Autore Topic: Sondaggio (inopportuno) del Manchester City su Felipe Anderson  (Letto 553 volte)

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Corriere dello Sport



 I tifosi laziali al City: «Felipe non si tocca»
«Visto il brasiliano?»: ieri il club inglese su Facebook ha chiesto ai suoi sostenitori un parere su Anderson

di Fabrizio Patania
ROMA
Il web fa correre le notizie in tempo reale, genera allarmi, provoca reazioni, è il sistema di comunicazione che nel calcio ha avuto un effetto dirompente. Prendete il caso di ieri. La pagina ufficiale Facebook del Manchester City presa d’assalto dai tifosi della Lazio, pronti a fare blocco su Felipe Anderson, il gioiello brasiliano che sta sconvolgendo le gerarchie del campionato italiano. E’ bastata una domanda del club inglese ai propri fans («Avete visto Felipe in azione?») per scatenare le risposte dei laziali. «Felipe non si tocca». «Se lo volete, dovete comprare la società». «Fidatevi, non è un top player» la frase ironica, scritta in inglese, di uno dei tanti sostenitori laziali entrati subito in apprensione. Bisognerà prepararsi ad un’estate piena di rumours incontrollati. Perché le prestazioni e il rendimento in crescita di Felipe Anderson non possono passare inosservati. Fa la differenza. Decide e viaggia su medie da top player, sollecita gli interessi dei grandi club. Piace in Inghilterra, gli occhi del Manchester City (dopo Chelsea e Manchester United) si sarebbero posati su Felipe. Così scrive e titola il quotidiano Star. E il sito dei Citizens, come fa ogni giorno in una sorta di rassegna stampa, ha ripreso l’indicrezione e ha girato la domanda, sfruttando la pagina Facebook, ai propri sostenitori.

Diversità. E’ sufficiente per far scattare l’allarme? Per adesso si può solo osservare come sia il sito ufficiale del club inglese a sollevare l’interrogativo. Un minimo di sospetto si può giustificare. Ma i timori sono infondati, a Formello li hanno spazzati via con il rinnovo del contratto, chiuso in tempi rapidissimi perché la volontà di Felipe Anderson è dichiarata. Restare e continuare a crescere con la Lazio. Può sembrare strano a chi pensa che il brasiliano possa entrare subito in un circuito di elite, ma è così. Per svariati motivi. Partiamo dalle motivazioni del giocatore. Un ragazzo stupendo, diverso dalla normalità, aggrappato alla fede. Prega, ritiene una benedizione giocare a calcio, è grato al club che lo ha ferocemente inseguito, convinto a trasferirsi nel campionato italiano e poi difeso dopo un anno durissimo, pieno di critiche. Ha appena cominciato a divertirsi, ripagando le attese della Lazio. Non se ne andrà presto. Tradirebbe i suoi stessi desideri. S’è appena stabilizzato. E poi c’è il progetto tecnico a cui pensa Stefano Castagna, il suo agente. In biancoceleste, Felipe Anderson avrà l’opportunità di continuare a esprimersi da titolare fisso, continuando a migliorare. Non ha ancora completato la maturazione tecnica. In un grande club come il City o il Psg non avrebbe le stesse certezze.

Assegno. Qui alla Lazio l’ex gioiello del Santos ha trovato Pioli che lo ha aiutato a sbocciare, a tirare fuori tutto il suo potenziale. Felipe ha soltanto 21 anni e almeno per un’altra stagione giocherà ancora con la Lazio, possibilmente in Champions. E’ soddisfatto, ha triplicato il proprio ingaggio, ha davanti una vita calcistica per arrivare a grandissimi livelli come lascia immaginare il proprio talento. E poi ci sono le motivazioni della società biancoceleste. La Lazio ci ha puntato quando lo conoscevano in pochi, lo ha aspettato, continuerà a sfruttarlo e goderselo, perché Lotito e Tare sognano un ciclo da Champions. Oggi c’è chi sostiene che basterebbero 40 milioni per portarlo via alla Lazio. Non è così. Felipe è un assegno circolare. Tra un anno potrebbe valere quasi il doppio. Il City, come altri grandi club, dovrà attendere.

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