Autore Topic: Cataldi: "Mi voleva il City, ho seguito il mio cuore"  (Letto 496 volte)

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Cataldi: "Mi voleva il City, ho seguito il mio cuore"
« : Martedì 14 Aprile 2015, 21:54:55 »
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"Derby o secondo posto? Prendo tutto!"

Figlio della Lazio, nato e cresciuto coi colori biancocelesti nel cuore e nell’anima. Non chiamatela più scommessa, ma beata gioventù in grado di stupire. Danilo Cataldi, da Ottavia a Formello, passando per Crotone e una lunga gavetta. Punto fermo del presente, gioiello inestimabile del futuro. Doveva essere la sua stagione, una graduale consacrazione per poi esplode, così è stato. Il numero 32 sta bruciando le tappe, arrivando a collezionare diverse presenze da titolare. Ospite questa sera alla trasmissione ‘Il Processo del Lunedì’, in onda su RaiSport, il centrocampista ha fatto il punto su un anno da sogno, il più importante della sua breve carriera. "Vivo questo momento in maniera molto positiva, sono tifoso e la vivo in maniera fantastica, stiamo facendo qualcosa di speciale. Abbiamo riportato tanta gente allo stadio dopo un inizio di stagione non facile, i tifosi hanno fiducia in noi per quello che facciamo e per l'impegno che mettiamo in campo. Siamo secondi, in finale di Coppa Italia. Il City? C’è stata una possibilità, poi ci ho pensato molto con la mia famiglia e le persone a me care, ho fatto la scelta giusta. Oggi sono felice di giocare con la squadra del mio cuore”

CAPITANO – “E’ un po’ presto per pensarci. Radu e Mauri sono due grandi amici, oltre ad essere due grandi calciatori. Quello che hanno fatto con la Fiorentina lo porterò sempre nel cuore. A vent’anni ricevere la fascia in questa squadra di campioni è una cosa che non dimenticherò mai, è stata una serata bellissima”. Restando in tema di capitani: “Totti? Al di là della differenza di maglia, penso che sia un giocatore fantastico. Ha passato la sua carriera nella squadra del cuore e va solo ammirato. Ma in campo resta il mio peggior nemico”. Si passa a parlare di cifre: "Quanto guadagno? Non è bello parlare di cifre. Guadagno il giusto, non ho fatto ancora niente, sono stato un anno a Crotone e sono tornato".

FUTURO E UNDER 21 – “Il futuro non si può mai sapere. Rimanere a vita in questa squadra sarebbe una cosa bella, al giorno d’oggi le bandiere non esistono quasi più. Il mio modello? Non ne ho mai avuto uno in particolare, cerco rubare sempre con gli occhi. In squadra ci sono tanti giocatori da cui prendo esempio come Parolo, Biglia e Ledesma. So che devo ancora migliorare, i gol per un centrocampista credo siano fondamentali, diventano un’arma in più per la squadra. Devo anche cercare di vincere più contrasti e duelli aerei”. Danilo è anche un pedina rilevante nello scacchiere di Di Biagio nell'Italia Under 21: “Vestire la maglia azzurra è una bella sensazione e una grande responsabilità, si gioca per qualcosa che va oltre il club. Quest'anno abbiamo una bella gatta da pelare con l'Europeo, ci stiamo preparando al meglio anche per le Olimpiadi del 2016”.

“JUVE, NON TI TEMIAMO” – Tra la sua Lazio e la nona vittoria di fila, sabato ci sarà la capolista Juventus. Difficile, ma non impossibile, parola di Cataldi: “La Juve è una grande squadra e al di là del risultato che verrà fuori sabato, dobbiamo pensare solo a noi e a quello che ci attende. Andiamo a Torino per giocarcela, ne abbiamo la possibilità, poi capiremo il verdetto del campo . Noi pensiamo partita dopo partita, andiamo sempre avanti per la nostra strada”.

PIPE E DERBY - “Felipe lo considero un amico. Ha avuto delle difficoltà e adesso sta esprimendo il suo miglior potenziale. Oltre ad essere un grande giocatore è una persona umile, non è cambiato e non cambierà. Si vede quando gioca, ci mette sempre il massimo dell'impegno. Per noi è un punto di forza. Derby o secondo posto? Il derby non lo voglio mai perdere. Se si può prendo tutte e due (ride, ndr!)".

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