Autore Topic: Non è un paese per atei  (Letto 13727 volte)

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borgorosso

Re:Non è un paese per atei
« Risposta #120 : Domenica 15 Marzo 2015, 11:08:22 »
Ho visto un burqa prima di Lazio - Fiorentina, mentre andavo allo stadio. È stato "sconvolgente".

Sono d'accordo con te, l'imposizione è da combattere tout court, da dovunque provenga.

Quello che noto sempre più spesso, invece, è l'acquiescenza verso l'Islam e l'arroganza verso il cristianesimo.

Ne è un esempio il Vauro della situazione, che condanna Charlie Hebdo perché certi limiti non si superano, ma Gesù Cristo sulla croce lo disegna senza alcun problema.

C'è una duplice spiegazione, ovviamente. Innanzitutto un cristiano non verrà a sgozzarti, al massimo manderà una lettera all'osservatore romano. E poi c'è quel riflesso oramai pavloviano di larga parte della sinistra, per cui il timore di apparire razzisti è superiore al desiderio di difendere la laicità.

Ripeto, non vedo perché debba essere insegnata la religione cattolica a scuola. Ma smettiamola di vedere la pagliuzza nel nostro occhio, perché di fronte a noi c'è una trave che rischia di schiacciarci


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Offline Frusta

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #121 : Domenica 15 Marzo 2015, 12:21:19 »

Ne è un esempio il Vauro della situazione, che condanna Charlie Hebdo perché certi limiti non si superano, ma Gesù Cristo sulla croce lo disegna senza alcun problema.

La differenza tra Vauro e Charlie Hebdo ò la stessa che passa tra chi sta da un lato del fucile e chi sta dall'altro, misurabile nel momento in cui si preme il grilletto.
Ed è questo il motivo per cui Vauro e vivo e non rischia nulla mentre Charlie Hebdo si è beccato dodici morti a colpi di Kalashnikov.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #122 : Domenica 15 Marzo 2015, 12:43:48 »
per quanto mi riguarda, non mi pare che la discussione abbia molto per cui andare avanti, si tende piuttosto come spesso accade nel girare in circolo dovendo ripetere le stesse cose.

dovendo ripetere ad esempio che si trova aberrante l'uso dell'insegnamento di una materia per fare 'catechismo', ma non credevo di dover sottolineare che nessuno si mette a lamentarsi che si insegna storia a scuola se qualcuno dei nostri pargoli torna non sapendo cosa siano le foibe o pensando che in fondo Mussolini qualcosa di buono l'ha fatto.

ne se ha preso 4 sul tema 'Totti, romano e romanista' perche' ha scritto che il 26 maggio 2013 ha goduto come un riccio.

ci lamenteremo di cattivi insegnanti.

in simil modo ci dovremmo rendere conto che il 'convincere' gli altri non e' prerogativa dei religiosi, altrimenti non sapremmo neanche dove fossero di casa l'oratoria, la propaganda e la pubblicita'.

ne tantomeno ci sarebbero forum su cui discutere di chi sia la colpa di un particolare gol o delle cause dei mali del calcio.

ecco perche' in fondo trovo il tutto alquanto pretestuoso.

Giglic

Re:Non è un paese per atei
« Risposta #123 : Lunedì 16 Marzo 2015, 06:46:52 »
La differenza tra Vauro e Charlie Hebdo ò la stessa che passa tra chi sta da un lato del fucile e chi sta dall'altro, misurabile nel momento in cui si preme il grilletto.
Ed è questo il motivo per cui Vauro e vivo e non rischia nulla mentre Charlie Hebdo si è beccato dodici morti a colpi di Kalashnikov.

Infatti, Vauro in Afghanistan c'è andato per rischiare qualcosa, altrimenti che figura ci faceva? (no, dico, Poi fare un confronto tra Vauro e Charlie Hebdo pur di avere ragione è meraviglioso: adesso faccio un confronto tra Gramsci e l'Avanti!)

Offline Frusta

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #124 : Lunedì 16 Marzo 2015, 07:12:15 »
E allora la smettesse di perculare Cristo in croce. Lo fa perché sa di non rischare nulla.
E infatti in Afganistan è andato a far tifo per i musulmani, cosa volevi che gli succedesse?
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