il procedimento esiste solo per la ribalta mediatica che regala a PM e Gip.  Se le ordinanze di custodia cautelare non potessero finire sui giornali, se Di Martino non potesse farsi intervistare da mens e fosc ogni settimana, cosa sarebbe successo a Cremona?  Avrebbero istruito il processo contro 4 sfigati che taroccavano partite di serie C e la storia si sarebbe chiusa così.  Invece, stanno spendendo soldi a palate e impegnando risorse che potrebbero essere utilizzate per combattere il crimine per scovare scoop da dare in pasto ai giornali.
E gli esempi in Italia potrebbero moltiplicarsi...
A mali estremi, estremi rimedi...

Zapruder

Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #30 : Sabato 21 Dicembre 2013, 18:41:22 »
La grande maggioranza dei magistrati svolge coscienziosamente il proprio lavoro in silenzio.

Quello che non ho mai capito, nella vita, è il motivo per cui, in presenza di un sistema malfunzionante per la presenza di elementi che lo sabotano, nella migliore delle ipotesi, si trovi come soluzione quella di cambiare il sistema, invece di eliminare gli elementi che lo sabotano.

Veniamo da un quarto di secolo di riforme elettorali a scimmiottare gli americani: alzi la mano chi ha il coraggio di affermare che la qualità degli inquilini delle due aule sia migliorata. O che abbiamo avuto governi migliori di quella che solo la cialtronaggine e la coazione a ripetere di certi redattori - non certo "giornalisti" - ha potuto definire Prima Repubblica (terminata, se è per questo, il giorno del rapimento di Moro, altro che "rivoluzione giudiziaria": quella volta, il sistema giudiziario penetrò in modo devastante in un sistema politico ormai al lumicino e incapace di difendersi: si scambia "l'offensiva della Magistratura" con lo schianto del potere gestito fuori dal Parlamento: ma questi sono altri discorsi). 

Occhio a giocare con l'equilibrio dei poteri.

Offline Frusta

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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #31 : Sabato 21 Dicembre 2013, 20:20:08 »
Come si fa ad eliminare elementi che provocano il malfunzionamento di un sistema che funziona male appunto perché, rispondendo esclusivamente a se stesso, non solo non li elimina, ma non permette a nessuno nemmeno di metterli in discussione diosololosà.
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« Risposta #32 : Domenica 22 Dicembre 2013, 12:31:57 »
Voglio 11 Scaloni

Offline aaronwinter

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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #33 : Domenica 22 Dicembre 2013, 17:36:02 »

Non e' che stiano scomodando la Costituzione per una faccenda un po' meno importante, la Lazio e quelli li', mentre la lasceremmo volentieri a Quagliarello e Violante se non ci sentissimo cosi' toccati?

no, non è cosi.
Non nel mio caso - né in tanti altri, a stare a quello che leggo.

La procura del torrone è stata  solo lo stimolo per parlarne su BC.org, non certo la causa delle mie ed altrui preoccupazioni, ché già troppe volte abbiamo visto protagonismi ed impunità alla base di azioni giudiziarie, in ben altri campi.

Ciao
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Offline aaronwinter

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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #34 : Domenica 22 Dicembre 2013, 17:39:44 »
Ma la lettera di Rita Bernardini alla curva nord dove la posto?
http://www.radicali.it/comunicati/20131219/marcia-natale-lettera-invito-ai-tifosi-della-ss-lazio#sthash.Sgfsyo7N.dpuf

eh ma strumentalizza.
Così come - usando dello stesso metro - MLK e Madiba strumentalizzavano la discriminazione razziale, e Madre Teresa la povertà.

Si parva licet... ovvio
Damose da fa (remix di aaronwinter)
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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #35 : Lunedì 23 Dicembre 2013, 18:08:50 »
Quello che non ho mai capito, nella vita, è il motivo per cui, in presenza di un sistema malfunzionante per la presenza di elementi che lo sabotano, nella migliore delle ipotesi, si trovi come soluzione quella di cambiare il sistema, invece di eliminare gli elementi che lo sabotano.

Perché il problema principale è che gli elementi che sabotano il sistema si sentono autorizzati a farlo dalla pressoché totale assenza di contrappesi.  Insomma, il sistema può essere sabotato senza correre alcun rischio...

Offline aaronwinter

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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #36 : Domenica 29 Dicembre 2013, 22:13:01 »
Speciale di "Servizio Pubblico" sulla Terra dei Fuochi.

Un intervistato cita Narducci come uno che si fece parte attiva (passiva?) per tenere nei cassetti i dossier sui siti inquinati e le alte cariche istituzionali coinvolte.
Non lo dice un pentito di mafia (cosa che aprirebbe a diverse, multiformi letture) ma un ufficiale di PS, peraltro ora ammalato di linfoma non-Hodgkin causa l'esposizione agli agenti cancerogeni durante le indagini. Intervistato direttamente in quel reparto di oncologia che ne ospita mla sofferenza.

Manca qualcosa?
Ah sì. Narducci: ebbene, sì, è proprio QUEL Narducci, eroe calcistico-mediatico e riferimento dei vari Di Martino di Provincia, alla ricerca di esposizioni mediatiche (e di qualche posto in giunta)

Dunque, mentre un Narducci - ma la cosa la cito solo ad esempio di tante, analoghe situazioni e dei danni creati dalla autoreferenzialita operativa della magistratura - faceva le sfilate di moda davanti a telecamere e microfoni per la fondamentale inchiesta su Moggi e Paparesta, i fascicoli da lui tenuti nei cassetti procuravano colposamente altre centinaia di casi sanitari.

Mi va il sangue al cervello, UE salvaci tu.

(e comunque, non posso non sottolineare che la cosa è stata fatta cadere, né ripresa né tantomeno rilanciata, dal solerte giornalista, ma di sicuro questo non è stato influenzato dalle sue recentissime ambizioni elettorali, poi frustrate, nella lista dell'ex PM Palermitano)

Scusatemi lo sfogo, scusatemi davvero.
Damose da fa (remix di aaronwinter)
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Giglic

Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #37 : Sabato 25 Gennaio 2014, 06:42:09 »
Da un quotidiano:

 Si può finire a processo per aver rubato un fiore e rischiare tre anni di galera. Succede in Italia. Specie se sei un giovane immigrato e un’ipotesi così assurda fai fatica persino a immaginarla, e declinarla nella lingua del Paese dove hai scelto di ricominciare da capo. El Israel è nato in Etiopia e vive a Roma da tanti anni. Ne ha trentanove. La sua vita il 4 giugno 2011. Sta passeggiando in centro, vicino a via Cavour. La sua attenzione è catturata da una macchia di colore in un’aiuola. El Israel osserva l’oleandro, allunga la mano e coglie i fiori, spezzando involontariamente un paio di ramoscelli della pianta. È un regalo per la fidanzata. Hanno un appuntamento: lei lo aspetta di fronte alla stazione Termini. L’avrebbe raggiunta in pochi minuti. Non fa in tempo, due agenti assistono alla scena e lo fermano: lo identificano e scatta la denuncia a piede libero.
   IL DIRITTO – per quanto possa sembrare assurdo – non fa sconti: l’azione penale è obbligatoria. Cogliere fiori da un giardino pubblico non è un atto di cavalleria, né al contrario, di superficialità o maleducazione: per la legge è semplicemente un reato. “Danneggiamento aggravato”, spiega Gianluca Arrighi, l’avvocato di El Israel. “Sotto il profilo formale, il magistrato non poteva richiedere l’archiviazione: il codice di procedura penale per i maggiorenni non prevede l’irrilevanza del fatto, come avviene per chi ha meno di 18 anni. Il danneggiamento è ‘aggravato’ perché l’ ‘oggetto’ rovinato – la pianta di oleandro – si trova su una strada pubblica”. Un “reato” che prevede pene da sei mesi a tre anni di reclusione, secondo l’articolo 635 del codice penale. El Israel oggi vive a Firenze. Dopo la denuncia ha deciso di lasciare Roma. Fatica ancora a parlare italiano. È facile pensare che sia stato decisivo il suo essere straniero, di colore e incapace di farsi comprendere, di fronte allo “zelo” dei poliziotti che l’hanno denunciato. Ma questo nessuno potrà dimostrarlo.
   In Italia, fiori a parte, non ha mai commesso un reato: è incensurato. A differenza di tanti connazionali che hanno sofferto e sfidato la clandestinità, è entrato nel Paese con le carte in regola. Ha lavorato ogni volta che ha potuto. Arrangiandosi, cambiando di continuo, ma sempre in modo regolare: ha fatto le pulizie in diverse case di Roma, è stato impiegato per un buon numero di ditte. Ora rischia di perdere tutto, compreso il permesso di soggiorno. Senza nemmeno capire perché. “Di certo le parole del diritto non aiutano – dice l’avvocato – e la legge, a volte, non coincide con il buon senso”. Come ha reagito? “Era incredulo e impotente. Ha detto che avrebbe affrontato il processo, altro non può fare…”. Nel Paese delle prescrizioni eccellenti e delle mille scappatoie per gli imputati facoltosi, se non sei nessuno, può rovinarti la vita anche una pianta di oleandro. “È grottesco. In quindici anni di processi penali non mi è mai capitato nulla del genere. Senza considerare lo spreco assurdo di tempo, energie e denaro pubblico per mettere in moto la macchina della giustizia; il coinvolgimento di pubblici ministeri, giudici, cancellieri e ufficiali giudiziari”. Il processo comincerà il 15 febbraio.


Offline aaronwinter

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Re:Sulla magistratura in merito agli ultimi casi di Cremona
« Risposta #38 : Venerdì 15 Maggio 2015, 08:38:25 »
Spataro dixit.

http://www.lastampa.it/2015/05/09/cronaca/basta-con-i-magistratieroi-pieni-di-s-sfogo-del-procuratore-al-convegno-sullinformazione-4zHle43YlrLR9HZ6DkkxwO/pagina.html

Citazione
«Non sopporto più i colleghi che si propongono come gli unici eroi che lottano per il bene, mentre tutto attorno c’è il male, loro sono una sorta di Giovanna d’Arco, alla continua denuncia dell’isolamento, che peraltro non ha nulla di eccezionale, ma è tipico del nostro lavoro. Non sopporto l’andare in piazza per raccogliere firme di solidarietà»: lo ha detto il procuratore della Repubblica di Torino, Armando Spataro, intervenendo a una tavola rotonda su «Informazione e giustizia» oggi al Palazzo di Giustizia di Torino.
«Ci sono stati magistrati – ha aggiunto a titolo di esempio - che hanno persino sostenuto a Palermo, dopo aver letto una sentenza che disattendeva le sue conclusioni, che se lui fosse stato un professore avrebbe dato 4 a quei giudici, dicendo che il Csm avrebbe dovuto valutare al fine di designare il procuratore di Palermo il grado di condivisione dei candidati dell’impostazione del processo sulla trattativa (Stato-Mafia). Mi sembra una impostazione inaccettabile».
 
Nel suo deciso intervento, Spataro ha poi evidenziato «il caso di quei pubblici ministeri che a distanza di 20 anni dall’inizio dei processi di mafia al Nord, dicono “Finalmente arrivo io e indago sulle infiltrazioni di mafia al Nord” o i continui riferimenti a entità esterne, ai poteri forti. Il vizio più pesante che io avverto è la tendenza a proporsi come moralisti o storici, come se toccasse ai magistrati moralizzare la società o ricostruire un pezzo di storia.
Il procuratore ha quindi detto di ritenere «una fortuna che sia finita l’era Mani Pulite: rammento i giornalisti a frotte dietro i pubblici ministeri nei corridoi e devo dire che alla fine qualche collega era più convinto dell’importanza della notizia in prima pagina che non dell’esito del processo». E ha precisato: «Non sto contestando il diritto e il dovere del magistrato di intervenire nel dibattito civile. È giusto che si intervenga, senza però dare alcun segnale di dipendenza o vicinanza politica. Il vizio più pesante che io avverto - ha concluso - è la tendenza a proporsi come moralisti o storici, come se toccasse ai magistrati moralizzare la società o ricostruire un pezzo di storia».
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Offline AlenBoksic

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« Risposta #39 : Venerdì 15 Maggio 2015, 08:50:41 »
Da un quotidiano:
 Si può finire a processo per aver rubato un fiore e rischiare tre anni di galera.

E’ ufficialmente entrato in vigore il regime di tenuità del fatto, così come enunciato nel decreto legislativo 28/2015, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 marzo.

Arriva così una delle novità più discusse per la punibilità nei confronti dei reati cosiddetti lievi, mentre, proprio ieri, il Senato ha dato il proprio via libera alla legge anticorruzione, che inasprisce le pene per chi commette reati legati alla pubblica amministrazione, ripristinando il falso in bilancio fino a cinque anni.

E proprio quella dei cinque anni è la soglia al di sotto della quale è oggi applicabile il criterio di tenuità del fatto, mirato a ridurre l’obbligatorietà dell’azione penale da parte del pubblico ministero, limitandola a quei casi più gravi che necessitano di esame in aula e dibattimento per essere adeguatamente valutati e sviscerati.

Di fronte al perdurare di una lentezza cronica del sistema di giustizia, insomma, il legislatore ha voluto concedere un ulteriore strumento per chiudere in fretta i fascicoli meno penalmente rilevanti, mantenendo, per le parti offese, la possibilità di rivalersi in sede civile.

Questa scelta, poi, non ha mancato di generare allarme nella popolazione, che ha temuto di andare incontro a una depenalizzazione generale per reati come il maltrattamento di animali, la rapina, o lo stalking e così via, tutti comportamenti che, per le pene previste, ricadrebbero teoricamente nei criteri per lo stop definito dal decreto legislativo in oggetto.

In sede di esame parlamentare, però, si sono posti i paletti sull’esercizio del principio di tenuità del fatto, che non deve tenere conto di atti di particolare violenza o gravità, oppure nel caso siano reiterati pur nella lievità del comportamento.

Va comunque sottolineato che, in sede di stesura del decreto, si è preferito non escludere in maniera esplicita nessun tipo di reato, il che ammette il ricorso alla tenuità del fatto anche per delitti al pari di violenza privata, minaccia, violenza, truffa o appropriazione indebita.

In generale vengono comprese nel novero di reati coinvolti nell’archiviazione da parte degli inquirenti, le accuse per reati contro la fede pubblica, contro l’incolumità pubblica, contro l’ordine pubblico, contro l’amministrazione della giustizia e contro la pubblica amministrazione.

Vai all’elenco completo dei reati inclusi nella tenuità del fatto

Vai al testo del decreto
http://www.leggioggi.it/2015/04/02/tenuita-fatto-in-vigore-per-quali-reati-condizioni/

Poi magari i nostri amici che son del settore ci spiegano se questo provvedimento può servire ad alleggerire in parte il contenzioso.
Voglio 11 Scaloni