www.gazzetta.itLa doppietta del Profeta regala il successo ai nerazzurri: i biancocelesti, subito avanti grazie al gol di Candreva, restano in 9 per le espulsioni di Mauricio e Marchetti, e restano terzi dietro la Roma. Berisha para un rigore a IcardiL’ex Destro sabato affonda la Roma? L’ex Hernanes riapparecchia un derby di fuoco (24 maggio) spegnendo il sogno Lazio di scavalcare i cugini al secondo posto. Una doppietta bella quanto forse inutile in chiave Europa League, viste le vittorie nel pomeriggio di Sampdoria e Fiorentina. Vincono 2-1 i nerazzurri, andati subito sotto per colpa di Candreva ma capaci di ribaltare il match grazie alla doppia espulsione di Mauricio, nel primo tempo, e Marchetti, che ha provocato un rigore poi sbagliato da Icardi.
PRIMO TEMPO — Pioli ritrova Biglia, affiancato da Parolo nel 4-2-3-1 con Candreva, Mauri e Felipe Anderson alle spalle di Klose. Non che Mancini sia meno offensivo, con Kovacic preferito a Gnoukouri, per completare la mediana con Guarin e Medel, ed Hernanes trequartista dietro a Icardi e Palacio. I padroni di casa però hanno un altro passo. Candreva impegna subito Handanovic e poi sfonda al 7’, su percussione di Felipe Anderson che prima aveva portato fuori posizione Ranocchia. Il Profeta "predica" con un gran passaggio per Icardi, che solo davanti a Marchetti riesce a calciare alto. Ma la Lazio in ripartenza è una pugnalata continua e serve un doppio miracolo di Handanovic e Ranocchia per negare a Parolo il raddoppio. Visti anche i risultati del weekend, sembra una notte segnata. Invece a metà tempo la Lazio resta in 10 per un rosso diretto a Mauricio, che fa cadere al limite dell’area Palacio, scattato sul filo dell’offside. Hernanes su punizione trova l’angolino (ma Medel sul tiro è in fuorigioco attivo) e Pioli deve correre ai ripari togliendo Mauri per inserire Braafheid e accentrare Radu. L’Inter prende coraggio e metri e va vicina al vantaggio con Icardi e Palacio. La Lazio fatica a riorganizzarsi nel 4-2-2-1, i nerazzurri ne approfittano a sprazzi, cercando troppo spesso il lancio lungo invece che il fraseggio palla a terra, per la rabbia di Mancini. Ma sono comunque in grado di spaventare Marchetti su punizione di Guarin (che si infortuna) e colpo di testa di Vidic. Biglia tenta un sussulto allo scadere su punizione procurata dal furetto Anderson, ma Handanovic c’è. Si va all’intervallo tra i fischi dell’Olimpico a Massa e all’ex Hernanes, colpevole di avere esultato con la consueta capriola dopo il gol.
SECONDO TEMPO — Mancini gioca subito la carta Podolski per Guarin, passando al 4-2-3-1 col tedesco e Palacio larghi. I nerazzurri si piazzano nella metà campo avversaria, ma ruminano il pallone e faticano a trovare sbocchi. e rischiano pure, con Handanovic che deve superarsi su Klose, mandato in porta da un super Candreva. Si torna di là e scoppia un altro putiferio, con Massa che espelle pure Marchetti, colpevole di aver toccato il piede di Icardi, che lo aveva saltato nell’area piccola. Siamo al 18’, Icardi però si fa ipnotizzare da Berisha (entrato per Klose) e si resta sull’1-1, con l’Olimpico che a questo punto è un girone dantesco. Il match è vibrante anche perché, malgrado la doppia inferiorità numerica, la Lazio ha cuore e due giocatori - Anderson e Candreva - cui la difesa nerazzurra fatica a prendere la targa. Come a Udine, l’Inter si perde in un bicchier d’acqua lasciando inutilmente tre uomini dietro, quasi vanificando i due uomini in più. E le va pure bene che Candreva, prima di lasciare il posto a Keita, venga fermato per un fuorigioco molto dubbio dal guardalinee Passeri. Imitato poco dopo dal collega Fiore, che ferma Hernanes. Parolo invece mura il mancino a colpo sicuro di Podolski. Ma anche questa Lazio commovente deve arrendersi. Succede al 39’, quando un tacco di Palacio libera Hernanes, freddo a resistere al ritorno dei difensori e battere Berisha di sinistro.
Luca Taidelli