Racconta nell'intervista come ha realizzato che razza di momento difficile stava attraversando: la figlia maggiore, nel disegnare tutta la famiglia, lo aveva ritratto come un leone vecchio, sdentato e senza criniera. "E' come lei mi vedeva, vuol dire che a casa ero così", dice Almeyda.
E' un'intervista che commuove un po', vi confesso. Commuove perché quello che eri abituato a vedere come un idolo si rivela per quello che è in realtà: un uomo con tutte le sue fragilità e i suoi problemi.
Bellissime le parole sulla nostra. "Due squadre sono nel mio cuore: il River, dove ho iniziato e che mi ha dato tutto, e la Lazio, che mi è rimasta proprio nel cuore e dove ho vissuto i tre anni, credo, più belli della mia vita. Il sogno è tornare alla Lazio come allenatore. Come calciatore non posso".
Te vojo bene.
Quel gol a Parma. Non aggiungo altro.