Il 4 maggio 1949 è una di quelle date in cui più o meno tutti ricordano cosa stavano facendo quando arrivò la notizia della tragedia, della quale ricorre il 66° anniversario.
Nessuna cifra tonda o curiosità numerologica, ma una coincidenza cronologica col derby vinto dai granata dopo vent'anni: quasi una dedica agli Immortali, sia pure con una settimana abbondante di anticipo.
Nel 2-1 meritato dagli uomini di Ventura c'è qualcosa che ricollega al Vecchio Toro, del quale alcuni faticano a vedere l'erede nella società di Cairo.
Il Vecchio Toro, appunto, fallito insieme al Perugia dopo averlo sconfitto nella finale play-off per la promozione in A, col conseguente ripescaggio nella massima serie delle semifinaliste Ascoli e Treviso.
La notizia, in quell'estate 2005, arriva dopo un'estenuante trafila giudiziaria e all'indomani di un'amichevole qualunque (se non ricordo male, contro l'Acqui).
Che però assurge a pagina di storia, diventando l'ultima partita disputata dal glorioso sodalizio.
Un gol in sé valido solo per le cronache, quello del definitivo 5-0, resterà l'ultimo segnato dal Torino: un po' come quello di Romeo Menti contro il Benfica, anche se qui a morire sono "solo" un pezzo di Storia e di anima sportiva degli Italiani.
Chi è l'autore di quella rete, triste quanto eterna?
Ebbene sì, Fabio Quagliarella: lo stesso che, firmando il 2-1, ha riportato i granata alla vittoria nella stracittadina e nella settimana antecedente all'anniversario.
A conferma, una volta di più, dell'alone di magia, di leggenda, di tragedia che avvolge il sodalizio torinese.
A volte come una prigione dorata, se non come una maledizione, ma contribuendo a plasmare un'identità inconfondibile.